venerdì 28 maggio 2021

Redditi, nel 2020 la media è 21.800 euro. Imposta pari a zero per 12 milioni di contribuenti

Un contribuente su tre, circa 12,8 milioni, non ha versato Irpef lo scorso anno (quella relativa all'anno 2019, quindi pre-pandemia), pur in presenza di una dichiarazione dei redditi presentata.
E' ciò che emerge dai dati del ministero di economia e finanza, dove si evidenzia inoltre che il reddito complessivo degli italiani supera gli 884 miliardi di euro, segnando un piccolo incremento (+0,5%) rispetto all'anno precedente.

L'analisi dei redditi degli italiani

Sono in totale 41,5 milioni i contribuenti italiani che hanno consegnato un modello di dichiarazione dei redditi IRPEF. Poco più di trenta milioni di essi, hanno anche effettuato un versamento dell'imposta sulle persone fisiche. La parte rimanente invece non l'ha fatto o non era tenuta a farlo (perché dopo i conteggi l'imposta netta dovuta risultava zero o addirittura hanno maturato un credito).

Reddito medio

Per quanto riguarda i dati sui redditi degli individui, dai dati del MEF emerge che in media gli italiani guadagnano 21.800 euro (ribadiamo che i dati sono riferiti all'anno di imposta 2019, quindi pre-Covid). 

A livello geografico, la Lombardia è la regione con i redditi più elevati. Quello medio infatti è di 25.780 euro. Sul versante opposto di questa speciale graduatoria troviamo la Calabria, con appena 15.600 euro.

Differenze geografiche

Va detto che trattandosi di dati medi, "mascherano" molto le grosse differenze che possono esistere anche a seconda delle varie zone di una stessa città.
Tali differenze si possono cogliere a partire da quest'anno, visto che il Dipartimento delle finanze dispone anche delle informazioni di reddito a livello sub-comunale per i comuni di grandi dimensioni.
Emerge così che nel comune di Roma, ad esempio, in alcune aree il reddito medio arriva a 68.264 euro, mentre in altri quartieri la media scende fino a 16.298 euro. Stesso discorso per Milano: i quartieri con il reddito più elevato arrivano anche a 100mila euro l'anno, altri invece sono a 18mila.

Per quel che concerne le categorie professionali, i redditi più alti sono quelli frutto di lavoro autonomo. La media si attesa infatti a 57.970 euro (+25,4%). I lavoratori dipendenti sono fermi a 21.060 euro, i titolari di ditte individuali a 22.373 euro, i pensionati a 18.290 euro.

martedì 25 maggio 2021

Crescita economica, la UE può accelerare più degli USA. Ma attenti alla FED

Gli analisti sono sempre più convinti che l'area Euro si appresta a vivere una fase di intensa crescita economica. Questa convinzione nasce dal fatto che il numero di contagi da coronavirus sta scemando progressivamente, mentre il ritmo delle campagne di vaccinazione progredisce. E questo significa minori misure di contenimento, maggiori consumi e domanda più robusta.

L'Europa e la crescita economica

Se è vero che dall'altra parte dell'oceano, gli Stati Uniti possono contare su un fortissimo sostegno politico e fiscale, che manterrà saldamente in testa la crescita degli Stati Uniti, è fuor di dubbio che i margini di crescita economica più ampi sono proprio in Europa.
 

Peraltro il Vecchio Continente potrebbe fornire delle sorprese in tal senso (ossia accelerazioni anche più forti del previsto), mentre dagli Stati Uniti non ci si aspettano grandissime novità. L'effetto sorpresa potrebbe quindi favorire l’area dell’euro e la sua valuta. Peraltro molti segnali di trading gratis sicuri già cominciano a prezzare questa situazione.

Il cambio euro dollaro

Questo scenario diventa promettente per l'euro. Infatti la riduzione dei rischi legati alla pandemia, potrebbe indurre la BCE ad annunciare presto misure di tapering. Ossia cominciare ad ammorbidire il suo programma di acquisti all’interno del programma PEPP. Forse già dal prossimo meeting del 10 giugno
Questo sosterrebbe i tassi europei, e accompagnerebbe un rafforzamento anche dell’euro rispetto al dollaro. Inoltre il greenback, essendo una valuta di riserva anticiclica, potrebbe vivere una fase di debolezza nell’ambito di un rimbalzo economico globale e minori incertezze politiche.

Nota operativa: per negoziare l'euro dollaro, si può sfruttare anche il trading online bonus senza deposito, che viene proposto da alcuni broker.

