venerdì 10 aprile 2020

Petrolio in ribasso malgrado il nuovo accordo OPEC+. Gli investitori rimangono scettici

Dopo lo shock del mese scorso, quando Arabia e Russia andarono allo scontro frontale mandando all'aria il piano di tagli alla produzione di petrolio, stavolta un'intesa è stata raggiunta. Tuttavia, almeno per il momento il mercato non ha premiato questa novità, spingendo al ribasso le quotazioni dell'oro nero. Addirittura a New York il prezzo è sceso del 9,3% a 22,76 dollari al barile.

Il nuovo accordo sul petrolio

All’Opec+, il gruppo di produttori composto dal cartello e da membri esterni (Russia su tutti), finalmente si è giunti ad una bozza che prevede una riduzione dell'output giornaliero di 10 milioni di barili per due mesi (che diventerebbero 8 fino a dicembre e poi 6 fino al 2022). Circa un quinto della produzione attuale. Il vertice telematico ha preso atto che la situazione, a causa dell’emergenza coronavirus, si sta facendo drammatica con ripercussioni sull'intera economia globale.

La crisi da pandemia si è infatti instaurata in un mercato che già era alle prese con un forte squilibrio domanda-offerta, aumentando questo divario. I fondamentali della domanda e dell’offerta sono diventati terrificanti. Per questo era sceso in campo in modo attivo anche Trump, a fare da mediatore tra Riad e Mosca. L'intesa prevede che l’Arabia Saudita riduca la produzione giornaliera di 4 milioni di barili, la Russia di 2 milioni al giorno.

La posizione del Messico

La tenuta dell’accordo dipenderà in gran parte dal Messico, che non ha ancora deciso se appoggiare la decisione ed è pronto a ridurre la sua produzione nazionale da 1,78 milioni di barili a 1,68, appena 100mila barili in meno al giorno per due mesi, contro i 400mila che gli sono stati chiesti. Evidentemente uno sforzo minimo.

Nota tecnica: per chi ama il trading sulle valute, è importante sapere che metodi estremi come le strategie scalping Forex 1 5 minuti, non sono affatto facili da adottare.

Il mercato rimane scettico

Nonostante i passi in avanti, il mercato però non ha festeggiato per niente, anche perché le notizie di un tale taglio erano già state "prezzate" dal mercato nei giorni scorsi. I prezzi rimangono in un downtrend intenso, al di sotto di fondamentali supporti, come quello fornito dalla media mobile a 200 giorni. Sulla miglior piattaforma di opzioni binarie possiamo vedere che il Brent è sceso vicino al livello psicologico di 30 dollari (metà del livello che aveva alla fine del 2019), mentre il WTI si è avvicinato ai 20 dollari precipitando del 9,3%.

Evidentemente c'è scetticismo da parte dei mercati, che ritengono poco efficace un taglio di 10 milioni per compensare completamente l'enorme calo della domanda, che potrebbe essere molto superiore (Goldman Sachs stima 19 milioni di barili in meno al giorno ad aprile e maggio, ma c'è chi sostiene sia ancora di più). Gli investitori chiedono che i tagli siano forti e coordinati su scala globale, altrimenti i prezzi del petrolio rimarranno soggetti a grossi problemi e potrebbero ritestare i recenti minimi di 18 anni.

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