venerdì 16 giugno 2017

Esportazioni, crollo verticale. La Brexit colpisce anche l'Italia

La Brexit, ovvero l'uscita della Gran Bretagna dall'Unione europea, ha delle grosse ripercussioni anche sul commercio italiano. Il Made in Italy infatti fa registrare un brusco calo delle esportazioni, stimato nell'8% secondo una analisi della Coldiretti sui dati ISTAT del commercio estero. Il dato si riferisce a rilevazioni che sono state fatte durante il mese di aprile, facendo un confronto con lo scorso anno.

I settori colpiti dal calo delle esportazioni


A dare una brusca spallata alle esportazioni italiane nel mondo è senza dubbio la riduzione delle spedizioni verso la Gran Bretagna, ovvero il sesto partner commerciale dell'Italia a livello mondiale.

Cosa ancora più significativa è che la riduzione delle esportazioni Made in Italy riguarda tutte le categorie merceologiche. C'è stata infatti una riduzione del 6,8% delle esportazioni alimentari, si arriva al 12,7% per quel che riguarda l'industria tessile, si giunge addirittura alla riduzione del 13,6% dei macchinari, passando per il -3,3% nel comparto degli autoveicoli, mentre i mobili sono in calo del 7,2%.

Il problema è che la svalutazione della sterlina ha reso molto più costosi gli acquisti fuori dal Regno Unito (anche del 10%). A questo si aggiunge anche un rinvigorirsi dello spirito più nazionalista da parte degli inglesi dopo la Brexit, che porta alla sostituzione dei prodotti di importazione con quelli made in England.

Il settore che con maggiore evidenza ha fatto registrare una rivoluzione è quello del vino. Le esportazioni Made in Italy sono andate in calo del 7% nel primo bimestre del 2017. C'è stato infatti un crollo dei consumi sulle tavole inglesi, a causa di un aumento record dei prezzi che in media è di 5,56 sterline (poco più di 6 euro) sulla base dei dati della Wine and spirit trade association (Wsta) elaborati dalla Coldiretti. Va detto che il settore del vino è stato altresì colpito dall'aumento della tassazione sugli alcolici.

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