mercoledì 30 dicembre 2020

Investimenti, UE e Cina sanciscono una storica intesa per il futuro

Dopo anni di negoziati complessi, l'Unione Europea e la Cina hanno raggiunto uno storico accordo sugli investimenti. A sancirlo è stato un summit straordinario effettuato in videoconferenza tra Ursula von der Leyen e Charles Michel da una parte, e il presidente cinese Xi Jinping.

Lo storico accordo sugli investimenti

Questo accordo consentirà alle aziende del Vecchio Continente di andare a fare business in oriente, beneficiando delle stesse condizioni di quelle della Repubblica Popolare. Verrà cioè applicato il principio di reciprocità. E’ inoltre prevista una verifica a livello politico dell’accordo, con riunioni almeno una volta l’anno per fare il punto della situazione.
Gli investimenti che saranno possibili riguardano la produzione, le telecomunicazioni e anche gli ospedali privati.

Linee guida

Per l'Unione Europea è un risultato importantissimo, perché apre le porte a scenari economici molto ricchi. Del resto il mercato cinese è fatto da 1,5 miliardi di persone. La presenza dell’Europa nel mercato del drago d’oriente è infatti una grande opportunità.
Tuttavia, quelle che sono state definite sono soltanto delle linee guida, dei principi di base. Nei prossimi mesi si lavorerà per definire sia gli ambiti di applicazione che le condizioni di questo accordo, che dovrà poi essere tradotto in testo scritto nelle rispettive lingue. Insomma, prima di giungere alla firma dell’accordo vero e proprio passerà ancora un bel po' di tempo.

Nota: quando si parla di investimenti, è bene ricordare che occorre rivolgersi solo alle Consob piattaforme trading autorizzate e regolamentate.

Il valore di questo accordo

E' chiaro che un'intesa del genere sul tema degli investimenti, va oltre il suo grosso valore finanziario. L’Ue infatti potrà presentarsi dagli USA del nuovo presidente Biden con un accordo che stride rispetto al recente - burrascoso - passato diplomatico tra USA e Cina.

Nel frattempo lo Yuan cinese ha toccato i massimi di 30 mesi contro il dollaro USA. Si può vedere sui migliori siti forex gratis. I partecipanti al mercato continuano ad allontanarsi dal dollaro USA mentre il presidente eletto Joe Biden ha avvertito martedì che potrebbero volerci anni prima che la maggior parte degli americani venga vaccinata contro il virus agli attuali tassi di distribuzione. Nel frattempo, una dichiarazione della PBoC ha mostrato che 'la Cina implementerà una politica monetaria prudente che è flessibile, precisa, ragionevole e moderata, e la manterrà coerente, stabile e sostenibile', mentre promette un ulteriore sostegno monetario per l'economia reale.

martedì 22 dicembre 2020

Mercato dell'auto, Apple si prepara a lanciarne una elettrica entro il 2024

Il mercato dell'auto potrebbe avere una svolta importante nel 2024. In quell'anno il colosso tech Apple potrebbe infatti lanciare un proprio veicolo elettrico con guida autonoma. Un veicolo personale destinato al mercato di massa.

Apple e il mercato dell'auto

Sono ormai diversi anni che il produttore di iPhone si è indirizzato anche verso il mercato dell'auto. Questo fa parte del Project Titan. Nell'ultimo lustro i progressi sono andati avanti a ritmo molto irregolare. Tuttavia, ora il colosso tech sarebbe pronto a dare una accelerata, così da lanciare un rivoluzionario veicolo sul mercato tra pochi anni.

La batteria rivoluzionaria

L'elemento cardine su cui si starebbe focalizzando l'attenzione di Apple è la batteria di un tale veicolo. Qualcosa di talmente rivoluzionario da poter replicare gli effetti che ebbe il lancio del suo iPhone sul mercato delle telecomunicazioni (lo avrebbe riferito a Reuters una persona coinvolta nel progetto).

