Dati incoraggianti post Brexit
Ci sono dati incoraggianti relativi alla domanda interna, dal momento che le vendite al dettaglio hanno evidenziato che la spesa dei consumatori è rimasta su buoni livelli durante il mese di luglio. Certo, un dato su base mensile presenta una volatilità elevata e quindi minore attendibilità, ma se questo dato verrà confermato anche in seguito, allora avremo la conferma che la Brexit è stata assorbita meglio del previsto.C'è poi da considerare che la fiducia dei consumatori, molto bassa subito dopo la Brexit, adesso si mantiene su livelli accettabili. Altro elemento importante da considerare sono i salari reali di riferimento, che restano sostanzialmente elevati. In pratica segnano un contunum rispetto alla ripresa a seguito alla crisi del 2008. Per non parlare poi del tasso di disoccupazione che resta abbastanza basso.
Insomma, i segnali che nel Regno Unito verrà evitata una recessione lunga e sostenuta ci sono. Quindi la Brexit non dovrebbe fare tutti quei danni che qualcuno immaginava. Un elemento chiave daranno le scelte di investimento delle aziende, che hanno vissuto un periodo di grande incertezza circa il futuro degli accordi commerciali e delle politiche sull’immigrazione.
Intanto la sterlina ha cominciato a rosicchiare una fetta delle perdite accumulate dopo il referendum del 23 giungo. Basta aprire la piattaforma di uno qualunque dei migliori broker forex che ci sono in giro e fare un confronto con il valore della valuta britannica di oggi rispetto a quella di un paio di mesi fa. Dopo la Brexit il cross GBP-USD era a quota 1,48, mentre oggi è sceso attorno a 1,3.
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