sabato 30 luglio 2016

Ma i grafici servono davvero per guadagnare nel forex?

E' una domanda che mi sono posto tante volte. Seguire solo i grafici per investire nel forex, ha una vera utilità?
Il dubbio deriva dal fatto che più o meno tutti i grafici (o meglio tutti gli oscillatori e indicatori) suggeriscono lo stesso: quando investire o disinvestire. L'unica cosa che cambia è il tempo di reazione. Alcuni oscillatori colgono subito dei segnali e molto meno altri, mentre certi indicatori colgono meglio dei segnai di trading e meno altri.
Insomma tutto si gioca sui tempi, mentre sulla sostanza più o meno vanno tutti nella stessa direzione.
E allora, se vanno tutti nella stessa direzione, ha un senso seguirli visto che tutti i trader del mondo lo fanno?
In fondo a prescindere dallo strumento che usate, tutti danno lo stesso segnale grafico. Potete usare la EToro webtrader, oppure le piattaforme LCG, oppure quello che vi pare, ma alla fine otterrete sempre lo stesso.
E allora non ci si riduce ad essere un gregge di pecore che corre dietro a una linea che si curva di qui o che si curva di là?

La risposta è sì. Ecco perché i migliori trader parlano di studio, studio e studio. Se ti limiti solo al disegnino sul monitor per guadagnare con il forex, allora comincia a benedire i tuoi capitali perché sei destinato a perderli. Analizza il mercato, trova le fonti migliori delle informazioni a livello macro. Quelle più accurate e possibilmente più tempestive. La vera ricchezza è là dentro, non nel disegnino sulla piattaforma di trading.
Ho provato a fare un esperimento: ho tolto di mezzo tutti i grafici dalla mia piattaforma sul conto demo gratuito IQoption (mi raccomando, quando fate esperimenti fateli sempre sulle piattaforme di trading demo, meglio se gratuite!) e ho provato a tradare solo in base alle informazioni. Devo ammettere che ho provato un senso di smarrimento per qualche ora, però piano piano ho cominciato a negoziare qualche valuta e ho capito che certe mie azioni erano corrette, ma solo un po' tardive.
A quel punto ho aggiunto (ripeto: AGGIUNTO) anche l'analisi grafica. E tac! Preso, preso, preso...
Analisi grafica e analisi macro servono come il pane all'olio, il pancarré alla Nutella. Sono due facce di una stessa moneta. Quella che vogliamo metterci in saccoccia...

giovedì 28 luglio 2016

Serve davvero fare pratica con un conto demo Forex?

Il conto demo nel forex serve? Sì e no. O meglio, dipende. Anzitutto da quello per cui si vuole utilizzare.
Se serve a chi già mastica abbastanza di mercati valutari per fare dei test, va bene. Del resto poter provare delle strategie in condizioni quasi di mercato è uno strumento positivo.

A chi è invece un principiante nel mondo del Forex, serve il conto demo? Qui la risposta è più articolata, perché bisogna fare una considerazione. Se l'obiettivo è quello di cominciare a muovere i primi passi nel mondo del Forex, allora va bene usare un conto demo, ma dovete guardare bene quale scegliete. Evitate quelli che durano pochi giorni come il conto demo AvaTrade (solo 21 giorni), perché a metà percorso dovrete salutare tutto e ricominciare da capo o quasi con qualcun altro.
Allora in questo caso molto meglio sfruttare il conto demo illimitato Etoro, oppure il conto demo XM oppure il practice account IQoption se siete amanti delle opzioni binarie. Evitate invece come la peste quelli che per darvi una versione demo vi chiedono di aprire un conto reale (ad esempio il broker LGC). Almeno, allo stato attuale delle cose queste sono le offerte di questi operatori, poi magari tra una settimana cambiano.
In tutti i modi, il senso è che se dovete allenarvi, meglio avere la possibilità di farlo quando volete e per quanto tempo volete, senza vincolo alcuno.
Se invece lo scopo dell'apertura di un account virtuale è quello di testare una specifica piattaforma di trading, allora il suggerimento è di aprirne quanti più potete, visto che più ne sperimenterete di persona e meglio sarà.
Ma comunque, ricordate che dopo la pratica si passa alla dura realtà, e per quella aver fatto esperienza con un conto demo potrebbe non essere sufficiente.


giovedì 21 luglio 2016

La guerra su due fronti dei broker forex

Su quale terreno i Forex broker si fanno concorrenza? Se avete risposto "nel bacino dei potenziali trader" avete indovinato solo a metà. C'è infatti un'altra fetta di mercato che ai broker occorre conquistare, perché indirettamente gli porterà tanti contratti firmati dagli investitori.
Parliamo del mercato delle affiliazioni. Non è selvaggio come quello in cui si cerca di strappare un'iscrizione a un potenziale trader, ma comunque il territorio della competizione è forte anche lì. Anche più di quello che si combatte tra le piattaforme bonus trading senza deposito.

