mercoledì 28 settembre 2022

Commercio, in Italia ad agosto calano import ed export

Il mese di agosto per il commercio dell'Italia è stato all'insegna del calo, che è stato più marcato per le esportazioni rispetto alle importazioni. A rilevarlo sono gli ultimi dati Istat.

I dati sul nostro commercio

Secondo l'istituto di statistica, a livello congiunturale (ossia mese su mese) le esportazioni sono calate del 7%. Durante lo stesso periodo le importazioni hanno invece vissuto un calo del 3,6%.

La flessione su base mensile dell’export è determinata in particolare dal calo delle vendite di energia (-44,8%) e beni strumentali (-13,9%); diminuiscono anche le esportazioni di beni di consumo durevoli (-5,4%) mentre aumentano quelle di beni di consumo non durevoli (+4,7%) e beni intermedi (+1,4%).
Per l’import, il calo congiunturale è dovuto sostanzialmente alla contrazione degli acquisti di energia (-13,5%).

Il commercio su base tendenziale

Per quanto riguarda invece l'andamento del commercio su base tendenziale - anno su anno - tanto l'export quanto l'import evidenziano grossi incrementi rispetto ad agosto del 2021.
La crescita delle esportazioni infatti è stata pari al 22%, in accelerazione rispetto al 14,2 del mese di luglio. In questo caso la crescita è stata alimentata principalmente dalle vendite di beni di consumo non durevoli, che hanno avuto un incremento superiore al 30%. Oltre a questa componente, pesa la crescita dell'energia che è stata quasi del 90%.

Gli aumenti su base annua delle esportazioni si riscontrano verso quasi tutti i principali paesi partner extra Ue27; i più ampi riguardano Turchia (+72,8%), Stati Uniti (+43,2%), paesi ASEAN (+39,1%) e paesi OPEC (+29,5%). Prosegue la flessione dell’export verso la Russia (-16,4%).
L'incremento tendenziale delle importazioni ha raggiunto invece quasi il 71%, avendo ricevuto una spinta fortissima dai maggiori acquisti di energia, pari a +173,3%.

Disavanzo commerciale e deficit energetico

Con questi dati relativi al mese di agosto, il disavanzo commerciale italiano arriva a superare i 20 miliardi. Nei primi otto mesi dello scorso anno era invece stato rilevato un avanzo di 33 miliardi. In particolare ad agosto il disavanzo commerciale italiano con i paesi extra Ue è pari a -5,79 miliardi, a fronte di un avanzo di 1,29 miliardi dello stesso mese del 2021.
Il deficit energetico invece sfiora i 70 miliardi ad agosto, ed è stato pari quasi a 10 miliardi rispetto ai 3,40.

giovedì 22 settembre 2022

Investitori fanno acquisti sulle borse Europee (prima che la FED decidesse la stretta)

Nel giorno del meeting della FED, che in serata - a borse europee chiuse - ha deciso di alzare i tassi di interesse di 75 punti base, gli investitori hanno spinto i listini del vecchio continente.
Malgrado le minacce di Putin e la notizia della nuova escalation militare in Ucraina, le borse anno viaggiato toniche, spinte dai titoli della difesa, dell'energia e dalle utility.

Il bilancio della giornata per gli investitori

A Milano gli investitori hanno fatto acquisti. Il FTSE Mib ha così chiuso a quota 22.035 punti, segnando un rialzo dell'1,2%.
In controtendenza si è mosso il FTSE Italia All-Share, crollato dell'1,64% a 23.649 punti. Poco sopra la parità il FTSE Italia Mid Cap (+0,31%); guadagno frazionale per il FTSE Italia Star (+0,57%).

Nel resto d'Europa gli investitori hanno spinto li listini. Il DAX, dove molti hanno adottato tecniche di scalping 5 minuti, segna un guadagno dello 0,76%. Londra chiude a +0,63%, Parigi +0,87%.
Chi s'è mossa in discesa è stata Wall Street, che ha risentito della stretta della FED da 75 pb.

I dati di Piazza Affari

A fine giornata, gli investitori di Milano hanno scambiato 1,85 miliardi di euro di titoli, con un incremento del 51,31%, rispetto a martedì.
I volumi di scambio sono saliti da 0,53 miliardi di azioni agli odierni 0,62 miliardi. 

