martedì 5 febbraio 2019

Bank of Australia, nessuna sorpresa sul fronte dei tassi

Per il 30esimo mese consecutivo il costo del denaro in Australia rimane inchiodato al livello minimo storico di 1,50% (deciso nell'agosto 2016 con un taglio di 25 punti base). Anche il meeting di febbraio della Reserve Bank of Australia (Rba) non ha quindi partorito alcuna sorpresa. Del resto i mercati nemmeno se l'aspettavano.

L'outlook della Bank of Australia

Il board ha motivato la scelta col fatto che il basso livello dei tassi sta sostenendo l’economia, ed è attualmente coerente con la crescita sostenibile dell'economia dell'Australia e con il raggiungimento nel tempo dei target d'inflazione. Riguardo la crescita, la Bank of Australia ha rivisto al ribasso l'outlook, sulla scia dei maggiori rischi al ribasso che incombono sull’economia. Il PIL è infatti stimato al 3,0% quest'anno contro il 3,5% delle previsioni diffuse in novembre, e poco sotto tale soglia nel 2020. Per il 2020, è previsto un rallentamento dell’economia dovuto alle attese di esportazioni più basse di materie prime (sul calendario economico delle migliori piattaforme di trading Forex online si vede che a dicembre le esportazioni calate dello 0,2% mensile).

Riguardo alla inflazione, lo scenario di base è stato rivisto al ribasso al 2% nel 2019, e al 2,25% nel 2020. Secondo il governatore Philip Lowe la "principale incertezza interna rimane attorno alle prospettive per la spesa delle famiglie e all'effetto del calo dei prezzi delle abitazioni in alcune città". Il mercato del lavoro rimane invece solido, con il tasso di disoccupazione atteso in ulteriore calo al 4,75%. A tal proposito la Bank of Australia ha anche aggiunto di aspettarsi dei progressi graduali sul fronte dell’inflazione e dell’occupazione.

La valuta australiana

Sul fronte valutario, i mercati hanno ritenuto la RBA meno accomodante del previsto, tenuto conto della visione abbastanza ottimistica sul futuro dell'economia australiana (e malgrado nella dichiarazione si affermasse che i rischi al ribasso sono aumentati). Questo tono meno accomodante della RBA ha dato impulso al dollaro australiano, che è in risalita dopo le perdite precedenti (nonostante le deboli vendite al dettaglio di dicembre, diminuite dello 0,4% a dicembre contro le stime di un calo dello 0,1%). Le strategie di breve periodo forex in questo momento continuano a premiare l'AUD. Incide in modo forte anche l'ottimismo riguardo ai colloqui tra Cina e Stati Uniti, dal momento che Pechino è il primo partner commerciale di Sydney.

Da inizio anno la valuta di Sidney ha marciato forte contro il dollaro, infrangendo dapprima la soglia psicologica di 7,00 sotto la quale era scivolata proprio nei primi giorni del 2019.

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