Le affiliazioni nel Forex

Ogni broker prova a stabilire delle relazioni con i più disparati portali internet. Se parlano di forex ben vengano anche se sono poco trafficati, ma molto meglio se sono finanziari e hanno un flusso di lettori ampio. Ad ogni modo, lo scopo è quello di attirare gente con i loro banner o i loro link, del resto i broker se ne fregano. Se ci riuscite parlando di macchine da cucire gli va bene uguale
Forex broker affiliazioniLa battaglia per conquistare un buon sito, e possibilmente ottenere un posizionamento privilegiato del proprio banner, si gioca sul terreno della CPA (costo per acquisizione).

In sostanza è un modo di affiliare le persone ad un broker ottenendo una provvigione come presentatore del nuovo cliente. Il sito affilia nuovi clienti al Broker, e spesso sub-affilia altri siti.
Meno frequente è il REVENUE SHARE, che vuol dire che chi presenta e fa iscrivere un trader guadagna una percentuale variabile sui depositi.

Quanto pagano?

Di affiliazioni ne ho viste tante, alcune pagano benone, altre invece sono un poco "tirchie". All'inizio però cambia poco. Perché quel che conta è quanta gente portate. E se ne fate tanta, basta una mail o una chiacchierata su Skype per mettere le cose in chiaro: "o mi dai di più o ti saluto".

Ma non pensate che basta mettere su un sito e il gioco è fatto. Ho trovato broker (giustamente) pignolissimi, che hanno voluto rivisitare alcune pagine dei siti perché non gli stava bene come era esposta una cosa o quell'altra (vedi ad esempio apertura conto Plus500 registrazione). Altri invece se ne sbattono e lasciano fare a voi tutto il lavoro, tanto se ne fregano se dite una cosa poco veritiera.
A loro interessa solo che un tizio qualunque apra un conto e versi dei soldi. Ed è quello che dovete imparare anche voi.

martedì 19 luglio 2016

Che macello questa Brexit. Quasi quasi vado in Messico

Ha fatto bene o ha fatto male all'Europa la Brexit? Apparentemente finora è stata una mazzata. Ma in realtà ha solo scoperchiato un pentolone che già ribolliva da tempo. La situazione non è mia stata rosea negli ultimi anni, specie quelli più recenti. e comunque di fronti aperti sul piano dell'instabilità già ce n'erano parecchi.
La Brexit finora è stata solo la miccia, ma la situazione critica a livello economico e politico dell'Europa era già sotto gli occhi di tutti. Il FMI ha detto che la Brexit metterà il freno alla crescita della UE. Ma qualcuno ha colto questi segnali di crescita? Se ci sono stati, non hanno riguardato tutti. Intanto l'euro minaccia di perdere terribilmente terreno dal dollaro, mentre la Sterlina dopo essere precipitata subito dopo il voto dello scorso giugno, sta piani piano risalendo la corrente. Anche nei confronti dell'euro che lei stessa ha contribuito a indebolire. Certo, siamo ancora molto lontani di livelli pre-Brexit, ma cresce. E qualcuno si sta già chiedendo se forse gli inglesi non hanno avuto ragione? Ci vorrà un po' di tempo per scoprirlo.
Intanto l'unico che è minacciato dalla situazione è proprio l'euro. Non se la passa meglio lo YEN e in generale l'economia giapponese. La valuta nipponica è stata per un paio di settimane sulla cresta dell'onda per via del fatto che gli investitori la considerano una valuta rifugio. Adesso però sta perdendo terreno sul Forex pure lo YEN. Chi non ha risentito di nulla sono le valute esotiche, quelle che contano poco o nulla per intenderci. Quelle dei paesi economicamente non molto influenti (Messico, Taiwan, Singapore, ecc). A loro sì che la Brexit fa un baffo.