Circa i singoli titoli, ha brillato Telecom Italia (+5,71%), grazie all'annuncio dell'ingresso in Vodafone di Xavier Niel, fondatore di Iliad. Questa novità ha riacceso le ipotesi di operazioni straordinarie nel settore tlc.
Gli investitori hanno premiato anche Leonardo (+5,54%), Iveco (+4,08%) e STMicroelectronics (+3,25%).
Il programma di buyback spinge anche UniCredit, mentre il balzo dell'energia spinge Tenaris (+2,9%), Eni (+1,8%) e Saipem (+1,4%).
Giornata negativa invece per Intesa Sanpaolo, -0,68%.

Gli altri mercati

Riguardo al mercato valutario, la stretta FED ha spinto gli investitori verso il biglietto verde americano. Il Dollar Index sale così oltre 111, sui massimi di 20 anni. Su questo asset si possono negoziare anche binary options, se sapete il Pocket Option nuovo link. Il cambio Eur-Usd scivola sotto 0,99.
Lieve aumento dell'oro, che sale a 1.668,1 dollari l'oncia. Il Petrolio (Light Sweet Crude Oil) crolla dell'1,21%, scendendo fino a 82,92 dollari per barile.

lunedì 19 settembre 2022

Lavoro, l'industria chimica può creare 29 milioni di posti con le sostenibili

E' ormai assodato che il mondo deve cambiare il sistema economico, virando verso un un approccio più sostenibile. Questo non produrrebbe solo effetti importanti sotto il profilo climatico, ma anche benefici in termini di lavoro. Soprattutto nel settore chimico.

La ricerca sulla transizione verde e sul lavoro

A evidenziare questo aspetto è una recente indagine della società di consulenza sullo sviluppo sostenibile Systemiq e dal Center for Global Commons dell'Università di Tokyo

In base a questo studio, il passaggio dell'industria chimica a un sistema tecnologico a basse emissioni di CO2, produrrebbe un aumento enorme di fatturato, circa il raddoppio.
Ma soprattutto innescherebbe una richiesta di forza lavoro aggiuntiva per 29 milioni entro il 2050.

I dati della ricerca

Bisogna considerare che oggi l'industria chimica è la causa del 4% del totale di emissioni globali di gas serra. In sostanza, questo settore inquina come l'intera Russia.
Se la produzione dovesse crescere, come è previsto per i prossimi anni, gli effetti sul clima sarebbero un disastro perché potrebbero spingere verso l'alto la temperatura della Terra fino a 4 gradi centigradi. Più del doppio rispetto agli accordi di Parigi del 2015.

E' evidente che occorre scongiurare questo pericolo, ma per farlo è necessario cambiare la tecnologia produttiva, spingendo sulle pratiche virtuose (riciclaggio, uso mirato dei fertilizzanti, maggiore sfruttamento dell'idrogeno, tecniche sperimentali di cattura e stoccaggio del carbonio).

Servono ingenti investimenti

Tutto ciò comporta un investimento di circa 100 miliardi di dollari all'anno fino al 2050. Non soltanto si tratta di una cifra contenuta, se paragonata al fatturato di questo settore. Ma addirittura col vantaggio che finirà per raddoppiarlo.
E poi, come detto, ci sarebbero effetti molto positivi sul lavoro. Infatti la transizione creerebbe anche circa 11 milioni di nuovi posti nella produzione di prodotti chimici, e altri 18 milioni nelle industrie correlate.

martedì 13 settembre 2022

Investitori delusi, l'inflazione USA è ancora forte. Il dollaro avanza

Il dato più atteso di questa settimana era quello relativo alla inflazione USA. Gli investitori speravano di ricevere un report incoraggiante, e invece - nonostante il secondo calo consecutivo - l'inflazione non è scesa secondo le attese.

La doccia fredda per gli investitori

investitoriIl dato pubblicato dal Bureau americano ha evidenziato infatti che nel mese di agosto la corsa dei prezzi è salita su base mensile dello 0,1% rispetto al mese precedente, a fronte di un calo atteso dello 0,1%.

Inoltre il dato annuale ha rallentato all'8,3% rispetto all'8,5% del mese precedente, ma gli analisti avevano pronosticato una frenata più robusta, pari all'8,1%. Una doccia fredda per gli investitori.
L'aspetto positivo è che si tratta della lettura più bassa in 4 mesi.

