mercoledì 7 agosto 2019

Valuta unica, quanto ci sei costata! Batosta sul reddito degli italiani nel passaggio dalla Lira

Avevamo più di una convinzione che il passaggio dalla Lira all'euro avesse creato un danno a livello di potere di acquisto. Un recente studio tedesco lo conferma attraverso i numeri, evidenziando curiosamente che proprio la Germania è l'unico paese che si è avvantaggiato dell'adozione della valuta unica.

Lo studio sugli effetti della valuta unica


I redditi dei cittadini italiani, ai tempi della Lira stavano messi molto meglio e tra poco diremo quanto. Il Centro per la Politica Europea di Friburgo, ha confezionato un report in occasione del 20esimo anniversario dell'introduzione dell'Euro (1 gennaio 1999). La ricerca dimostra che il bilancio tra guadagni e perdite è in passivo per tutti i paesi, ad eccezione della Germania.

Il passaggio alla valuta unica ha consentito ai redditi tedeschi un incremento di ben 23mila euro. Spalmato su tutto il paese, il guadagno diventa di 1.900.000.000 euro. Guadagni maggiori significano anche consumi maggiori, cosa importantissima per l'economia.

Il danno per l'Italia


Dall'altro lato della classifica, in coda troviamo l'Italia. Il cittadino del Belpaese è quello che ha perso di più per via dell'introduzione della valuta unica. Ha così ragione chi dice che con la Lira gli italiani stavano meglio. Infatti in base al su citato report, ogni italiano ha perso l'equivalente di 150 milioni di lire dal 1999 ad oggi. La perdita complessiva a livello nazionale è stata di 4,3 miliardi di euro. In altre parole, circa 10.000 miliardi delle vecchie lire. Una batosta. Molti altri paesi hanno subito lo stesso contraccolpo. I più colpiti come noi, sono stati Francia e Portogallo.

Attenzioni però a giungere ad una conclusione ovvia e frettolosa, ovvero che uscire dall'euro sarebbe la soluzione. Non è così, non più. Allo stato attuale, tornare indietro sarebbe un disastro ancora peggiore. In poche parole il danno che fu fatto all'epoca non è più rimediabile, è parte di noi e della nostra storia.

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