giovedì 12 aprile 2018

Risparmio immobiliare italiano, numeri in calo mentre nell'UE cresce

Il risparmio immobiliare italiano continua a perdere valore, muovendosi in controtendenza rispetto al resto d'Europa. Negli altri paesi della UE si assiste a un boom alquanto consolidato. Secondo i dati Eurostat, nel corso del quarto trimestre del 2017 l'aumento di valore delle case è stato del 4,2% nell'area Euro, mentre nella Unione europea a 28 è arrivato al 4,5%. Se facciamo un confronto rispetto al terzo trimestre del 2017, i prezzi delle case sono aumentati dello 0,9% in Eurolandia e dello 0,7% nell'Ue. E in Italia invece? Addirittura i dati evidenziano un calo.

I dati del risparmio immobiliare

Sempre secondo i report dell'ufficio europeo di statistica, qui in Italia i prezzi delle case sono calati dello 0,3% nell'ultimo trimestre dello scorso anno rispetto allo stesso periodo dell'anno scorso, e dello 0,5% in confronto al trimestre precedente. Siamo l'unico paese in tutta l'Unione Europea nel quale il mercato ha davanti il segno meno. Il risparmio immobiliare non va proprio. Vendere casa a un prezzo congruo diventa quindi una chimera, così come si fa sempre più difficile il lavoro dell'immobiliarista. Per esempio, chi voleva vendere una seconda casa s'è trovato con un valore pressoché dimezzato dopo la stangata fiscale degli ultimi anni.

Mortifica il confronto con alcuni paesi. In Irlanda ad esempio c'è stato un incremento dell'11,8%. Poco peggio ha fatto il Portogallo, dove il boom immobiliare ha raggiunto il 10,5%. Arriva quasi agli stessi livelli la Slovenia, che si ferma al +10,0%. Ma a parte questi casi limite, anche le grandi potenze europee hanno segnato ottime performance. La Germania ha visto il mercato immobiliare crescere del 3,7%.

Ma come si può risollevare il settore? Come si può favorire il ritorno all'investimento nel mattone? Serve una contro-inversione di rotta dopo la stangata fiscale degli anni passati. La cosa che lascia perplessi è che in tutti i quattro i trimestri del 2017 c'è stato un incremento delle compravendite residenziali, ma come abbiamo visto a ciò non è corrisposto una crescita dei prezzi. Che per il sesto anno consecutivo si muovono in flessione.

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