Occhio alla FED

Bisogna poi considerare che di recente, la FED si è impegnata da mantenere una posizione accomodante, malgrado il pericolo che la crescita economica possa surriscaldare il processo inflazionistico.
Attenzione però, perché rimane sempre il pericolo concreto che la Fed possa cominciare a parlare di tapering durante l’estate, il che frenerebbe l’ascesa dell’euro.

giovedì 20 maggio 2021

Denari dall'Europa, l'Italia continua a spenderne pochi e soprattutto male

Uno dei punti dolenti per l'Italia, è utilizzare in modo efficiente i denari che arrivano dall'Europa. Fondi che servirebbero per dare una scossa alla nostra economica, che però da sempre vengono spesi poco e male. Una inefficienza che bisognerà correggere, soprattutto quando arriveranno i fondi per l'emergenza Covid.

L'Italia e i denari dell'Europa

Concettualmente, ci sono due tipologie di fondi che l'Europa ha creato per sostenere i Paesi membri, e che hanno lo scopo principale di ridurre il divario tra le aree più avanzate e quelle che fanno maggiormente fatica.
Si tratta dei FSE, ovvero il Fondo Sociale Europeo, e del FESR, ossia il Fondo Europeo di Sviluppo Regionale

Nessuna di queste due categorie è stata pienamente sfruttata dall'Italia. Abbiamo infatti impegnato l'81% dei denari del FESR, mentre ci fermiamo al 71,4% dei fondi FSE. Tradotto in soldoni, circa 12 miliardi di euro non sono stati ancora impegnati. Quelli effettivamente spesi, sono peraltro anche di meno (47% dei fondi FESR, 46,5% dei fondi FSE).

Progetti per lavoro e imprese

I denari del Fondo Sociale Europeo andrebbero spesi per progetti riguardanti il lavoro, l'istruzione e la formazione, la mobilità dei lavoratori. In special modo dovrebbero dare una spinta alle regioni più svantaggiate, quelle con un Pil pro capite inferiore al 75% di quello medio europeo.
Il FESR invece dovrebbe dare sostegno alle imprese, spingendo su innovazione e ricerca, sostenibilità, digitalizzazione delle imprese.

Spendere tanto e spendere bene

Nei 7 anni che vanno dal 2014 al 2020, la Commissione Europea ha certificato che i denari stanziati per l'Italia sono stati quasi 73 miliardi di euro, ma è stata capace di spenderne solo il 40%. Peggio fa soltanto la Spagna, con solo il 34%.

Ma l'Italia non è capace di spendere tutti questi denari (il ritardo del nostro paese nel spendere i fondi comunitari è cronico), e peggio ancora quando lo fa non è in grado di essere efficiente.
Sono sotto gli occhi di tutti tantissimi progetti che vengono avviati con fondi europei, ma poi si fermano per questioni burocratiche. Questo fa lievitare i loro costi, e in molti casi i tempi si dilatano così tanto da diventare progetti superati (spesso per questioni politiche).

giovedì 13 maggio 2021

Inflazione, il rialzo shock negli USA fa riemergere i timori di mercati e banche centrali

I mercati hanno fatto bene a muoversi con cautela, prima del rilascio del dato USA sull'inflazione. Perché s'è rivelato un vero e proprio shock.
Era infatti dal 1992 che non si vedeva un +0,9% mese su mese, e il 4,2% annuo risulta il dato più alto in 13 anni. Entrambi i report sono andati molto oltre le previsioni.

Torna la paura dell'inflazione

Se è vero che la FED ha sempre detto che l'inflazione avrebbe potuto avere una fiammata temporanea, nessuno immaginava che potesse essere così forte. E proprio per questo, crescono i dubbi riguardo al fatto che non sarà del tutto temporanea (Senza contare che c'è un'inflazione non rilevata dalle statistiche ufficiali, come quella legata ai prezzi delle case, aumentati del 18% nell'ultimo anno).
E qui nasce il grosso dubbio, come conseguenza logica: la FED dovrà rivedere la sua politica monetaria accomodante? Le altre banche centrali cosa faranno?

Situazione delicata per la FED

Una prima reazione in tal senso l'ha fornita il vice presidente Fed, Clarida. Incalzato dalle domande, ha ammesso che il dato sull'inflazione lo ha sorpreso. Non solo, ha anche aggiunto che bisognerà valutare come si evolverà questa situazione. Immettendo così un'altra bella dose di nervosismo nei mercati. Del resto l'inflazione è stata il grande spauracchio di mercati e banche centrali di questi ultimi tempi.

Annotazione: uno degli strumenti da conoscere per negoziare il dollaro è il commodity channel index CCI oscillatore.

La reazione dei mercati

Sta di fatto che il Dollaro, che fino a ieri stava viaggiando stancamente, ha avuto una forte fiammata mentre i rendimenti sono saliti. E i segnali opzioni binarie gratis si sono sbizzarriti.
L'indice del dollaro USA è salito a 90,8 dopo che aveva toccato i minimi di 10 settimane all'inizio della settimana. Il timore dell'inflazione ha colpito forte anche a Wall Street, che ha chiuso con gli indici in pesante calo. La paura è legata a un ritiro anticipato delle misure di stimolo, soprattutto dopo che il segretario al Tesoro, Janet Yellen, non ha escluso un giro di vite al costo del denaro.

martedì 11 maggio 2021

Debito pubblico, possibile soglia record di 3000 miliardi entro i prossimi tre anni

Il debito pubblico dell'Italia - che nel 2020 il debito ha superato i 2.500 miliardi - potrebbe superare il tetto dei 3mila miliardi di euro nel giro dei prossimi tre anni. Questa è la fosca previsione di Unimpresa, che prevede che si genererà una ulteriore voragine nei conti pubblici dello Stato.

