mercoledì 17 ottobre 2018

Manovra economica all'esame di Bruxelles. Conte: "Siamo orgogliosi del lavoro svolto"

Siamo entrati nella fase calda per la manovra economica italiana. Dopo l'intesa raggiunta al Consiglio dei ministri lunedì sera su alcuni temi chiave (decreto fiscale, condono, reddito di cittadinanza e "quota 100"), l'Italia ha inviato a Bruxelles il Documento programmatico di bilancio.

L'invio a Bruxelles della manovra economica

Si tratta di un volume di 46 pagine che spiega i provvedimenti in arrivo con la Manovra economica. La legge di Bilancio vera e propria dovrà arrivare alle Camere entro il 20 di ottobre. Il governo ribadisce l'impostazione della Manovra anche dopo la mancata validazione dei conti da parte dell'Ufficio parlamentare di Bilancio.

Nel documento viene riconosciuto che i dati macroeconomici portano a un rallentamento dell'attività. Tuttavia, incorporando nei conti pubblici il deficit/Pil più alto (2,4%) si riesce a giungere ad una crescita ben superiore alle attese (Il Pil è previsto infatti crescere dell'1,5 per cento nel 2019, dell'1,6 per cento nel 2020 e dell'1,4 nel 2021). In sostanza, grazie ad una manovra economica che sfora qualche paletto europeo, la crescita sarà molto più alta di quella che registreremmo andando avanti d'inerzia rispettando i parametri UE. "Andiamo a Bruxelles con una manovra economica di cui siamo orgogliosi e su cui vogliamo dialogare senza pregiudizi. L'austerity non è più percorribile", ha detto il presidente del Consiglio Giuseppe Conte.

Le prime reazioni


La reazione europea finora è rimasta fredda. Il presidente della commissione Ue Jean Claude Juncker ha evidenziato che se l'Europa dovesse chiudere un occchio per l'Italia, "alcuni Paesi ci coprirebbero di ingiurie e invettive con l'accusa di essere troppo flessibili". Poi, pur rimarcando di non avere pregiudizi sulla manovra economica italiana, s'è detto "molto preoccupato". Lo stesso Juncker ha poi avuto un colloquio telefonico con il premier Conte, che gli ha precisato che il deficit è destinato a rientrare già nel biennio successivo, e anche per questo non impedirà il contenimento del nostro indebitamento complessivo.

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