sabato 24 settembre 2016

Istat: crescita Pil allo 0,7%. Renzi: «Strada in salita, ma ce la faremo»

Un altro duro colpo all'Italia arriva dall'Istat. Ieri l'istituto di statistica ha pubblicato i conti economici nazionali, rivedendo al ribasso la stima preliminare sul PIL, che era dello 0,8% ed è stata portata allo 0,7%. E' stato rivisto al rialzo invece il Pil 2014 a +0,1% (da -0,3%). Scende il debito pubblico 2015, che passa da 132,7% a 132,2%. Il debito netto delle Amministrazioni pubbliche sul Pil invece è stato pari nel 2015 a -2,6% (-3,0% nel 2014), ed è rimasto invariato rispetto alla stima di marzo.

Il commento di Renzi ai dati Istat

Il commento del premier Renzi dopo questi dati è stato prudente. «Ci sono dei segnali di ripresa. Però sono ancora pochi rispetto a quelli che vorremmo. Il debito cala di 0,5% sul Pil (da 132,7 a 132,2%). E' un dato che piace, anche se è chiaro che non si può pensare di cancellare il debito in un colpo solo. La strada è molto lunga ma ce la possiamo fare. Possiamo ingranare la marcia giusta e rimetterci in moto, ma soltanto se tutti andiamo nella stessa direzione».

Riguardo alla pressione fiscale, l’Istat sottolinea che nel 2015, in rapporto al Pil, si è attestata al 43,4%. Un valore che la lascia invariata rispetto al dato del 2014. Dato tutto sommato positivo, visto che nelle stime di aprile scorso la previsione era a 43,5%. Infine, per quanto riguarda il reddito lordo disponibile delle famiglie consumatrici, c'è stata una crescita dello 0,9% sia in valore nominale, sia in termini di potere d’acquisto. Contemporaneamente, la spesa per consumi finali è cresciuta dell’1,5%, determinando un calo di 0,6 punti percentuali della propensione al risparmio.

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