martedì 5 marzo 2019

Rimborsi ai risparmiatori, la UE frena il Governo Italiano

Per i risparmiatori che sperano di ottenere dei rimborsi dal crac delle banche, si prospetta un cammino più difficile del previsto. La UE ha infatti posto dei paletti al Governo italiano, che è in procinto di varare un nuovo provvedimento in merito.

Braccio di ferro Italia-UE sui rimborsi

Per accelerare il processo di erogazione dei rimborsi, il Governo - dopo aver portato a 1,575 miliardi la somma disponibile - sta studiando un meccanismo che consenta un riconoscimento “automatico”. Questa ipotesi ha però lasciato molto perplessa la Commissaria Ue alla Concorrenza, Margarethe Vestager, che oggi incontrerà il titolare dell’Economia, Giovanni Tria. Saranno presenti anche il vice premier e ministro dello Sviluppo, Luigi Di Maio, oltre che le commissioni competenti di Camera e senato.

Tuttavia, la Verstager ha già avuto modo di esprimersi riguardo alla questione dei rimborsi dei risparmiatori truffati dalle banche. Secondo lei il rimborso, anche con il concorso dello Stato, rende comunque necessario un accertamento che ci sia stata effettivamente una truffa. Vestager ha sottolineato che «la cosa più naturale sarebbe che la banca rimborsi i clienti per le vendite di titoli non idonei alle loro esigenze». Che ci sia stato un “misselling”, ossia una vendita fraudolenta. Questo è il presupposto al rimborso.

I soggetti che possono chiederlo

Ma la posizione della UE è ancora più ampia, e i paletti riguardano pure i soggetti legittimati a chiedere il rimborso. I destinatari dovrebbero infatti essere soltanto i piccoli risparmiatori, quelli cioè veramente inconsapevoli dei rischi che stavano correndo acquistando le obbligazioni. Rimarrebbero tagliati fuori dalla platea di rimborsabili gli investitori istruiti. Secondo la normativa italiana invece, l'esclusione scatta in relazione al mercato di acquisto delle obbligazioni. Se sono state fatte sul mercato secondario, e non direttamente dalla banca, allora non si ha diritto ad alcun rimborso.

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