La FED verso la stretta da 75 pb

Quali conseguenze comporta questo dato? Importantissime, visto che tra una settimana c'è il meeting della Federal Reserve.
Gli investitori avevano ridotto le possibilità di una stretta da 75 punti base da parte dell'istituto centrale americano, proprio perché si ipotizzava una inflazione più debole. Questo significava inoltre che la divergenza rispetto alle altre banche centrali - in primis la BCE, che la scorsa settimana ha aumentato i tassi di interesse di 75 punti base - si sarebbe assottigliata.
Adesso lo scenario è nuovamente cambiato, e ci sono davvero poche possibilità che la Federal Reserve si mostrerà meno aggressiva a fine mese.

Gli effetti sul mercato

La reazione del mercato è stata così immediata. Il dollaro è schizzato di nuovo verso l'alto, interrompendo la tregua durata solo pochi giorni e mandando in alto gli oscillatori trading.

L'indice del biglietto verde, che misura il suo andamento rispetto a un paniere di valute principali, è salito oltre 109 dopo che era arrivato ai minimi della sessione di 107,7.
Anche il cambio EUR-USD ha subito un forte contraccolpo, precipitando di nuovo verso la parità.
Anche gli eurolistini e Wall Street ne risentono. FTSE Mib, il Ger 40 (cos'è) e i newyorkesi Dow Jonews, S&P 500 e Nasdaq hanno perso significativamente quota dopo la pubblicazione del dato sull'inflazione.

lunedì 12 settembre 2022

Imprese e famiglie, i rincari di luce e gas ammontano a 82,6 miliardi di euro

Il tema caldissimo degli ultimi mesi è l'aumento delle bollette di luce e gas. Secondo un calcolo effettuato dall'ufficio studi della CGIA Mestre, il conto salatissimo che imprese e famiglie dovranno pagare, salirà quest'anno di 82,6 miliardi. Una cifra esorbitante, che zavorra l'intera economia.
Per rendere l'idea, questa somma rappresenta metà del Prodotto Interno Lordo annuo di una regione traino come il Veneto.

I conti per famiglie e imprese

L'aumento delle bollette potrebbe scendere nei prossimi mesi, grazie agli effetti del decreto Aiuti ter, che dovrebbe essere approvato durante questa settimana.
Tuttavia gli aiuti non arriveranno certo a coprire l'intero ammontare degli aumenti, ma solo una cifra pari a 12-13 miliardi. Questo per evitare di incorrere in un aumento del deficit di bilancio.

Un aumento shock

Ma come si arriva al conto salato elaborato dalla Cgia?
si parte dai dati forniti da ISTAT per il 2021, riguardo alla spesa mensile di famiglie e imprese. Le voci energia elettrica e gas naturale complessivamente giungevano a 80 miliardi di euro.
Per l'anno 2022, invece, la stima riguardo al costo energetico complessivo per famiglie e imprese, schizzerà a 207,4 miliardi di euro.
La differenza quindi tra un anno e l'altro è di 127,4 miliardi, ossia +159%.

A ridurre un poco questo shock ci pensano gli aiuti economici erogati quest'anno dal governo Draghi, pari a 44,8 miliardi circa. Si arriva così al conto finale: l'aumento del costo dell'energia in capo a famiglie e imprese rispetto l'anno scorso è, di 82,6 miliardi.

Servono aiuti subito

Per trasformare questi numeri in qualcosa di concreto, la CGIA fa notare che per ogni famiglia e imprese, questo maggior costo equivale a pagare due volte agli enti locali e all'erario il bollo auto, l'Imu, l'Ires e l'Irap.
E' quindi evidente la necessità di intervenire con un impegno più sostanzioso da parte del governo, magari con un nuovo scostamento di bilancio per almeno altri 15-20 miliardi. Ma servirebbe l'assenso di Bruxelles che, nel frattempo, dovrebbe allentare i vincoli normativi sugli aiuti di Stato.

martedì 6 settembre 2022

Investitori nervosi, le Borse Europee chiude in netto rosso

Comincia all'insegna del profondo rosso la settimana delle Borse europee, che hanno viaggiato senza la bussola di Wall Street, rimasta chiusa per il Labor Day.

Gli investitori sono diventati nervosi dopo la decisione di Gazprom di tenere chiusi i flussi di gas verso l'Europa. Ma in giornata sono arrivate notizie importanti anche dal fronte petrolifero, con l'OPEC+ che ha deciso di tagliare 100 mila barili al giorno da ottobre.
Ad acuire poi il clima cupo è la notizia di nuovi nuovi lockdown in Cina.

