La tensione sui dazi commerciali
Ricordiamo che settimana scorsa il presidente americano ha annunciato la volontà di introdurre dazi commerciali molto pesanti per le importazioni di acciaio e alluminio. La firma della stretta di Trump è ormai attesa entro la settimana. Questa mossa ha alzato notevolmente il livello della tensione tra gli USA e le altre due principali potenze economiche mondiali, Cina e Unione Europea. Il numero due della Commissione europea, Jean-Claude Juncker, ha minacciato una risposta forte da parte della UE ("L'Europa non starà seduta a guardare"), e secondo alcune indiscrezioni l'Eurozona starebbe già lavorando alle contromosse. Potrebbe trattarsi di tariffe del 25% su 3,5 miliardi di dollari su alluminio, abiti e vari prodotti industriali made in USA.Per adesso Trump sembra voler andare avanti come un treno, anche gran parte dell’establishment del partito repubblicano americano esprime grande preoccupazione. L'inquilino della Casa Bianca avrebbe lasciato intendere che l'addio di Cohn non cambierà i propri piani sul fronte dazi. Del resto ha ribadito che «le guerre commerciali non sono così male», sottolineando che verranno messi «dei dazi commerciali su acciaio e alluminio, non abbiamo altra scelta per proteggere i nostri lavoratori e le nostre imprese. Per decenni altri Paesi si sono avvantaggiati a discapito degli Stati Uniti, ora basta».
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