lunedì 25 maggio 2020

Presiti o sovvenzioni? La battaglia sul Recovery Fund tra i Paesi UE entra nel vivo

L'economia italiana si aggrappa al piano per il Recovery fund, che la Commissione UE presenterà mercoledì. In ballo per il nostro Paese ci sono fondi che potrebbero avvicinarsi ai 100 miliardi di euro. Non si sa in che misura a fondo perduto e in quanta parte come prestiti.

La battaglia su prestiti e sovvenzioni

Il Recovery fund sarà lo strumento più importante per tamponare gli effetti terribili del Coronavirus sull'economia italiana e sull'economia dell'Eurozona. C'è una proposta sul piatto, quella formulata da Francia-Germania, per sovvenzioni (non prestiti) da 500 miliardi. In una bozza precedente si fermava a 320 miliardi di euro. Ma questa ipotesi ha trovato un grosso ostacolo in alcuni paesi del Nord (Olanda, Danimarca e Svezia) e nell'Austria. Acconsentono agli aiuti ai vari Paesi, ma per lo più in forma di prestiti a condizioni favorevoli in cambio di “un forte impegno a riforme e al quadro di regole fiscali”. Nel dettaglio i 4 frugali propongono di istituire un “Emergency Recovery Fund” della durata limitata a due anni.

Il ruolo delicato della Commissione UE

La Commissione, che aveva anticipato la possibilità di un fondo da 1.000 miliardi, in parte costituto da prestiti e in parte da sovvenzioni, sarà una brutta gatta da pelare. Dal momento che il piano si deve finanziare soprattutto con risorse proprie europee, quindi con i contributi degli Stati, l'esistenza di una forte scontro interno non agevola il compito. Per la presidente Ursula von der Leyen i margini sono risicatissimi. Dovrà cercare un equilibrio che possa convincere tutti ad appoggiare una proposta di compromesso. 

Nord contro Sud

A poco sono serviti finora gli appelli e gli inviti ai Paesi nordici. S'è cercato di convincerli che la loro intransigenza è una forma di autolesionismo: se l'Europa va a fondo, vanno a fondo anche loro che ne fanno parte. I Paesi del Nord sono molto diffidenti soprattutto riguardo al modo in cui i Paesi del Sud potranno spendere eventuali aiuti a fondo perduto. Specialmente Austria e Olanda vogliono condizioni stringenti.

L'Italia invece vorrebbe avere ampio margine di elasticità. Anzi il segretario del Pd, Nicola Zingaretti, ha parlato di "prestiti a «fondo perduto, temporalità di medio periodo e senza rigide condizionalità". In mezzo c'è la Commissione, che per poter dare qualcosa in più sarà costretta a prevedere dei paletti sempre più rigidi. Di sicuro ci saranno delle condizionalità forti sulla destinazione degli investimenti. Niente al di fuori della crisi da coronavirus.

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