venerdì 15 giugno 2018

Dazi USA, Trump scatena la stretta contro la Cina

La guerra commerciale con la Cina è cominciata. Donald Trump ha autorizzato nella serata di ieri dazi su circa 50 miliardi di dollari di importazioni cinesi negli States. Verranno colpiti circa 1300 prodotti cinesi, secondo un elenco messo a punto lo scorso mese di aprile. La lista definitiva verrà annunciata oggi dall’Ufficio del Rappresentante commerciale, e dovrebbe essere rivista rispetto alla versione iniziale.

I dazi di Trump

Ad essere colpiti infatti saranno per lo più prodotti hi-tech che fanno parte del piano strategico "Made in China 2025". Questo piano mira a dare a Pechino un ruolo di primo piano nel panorama tecnologico mondiale. A Trump non è mai piaciuto il fatto che per consentire alle aziende americane di operare nel mercato cinese, si dovvese trasferire la loro tecnologia a partner locali. Per questo ha voluto fortemente le sanzioni, pari al 25% del valore. I primi dazi americani dovrebbero essere operativi a breve, entro questa estate. Tutto il resto dei prodotti invece verrà colpito gradualmente.

Appena un paio di giorni fa, Trump aveva dichiarato che la Cina non sarebbe stata affatto contenta delle prossime mosse di Washington sul commercio. Eppure c'è stato un breve momento nelle settimane scorse, in cui sembrava poter tornare la speranza di un confronto diplomatico tra le due potenze. Era stato anche ipotizzato un congelamento delle procedure sui dazi durante le trattative. Questa mossa americana invece dà il via a una drammatica escalation del conflitto commerciale, e rischia di avviare una serie di conseguenze su scala globale. Secondo gli analisti, c'è il rischio concreto che tutto ciò possa innescare una recessione.

Le reazioni alla guerra dei dazi

Se da un lato la Cina ha minacciato di rispondere con durissime tariffe, Trump ha promesso a sua volta di essere pronto ad alzare ulteriormente la posta imponendo dazi su altri cento miliardi di beni cinesi. Oltre a questo, minaccia di dare il via a restrizioni sugli investimenti di Pechino negli Stati Uniti.

Non meno tenero è stato nei confronti di altri partner e alleati. Di recente Trump ha rotto platealmente con gli alleati del G7 proprio sull’interscambio, li ha minacciati di ulteriori dazi sulle auto di importazione, e ha proseguito negli attacchi contro i paesi europei e quelli del NAFTA. Un uno contro tutti che rischia di non far bene a nessuno, neppure agli USA. Secondo il think tank conservatore Tax Foundation, nel lungo periodo ad essere danneggiati da questa politica saranno proprio gli Stati Uniti, con un calo del Pil e dei salari dello 0,06% (oltre ad un calo dell'occupazione).

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