mercoledì 8 agosto 2018

Valute emergenti, continua il 2018 opaco a causa della guerra dei dazi

Fino a questo momento il 2018 non è stato certo ricco di soddisfazioni per le valute emergenti. Il sentiment degli investitori è stato influenzato dai timori per l'escalation protezionistica impressa dagli Stati Uniti. Una escalation che minaccia di interrompere i flussi commerciali globali e di conseguenza danneggiare le prospettive di crescita. Questo aspetto è valido a maggior ragione per le economie emergenti.

Valute emergenti in crisi o che resistono

Non tutte le valute emergenti però sono uguali. C'è infatti chi è in una posizione migliore rispetto ad altre per superare l'attuale momento di incertezza e difficoltà. All'estremo più critico ci sono Turchia e Argentina, le cui valute sono tra le peggiori di quest'anno. La Lira ha perso circa il 27% sul dollaro e il 26% rispetto all'euro da un anno all'altro (con prezzi opressoché costantemente sopra la media mobile trading ponderata), e registra una inflazione a quasi il 16%. Anche l'Argentina non se la passa affatto bene. Non a caso il cambio dollaro-peso ha guadagnato oltre il 50% nell'ultimo enno.

Ci sono però anche caso diametralmente opposti. Brasile, India e Cina si trovano in una situazione economica molto migliore rispetto al 1997, quando iniziò la crisi finanziaria asiatica, grazie a forti aumenti in valuta estera. Ma con gli investitori stranieri che tendono a dipingere tutti i mercati emergenti con la stessa pennellata, non c'è alcuna garanzia che anche quelle economie con buoni fondamentali rimarranno incolumi dalle ondate di vendite.

Consiglio: se volete fare investimenti in valute, scegliete bene una trading Forex online piattaforma.

Se gli USA dovessero continuare con questa politica di scontro commerciale, i guai valutari dei mercati emergenti potrebbero persistere tra le incertezze legate al commercio.

Nessun commento:

Posta un commento