giovedì 14 maggio 2020

Mercato del greggio in ripresa, ma sul futuro pesano ancora tante incertezze

Nonostante i piccoli recenti spiragli di luce, il mercato del greggio continua ad essere avvolto da dubbi e incertezze. Dopo il tracollo dei prezzi durante il mese scorso, l'OPEC s'è data da fare per contrastare l'enorme surplus che s'è creato. Colpa di un'offerta cronicamente troppo alta, e di una domanda che è improvvisamente precipitata a causa del Covid.

La ripresa del mercato del greggio

Come detto però, negli ultimi 15 giorni il mercato del greggio è tornato ad avere un po' di respiro. La risalita delle quotazioni prosegue, sia pure a fasi alterne. Si sta sentendo da una parte lo sforzo dei produttori, che ad aprile hanno concordato un maxi taglio di 9,7 milioni di barili al giorno. Dall'altro si sente l'effetto della progressiva ripresa delle economie, dopo l'allentamento delle misure di lockdown. L'ultimo slancio di ottimismo lo hanno dato i report sulle scorte di petrolio negli USA, che sono inaspettatamente scese per la prima volta in 15 settimane.

Sul mercato questa situazione si riflette nei prezzi in aumento. Il Brent è infatti tornato a varcare la soglia dei 30 dollari, mentre il WTI ha rimesso il muso oltre quota 25. I parametri Supertrend indicatore dicono inoltre che la spinta al rialzo dovrebbe proseguire ancora.

Consiglio: il mercato del greggio è fortemente connesso a quello delle valute. Per cui chi vuole negoziare l'oro nero, farebbe bene a studiare anche le tecniche di trading intraday forex.

Quanti problemi ci sono ancora

Tuttavia, i problemi sotto tutt'altro che risolti. Il quadro complessivo del mercato è ancora incerto. I tagli concordati dall'OPEC+, benché corposi non sono sufficienti a compensare l'enorme crollo della domanda. Secondo Goldman Sachs il calo provocato dalla pandemia è di circa 16 milioni di bpd. I tagli record dell'OPEC+ arrivano solo a 9,7 milioni. Lo stesso cartello dei Paesi produttori ha detto di aspettarsi un calo complessivo nel 2020, pari a 9,07 milioni di barili al giorno. In sostanza, questo ammontare di tagli bisognerebbe prorogarlo fino a fine anno per vedere dei seri benefici.

Il tutto passa poi per la ripresa economica. Powell - il numero uno della FED - ha avvertito che gli USA vivranno un "periodo prolungato" di debole crescita economica. Insomma il rilancio delle economie mondiali (e quindi la richiesta di carburante al mercato del greggio) sarà un processo lento e faticoso. Aspettiamoci quindi ancora diversi mesi di pressione sui prezzi dell'oro nero.

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