Apple sta infatti testando una nuova miscela chimica, più sicura e meno propensa a surriscaldarsi di quelle presenti oggi sul mercato nelle vetture elettriche. Si tratterebbe infatti di una batteria di “livello successivo”, basata su un design “monocell” per le singole celle nell’accumulatore, così da liberare spazio nel pacco batteria eliminando scomparti e moduli per diversi materiali.
Questa soluzione permetterebbe al colosso di Cupertino di ridurre notevolmente i costi di produzione e al tempo stesso di aumentarne l’autonomia, dal momento che permetterebbe di impacchettare più materiali attivi nella batteria.

Terze parti coinvolte

In questa sua avventura nel mercato dell'auto, Apple non sarà da sola. Infatti è probabile che si affiderà ad altri partner di terze parti, che tuttavia non sono ancora noti. C'è anche la possibilità che Apple decida di ridurre la portata dei suoi sforzi a un sistema di guida autonoma che sarebbe integrato in un'auto prodotta da una casa automobilistica tradizionale.

giovedì 17 dicembre 2020

La Banca Svizzera conferma la politica monetaria accomodante. Ma il franco preoccupa

Non sono giunte novità dalla Banca Nazionale Svizzera, sul fronte della politica monetaria. Nel meeting di dicembre infatti l'istituto elvetico ha confermato il costo del denaro al minimo storico di -0,75%, dove si trova ormai da anni. Inoltre ha confermato anche il tasso di interesse che applica sui depositi overnight che detiene per le banche commerciali. Anche questo a -0,75%.
Secondo i policy maker svizzeri, i tassi di interesse rimarranno su questi livelli almeno fino al 2022.

Il meeting della banca svizzera

La banca centrale svizzera ha confermato inoltre che il Paese necessita di una politica monetaria accomodante, per dare un sostegno nella lotta agli effetti da Covid e stabilizzare l'evoluzione dei prezzi. Inoltre la BNS ha dichiarato che profonderà maggiore impegno sul mercato dei cambi, per evitare un ulteriore apprezzamento del franco svizzero.
A tal proposito, gli USA hanno etichettato nuovamente la Svizzera come manipolatore di valuta.

Per quanto riguarda l'inflazione, quest'anno è fissata a -0,7% mentre è prevista 0 nel 2021 e in territorio positivo nel 2022. I dati recenti dell'IPC hanno mostrato che la Svizzera è rimasta in territorio deflazionistico per il decimo mese.

Franco in rally

Nel frattempo il franco CHF ha toccato nuovi livelli pluriannuali contro il dollaro, come si vede sulle migliori piattaforme trading forex online. Il cambio USDCHF è infatti sceso a 0, livello più basso da gennaio 2015. Il dollaro infatti rimane sotto pressione a causa della speranza che il lancio di vaccini contro il coronavirus sosterrà la ripresa economica globale. Inoltre pesano sul biglietto verde le prospettive di ulteriori stimoli fiscali e monetari.

Annotazione operativa: chi apprezza gli investimenti sulle valute dovrebbe imparare bene quali sono indicatori di tendenza trading.

Bilancia commerciale

Sul fronte macro, la bilancia commerciale della Svizzera segna un avanzo in aumento a 3,1 miliardi di franchi nel novembre 2020, il più grande da agosto. Le esportazioni sono aumentate del 4,8% rispetto al mese precedente a 18,8 miliardi di franchi, trainate dalle maggiori vendite di prodotti chimici e farmaceutici, macchine ed elettronica, orologi e metalli. Tra i principali partner commerciali, le esportazioni sono aumentate in Cina, Giappone, Stati Uniti, UE e Regno Unito.

lunedì 14 dicembre 2020

Dividendi, la BCE potrebbe fare una concessione alle banche della Eurozona

La BCE potrebbe allentare la morsa sui dividendi delle banche, e fare una concessione agli istituti di credito. Secondo un articolo del Financial Times, la Eurotower potrebbe consentire ad alcuni istituti di pagare dividendi, ma solo a certe condizioni e entro certi limiti.

