C'è un dato scioccante che viene messo in evidenza dall'Agenzia UE che si occupa della proprietà intellettuale (Euipo):
ogni anno in Italia vengono bruciati 100mila posti di lavoro a causa della contraffazione. Nell'Unione europea vengono mandati in fumo circa 83 miliardi di euro di vendite e quasi 800mila posti di lavoro.
I dati di Euipo e le ripercussioni sul lavoro
L'analisi condotta dalla Euipo ha avuto una durata biennale, e si è focalizzata soprattutto su
alcuni settori più danneggiati dal fenomeno della contraffazione, come il farmaceutico, alcolici e vini, gioielli e orologi, borse e valigie, giocattoli, articoli sportivi, abbigliamento, accessori e calzature, cosmetici e discografia.
Da quanto emerge, ogni anno si perde il 7,4 % delle vendite nei 9 settori presi in esame.
Il più danneggiato è il settore gioielleria e orologi (13,5%), seguito da borse e valigie (12,7%) e giochi e giocattoli (12,3%). Più residuale il vino.
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Non solo, se guardiamo solo all'
Italia allora la perdita si traduce attorno ai 7 miliardi, ma includendo anche gli effetti indiretti per il business (come logistica, distribuzione e terziario connesso) allora la stima va corretta al rialzo e giunge a circa 8 miliardi di euro. Solo sommando le mancate vendite,
il “Made in Italy” perde 4,5 miliardi l'anno sull'abbigliamento e calzature, 624 milioni nella cosmetica, 520 milioni sul fronte borse e valigie, 400 milioni tra gioielleria e orologeria, 201 milioni nei giocattoli e 53 milioni negli articoli sportivi.
Il danno si ripercuote poi anche sul gettito fiscale, dal momento che circa 14,3 miliardi di euro vengono poi a mancare nelle casse dei vari stati della UE.
Anche se la situazione varia da paese a paese, in generale l'immagine è molto inquietante, con una contraffazione diffusa e pirateria dilagante, che finiscono per impoverire l'economia europea e ostacolano la sana occupazione.