Il bilancio della giornata degli investitori

Alla fine della giornata, il bilancio per gli investitori è pesante. Piazza Affari ha chiuso con il  FTSEMib in ribasso del 2,01% a quota 21.480 punti. Nel corso della seduta le perdite erano arrivate anche al 3%.
Giornata da dimenticare anche per il FTSE Italia All-Share, che si ferma a 23.440 punti. Male anche il FTSE Italia Mid Cap (-2,4%); sulla stessa tendenza, pessimo il FTSE Italia Star (-1,85%).

Il resto d'Europa

Gli investitori hanno venduto tanto anche nel resto d'Europa. Il DAX di Francoforte ha chiuso a -2,22%, il CAC di Parigi segna -1,2%, Madrid -0,97% e Amsterdam -0,66%. L'unica piazza che è riuscita a strappare un timido rialzo è Londra, che alla fine segna +0,09% dopo la vittoria di Liz Truss nella corsa a Downing Street.
Come detto, è rimasta chiusa Wall Street per le festività del Labor Day. Ma questo lo sanno bene quelli che usano App per giocare in borsa.

I dati di Milano

Il controvalore degli scambi da parte degli investitori a Piazza Affari è stato pari a 1,4 miliardi di euro, in calo dell'11,19%, rispetto ai 1,58 miliardi della vigilia. Scendono i volumi scambiati, oggi 0,41 miliardi di azioni rispetto ai 0,45 miliardi precedenti.
A Piazza Affari il bilancio peggiore è quello dei titoli di auto, industria e banche. In evidenza il segno rosso di Stellantis (-4,79%), Pirelli (-5,06%), Interpump (-4,82%).

Tra le banche male Unicredit, che lascia sul terreno il 2,73% e disegna una Marubozu candle ribassista.
Crescono invece gli energetici, grazie al balzo del petrolio dopo il meeting OPEC+. Miglior titolo del giorno è Eni (+1,69%), avanza anche Tenaris (+0,92%).

giovedì 1 settembre 2022

Consumatori, sta per arrivare una stangata feroce

La crescita dei prezzi non concede tregua alle famiglie italiane, che però il peggio potrebbero ancora viverlo nei prossimi mesi. Per i consumatori infatti si prospetta un autunno caldissimo.

L'inflazione e i consumatori

A causa dei rincari innescati dalla crescita dei prezzi energetici, l'inflazione continua a marciare a un ritmo record. La corsa dei prezzi rischia di mettere in difficoltà migliaia di cittadini ed intere filiere produttive, tanto più adesso che si fa sempre più concreto l'incubo di forniture a singhiozzo da parte della Russia.

Già in questi giorni il gasdotto Nord Stream sarà fermo per manutenzione, e comunque da settimane lavora ad appena il 20% del suo potenziale. Ulteriori interruzioni ci saranno anche prossimamente.

La corsa dell'energia e gli effetti sui prezzi

Questo scenario ha alimentato una corsa rapida del prezzo del gas, che si era anche affacciato ben oltre i 300 euro al megawattora. Un anno fa costava poco più di 25 euro.
Ben presto i consumatori si vedranno recapitate delle bollette da record, e questo vale sia per le famiglie che per gli imprenditori.
Ad ottobre infatti Arera procederà all'aggiornamento periodico delle tariffe di luce e gas. Lo scenario più ottimistico parla di incrementi del +15% per la luce e del +20% per il gas.

I rincari per le famiglie

Il Codacons parla di possibile "stangata" con una media di 711 euro di rincari a famiglia in arrivo in autunno. Il carrello della spesa vedrà aumenti medi dei prezzi del 10% su base annua. Mentre per fare il pieno all'automobile si trovano listini del gasolio più elevati del 16% rispetto allo scorso anno, con la benzina che costa il 6% in più.

La stangata sulle imprese

Intanto già da settimane sono tantissime le imprese che non riescono più a sostenere il costo delle bollette. Per molte di loro la scelta più economicamente sostenibile è abbassare la saracinesca, piuttosto che lavorare con costi altissimi dell'elettricità.

Secondo alcune stime, questa mazzata rischia di mettere fuori mercato 90mila attività. Nessun settore economico è escluso. Verranno messe in difficoltà le imprese del comparto della ristorazione, i bar, le imprese di turismo e terziario, quelle della ricettività alberghiera, le imprese del vetro, della ceramica, del cemento, della plastica, la meccanica pesante, l'alimentazione e la chimica ecc.