La questione dividendi

La questione dividendi sarà oggetto di un annuncio atteso per martedì 15 dicembre. Lo scorso marzo la BCE decise di imprimere una stretta, bloccando le cedole. Il motivo di tale restrizione venne spiegato dalla stessa Vigilanza unica di Francoforte: "Prima degli azionisti, le banche devono sostenere famiglie e imprese sotto scacco per la pandemia da Covid-19".

Forse può interessare: piccole e medie imprese in crisi da Covid, tante rischiano di sparire.

Banche in pressing

Adesso lo scenario potrebbe cambiare parzialmente. Anche perché la "dieta" imposta dalla BCE ha allontanato gli investitori dai titoli bancari, che senza cedole diventano meno appetibili. Il calo c'è stato, è evidente, su tutti i maggiori listini europei: DAX30, Ftsemib, Cac...

Inoltre le banche dell'Eurozona hanno dei cuscinetti di capitali che sono anche superiori ai minimi stabiliti dalle autorità, per cui il pagamento dei dividendi non rappresenterebbe alcun rischio.
Per questo la BCE si avvia verso un sì alle banche e alle società finanziarie. Dal prossimo anno potranno tornare a pagare dividendi ai loro azionisti. Ma come detto sarà una concessione condizionata. Verrà infatti posto un tetto massimo all'ammontare.

L'esempio britannico

Pochi giorni fa si è mossa su questo stesso indirizzo l'autorità di regolamentazione britannica PRA (Prudential Regulation Authority). Ha infatti stabilito che gli istituti del Regno Unito potranno tornare a distribuire i dividendi, dopo che la Bank of England aveva in primavera intimato le stop alle banche. Il risultato di quella misura fu una cancellazione di dividendi per un valore di 7,5 miliardi di sterline.
Il via libera della PRA è stato condizionato, prevede un un tetto massimo rappresentato dal 25% degli utili conseguiti nel 2019 e 2020 in via cumulativa, esclusi i pagamenti dei dividendi precedentemente effettuati, o pari allo 0,2% del valore dei loro asset più rischiosi.

giovedì 10 dicembre 2020

Costo del denaro, il Brasile lascia tutto invariato. Ma l'inflazione va tenuta d'occhio

La Banca centrale del Brasile lascia il costo del denaro stabile per il terzo mese consecutivo. Malgrado abbia riconosciuto che l'inflazione è superiore alle aspettative, ritiene che questo aumento sia temporaneo e comunque ancora in linea con il ritorno dell'inflazione al suo obiettivo entro il 2022.

Il Brasile e il costo del denaro

Nel meeting di metà settimana - l'ultimo di dicembre - il Banco Central do Brazil (BCB) ha lasciato il tasso Selic di riferimento al 2,0%. A tale livello venne portato a settembre, poi l'istituto ha interrotto il suo ciclo di allentamento dopo 21 tagli dei tassi in quasi quattro anni. Quest'anno il costo del denaro è stato ritoccato cinque volte per un totale di 250 punti base, in risposta all'emergenza Covid. Da ottobre 2016 il tasso è stato tagliato di 12 punti percentuali.

Secondo il Copom (comitato di politica monetaria) il livello di stimolo monetario attuale, insolitamente forte, è adeguato perché la ripresa economica è ancora irregolare e persistono diversi fattori di incertezza. L'economia brasiliana si è contratta negli ultimi tre trimestri. Il PIL è sceso del 3,9% su base annua nel terzo trimestre, dopo un calo del 10,9% nel secondo trimestre e dello 0,3% nel primo trimestre.

Nota operativa. Per negoziare valuta occorre conoscere bene i concetti di volatilità e Deviazione standard trading.

Inflazione e valute brasiliana

Riguardo alla inflazione, le aspettative sono aumentate, soprattutto per il 2021, ma rimangono al di sotto del target. L'ultimo report ha evidenziato che l'inflazione è salita al 4,31% a novembre, il livello più alto da dicembre 2019. Tuttavia, secondo le previsioni dovrebbe diminuire nel 2021 e nel 2022 rispettivamente al 3,3% e al 3,5%.

