mercoledì 2 maggio 2018

Occupazione e inflazione, la fotografica dell'Italia è in chiaroscuro

Male l'inflazione, ma risale l'occupazione. In due giorni l'Istat ritraccia il quadro della salute economica dell'Italia. Oggi l'istituto di statistica ha pubblicato il report riguardante il mercato del lavoro. Da esso arrivano alcuni dati positivi. Infatti il tasso di disoccupazione generale rimane stabile all'11,0%, e marcia ancora a livelli più bassi da 6 anni a questa parte (era da settembre 2012 che non c'erano dati così bassi). L'aspetto negativo però è che il tasso di disoccupazione rimane ancora molto elevato rispetto al periodo antecedente alla crisi, di ben 5 punti percentuali.

Dati confortanti sull'occupazione

A livello numerico gli occupati sono aumentati di 62 mila unità rispetto a febbraio. Calano invece notevolmente gli inattivi (-104 mila). Qualcosa si buono si vede anche a livello di occupazione giovanile. A marzo infatti il tasso di disoccupazione scende al 31,7% (età compresa tra i 15 e i 24 anni), in discesa di quasi un punto percentuale rispetto a febbraio. Si tratta del livello più basso che sia stato rilevato da dicembre 2011.
A proposito di giovani, ieri il progetto "Garanzia Giovani" (il programma europeo rivolto all’universo dei Neet, i ragazzi che non studiano e non lavorano, tra i 15 e i 29 anni) ha compiuto 4 anni di età. il bilancio dei risultati non è affatto lusinghiero. Infatti a fronte di oltre un milione e mezzo di iscrizioni, ha trovato lavoro soltanto un iscritto su cinque (226mila).

Delude l'inflazione

Come detto però, oltre al quadro sul lavoro l'Istat ha comunicato (ieri) anche i dati sull'inflazione. S'è registrata una frenata allo 0,5%, che evidenzia un forte rallentamento rispetto a marzo (+0,8%). L’Istat spiega come il passo indietro sia dovuto principalmente all’inversione di tendenza dei prezzi dei beni energetici regolamentati (che sono scivolati da +5,0% a -1,1%) e dei servizi relativi ai trasporti (da +2,5% a -0,7%). Il dato "core" di fondo, ovvero quello che non tiene conto delle componenti più volatili come energetici e alimentari freschi, rallenta a +0,5% (era +0,7% nel mese precedente).

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