lunedì 24 febbraio 2020

Borsa, che tonfo. La paura del coronavirus spinge il FTSE Mib verso il basso

L'emergenza coronavirus torna a farsi sentire in modo prepotente, e gli effetti si sentono sui mercati finanziari. La Borsa italiana ha cominciato questa settimana in forte calo, con il FTSE MIB che perde il 3,91%. Il FTSE Italia All-Share scende del 3,95%, il FTSE Italia Mid Cap cede il 4,22% e il FTSE Italia STAR addirittura il 4,52%. L’azionario italiano è indirizzato verso la maggior perdita dal giugno 2016, in un quadro in cui l’Italia ha vissuto il maggior aumento di casi da coronavirus in Europa.

Ma non è solo la borsa italiana che perde quota. Tutti gli azionari europei sono infatti in forte ribasso: Euro Stoxx 50 -3,3%, FTSE 100 -2,8%, DAX -3,4%, CAC 40 -3,4%, IBEX 35 -3,0%.

I titoli in Borsa

Tra i titoli che accusano le maggiori perdite va citata la Juventus FC, che perde l'8,4%. Ieri alcune partite del campionato di Serie A sono state sospese come misura precauzionale contro il diffondersi del coronavirus, e questa misura potrebbe essere adottata anche nelle prossime settimane. Cosa che provocherebbe un danno economico non indifferente per le società calcistiche. A pesare sulla Juve sono anche i dati del primo semestre dell'esercizio 2019/2020, che evidenziano un calo di ricavi e una crescita dei costi operativi (+15% a/a). Il risultato netto è pari a -50,3 milioni.

Tra gli altri titoli che scivolano giù in Borsa c'è Ferragamo -6,9%, ma pure Moncler -5,6% e anche Amplifon -5,2%. Fortissime cadute per OVS -10,4% e Autogrill -11,2%, che sono molto colpiti in quanti i timori di diffusione del virus tengono lontane le persone dai luoghi affollati, come quelli della grande distribuzione.

Il caso di Telecom

Anche Telecom Italia arretra (-2,0%) ma riesce comunque a sovraperformare nettamente gli indici di riferimento. Il titolo approfitta della sua sostanziale neutralità ai provvedimenti delle autorità per il contenimento della diffusione dell'epidemia: anzi i gruppi telefonici potrebbero beneficiare dall'incremento dei contatti telefonici e via traffico Internet che sembra poter caratterizzare le prossime settimane.

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