Per quanto riguarda la valuta, dopo essere calato bruscamente all'inizio di quest'anno, il real brasiliano ha guadagnato forza da metà maggio ed è aumentato costantemente da inizio novembre. Se apriamo la piattaforma del miglior broker trading online, possiamo vedere che oggi il real è scambiato vicino a 5,1 contro il dollaro USA, in aumento dal minimo record di circa 5,89 il 14 maggio, ma ancora in calo di quasi il 23% dall'inizio del 2020.

martedì 8 dicembre 2020

Pagamenti, scatta il via (con tanti problemi) al cashback di Stato

La grande novità di questo periodo Natalizio riguarda i pagamenti. Per stimolare l'utilizzo delle transazioni elettroniche, il Governo ha infatti varato il Cashback di Stato. Ma il debutto è già ricco di problemi.

Cosa è il cashback per i pagamenti

Il via ufficiale c'è stato oggi, con il giorno dell'Immacolata. Chi effettuerà acquisti utilizzando carta o bancomat (ma solo nei negozi fisici) comincerà ad accumulare transazioni che se arriveranno a 10 entro fine anno, consentiranno di ricevere un rimborso del 10% di quanto speso, fino ad un massimo di 150 euro. In questo modo si spera di aumentare la confidenza con l'utilizzo dei pagamenti elettronici, che sono uno strumenti importante per contrastare l'evasione fiscale.

Oltre al cashback base, c'è un superpremio una tantum per i 100mila che useranno di più la carta. Anche se i pagamenti sono di piccola entità.
Inoltre dal mese prossimo sono previsti due rimborsi fino a 150 euro ogni 6 mesi e due supercashback da 1.500 euro per chi farà più transazioni (il numero minimo per partecipare è 50 in sei mesi).

Subito tanti problemi

L'idea però si sta già scontrando con i problemi e i disservizi. Per accedere al programma occorre scaricare una applicazione (IO), che tuttavia ha dei pesanti rallentamenti. Colpa del gran numero di accessi per registrare le carte. Secondo il governo ci sono stati 6,6 milioni di download della app. Inoltre in certi frangenti si è arrivati a picchi di quasi 8mila operazioni al secondo.
Ma oltre a questo c'è un altro problema, visto che la App in molti casi non riconosce bancomat e carte di credito già inserite. Problemi ai quali SIA, partner tecnologico di PagoPA, sta già lavorando.

Altri gestori

Altre piattaforme, come Satispay e Hype, hanno invece integrato il sistema di cashback nella loro applicazione scaricabile su smartphone. Anche il gestore di carte di pagamento Nexi ha fatto lo stesso attraverso la propria app, e in questo caso saranno considerati validi ai fini del cashback anche gli acquisti (fisici) effettuati con smartphone utilizzando Apple Pay, Google Pay e Samsung Pay, in aggiunta a quelli effettuati con le carte.

giovedì 3 dicembre 2020

Euro in rally: raggiunge il massimo da aprile 2018 contro il dollaro. E l'Index scende sotto 91

Continua a correre forte l'euro, che si spinge su livelli che non si vedevano da oltre due anni e mezzo rispetto al dollaro americano. Il cambio è venuto fuori da quella congestione che durava da parecchio tempo, rompendo i precedenti massimi del 9 novembre e poi quelli dell'1 settembre in area 1,20, allungando poi ulteriormente il passo.

Driver dell'euro e debolezza del dollaro

Il cambio EurUsd ha infatti toccato 1,2139, come non succedeva da aprile 2018. Poi in seguito ha ripiegato verso 1,212. La corsa dell'euro è aiutata dal momento di forte debolezza del dollaro. Il biglietto verde sta pagando il clima di propensione al rischio innescato dalle novità riguardo ai vaccini anti-Covid, ma anche i segnali di progresso verso un programma di stimolo fiscale degli Stati Uniti. Martedì è stato presentato un piano bipartisan da 908 miliardi di dollari, e il presidente della FED Jerome Powell ha rimarcato ieri la necessità di sostegni all'economia Usa.

Index sotto pressione

Questi fattori hanno spinto al ribasso il Dollar Index - che misura l'andamento del greenback rispetto a un paniere di valute principali - al di sotto di 91 per la prima volta dall'aprile del 2018 poiché l'interesse per i safe haven, ossia i beni rifugio, è diminuita ulteriormente negli ultimi tempi. Allo stesso tempo, i bassi tassi di interesse e le preoccupazioni per l'aumento dei livelli di debito negli Stati Uniti lasciano spazio a un ulteriore slancio al ribasso. L'index ha oltrepassato anche una delle Onde di Wolfe Wave pattern trading.

Nota: prima di effettuare investimenti sul mercato valutario, occorre conoscere bene cosa sono i lotti trading forex.

Dati marco zona Euro

Sul fronte marco, i prezzi al consumo dell'Euro Zona sono rimasti in territorio deflazionistico a novembre per il quarto mese consecutivo, mentre l'indagine PMI ha evidenziato un indebolimento dell'economia, come conseguenza delle nuove misure di lockdown. 

In particolare l'indice Pmi composito, che monitora l'attività dei settori servizi e manifatturiero e che misura la fiducia dei direttori degli acquisti, è sceso il mese scorso a 42,7 punti da 49,2 di ottobre, sotto le attese.
L'Indice PMI IHS Markit servizi novembre a 41,7 punti da 46,9 (atteso 41,3). L'IHS Markit Eurozone Composite PMI è stato rivisto leggermente al rialzo a 45,3 nel novembre 2020, da una stima preliminare di 45,1 e rispetto a 50,0 di ottobre, indicando il mese di contrazione più ripido dell'economia del settore privato dell'Eurozona da maggio.

martedì 1 dicembre 2020

Crescita economica, il PIL italiano rimbalza nel terzo trimestre ma meno del previsto

La crescita economica dell'Italia viene rivista al ribasso dal nostro istituto di statistica. Questa mattina infatti Istat ha comunicato che nel terzo trimestre del 2020, il nostro PIL è cresciuto del 15,9% rispetto al trimestre precedente, contro il +16,1% indicato il 30 ottobre scorso.
Si tratta di un valore corretto per gli effetti di calendario e destagionalizzato. Infatti occorre tenere presente che il terzo trimestre del 2020 ha avuto quattro giornate lavorative in più rispetto al trimestre precedente e una giornata lavorativa in più rispetto al terzo trimestre del 2019.

Altri dati crescita economica dell'Italia

Se facciamo un confronto con l'anno scorso, l'indicatore di crescita economica ha avuto una contrazione del 5%, contro il calo tendenziale del 4,7% rilevato ad ottobre.
Anche la stima del Pil acquisito - ossia quello che si otterrebbe con una variazione nulla nel quarto trimestre - è stato soggetto ad una revisione al ribasso. Infatti l'Istat ha portato il dato calcolato a ottobre, che era -8,2%, fino a -8,3%.

Il rapporto del OCSE

Anche l'OCSE ha determinato le proprie stime sul Pil dell'Italia, all'interno del suo rapporto sulle Prospettive Economiche pubblicate oggi a Parigi. Secondo l'organismo internazionale, dopo la pesante crisi che si concretizzerà in questo sciagurato anno, la crescita economica italiana sarà del 4,3% in 2021 e del 3,2% in 2022.
Secondo l'OCSE, la disoccupazione nel nostro Paese aumenterà dal 9,4% di quest'anno fino all'11% del 2021. Ma tale livello rimarrà comunque molto alto anche nel 2022, dove si prevede sarà al 10,9%.

L'OCSE avverte che la ripresa sarà lenta e disuguale, e potrà essere davvero più slanciata solo quando arriveremo all'immunità generale, ossia quando un vaccino efficace sarà stato distribuito ampiamente. Tuttavia, a differenza dei mesi scorsi, il segretario generale dell'Ocse, Angel Gurria, ha parlato di maggiore ottimismo nel futuro. Chiaramente esso è legato alle ultime notizie sui vaccini.