La situazione del nostro debito pubblico

Il motivo alla base dell'impennata del debito pubblico è la pandemia, che ha innescato una crisi economica che si è instaurata su una situazione già molto difficile per le nostre finanze pubbliche. Per questo agirà da amplificatore della spesa, aumentando il buco nei conti dello Stato.
Secondo le previsioni del centro studi Unimpresa, nel quinquennio 2020-2024 si genererà un ulteriore debito pubblico per 624 miliardi. Su di esso (per circa 220 miliardi) incideranno anche il Recovery Fund e gli altri 30 miliardi garantiti dal governo per assicurare la ripresa.

Draghi rassicura

E' chiaro che era praticamente inevitabile, a causa della pandemia, un peggioramento delle condizioni economiche dello Stato. Inoltre il premier Mario Draghi ha minimizzato la questione, dicendo che non occorre preoccuparsi dell’aumento del debito, dal momento che i bassissimi tassi di interesse fanno sì che gli investitori continuino a considerare il nostro debito assolutamente rimborsabile.

Il problema degli sprechi

Eppure un problema grosso c'è. Il debito pubblico italiano rende assolutamente necessario programmare bene la spesa. Usare i soldi europei solo per mettere delle "pezze", significa ritrovarsi con un debito pubblico più elevato ma con un'economia che non ha fatto progressi strutturali.
L'obiettivo deve invece essere arrivare a una crescita economica sostenuta e costante, che favorirebbe l’aumento delle entrate tributarie e quindi, in modo progressivo, un riequilibrio delle finanze dello Stato.

In sostanza quindi, la crescita del debito pubblico deve preoccuparci nella misura in cui le risorse in arrivo dall’Unione europea non verranno indirizzate al meglio, riducendo al minimo gli sprechi di denaro pubblico.

giovedì 6 maggio 2021

Economia americana in forte espansione, la FED potrebbe essere costretta a rivedere i piani

L'economia americana continua a espandersi in modo rapido, sfruttando anche l'enorme dispiegamento di mezzi da parte dell'amminstrazione Biden. Il presidente ha da poco tempo varato un pacchetto di stimolo da 1900 miliardi, che contribuisce a far crescere l'economia più velocemente degli altri Paesi, ad eccezione della Cina.

Cresce troppo l'economia americana

Ma una crescita così robusta dell'economia americana, che viaggia al passo più veloce degli ultimi 40 anni, comporta anche delle conseguenze. La prima fra tutte è la salita rapida dell’inflazione, una cosa che alla lunga potrebbe costringere la Fed, impegnata da tempo in una politica monetaria ultra espansiva, a rivedere i suoi programmi.

Proprio questo aspetto tiene i mercati sull'allerta, per via delle grosse conseguenze che provocherebbe. Infatti non è una questione limitata agli Usa, perché ogni battito di ali della farfalla americana, come sempre accade innesca reazioni anche sui mercati finanziari di tutto il mondo. Ecco perché chi segue tecniche trading intraday sta prestando attenzione a quel che succede.

Nota: il possibile rialzo dei tassi di interesse americani è testimoniato anche da come si comportano i segnali forex gratuiti affidabili.

Le parole della Yellen

In tal senso sono le parole della presidente FED Janet Yellen a tenere banco. Ella ha dichiarato che un aumento dei tassi di interesse nel prossimo futuro, non è da escludere nel caso in cui l'economia americana dovesse surriscaldarsi. Una apertura che stride un po' con quanto detto e ribadito più volte, ossia che il costo del denaro per molto tempo rimarrà ancora fermo.
E tutto ciò finisce per rendere inquieti i mercati, anche perché oltre alla Yellen, anche il presidente della Fed di Dallas (Robert Kaplan) pensa al tapering: "Avrebbe senso per lo meno iniziare a discutere di come potremmo aggiustare questi acquisti e sarebbe meglio iniziare a discutere il prima possibile".

Anche l'agenzia Moody’s ha dichiarato di temere l’inflazione, il cui rialzo potrebbe non essere così temporaneo come si dice. E per questo motivo Moody's è convinta che la Fed dovrà anticipare l'aumento dei tassi.

martedì 4 maggio 2021

Denaro a fiumi per Pfizer grazie ai vaccini. Ricavi stimati per 26 miliardi di dollari

Scorre tanto denaro nelle casse di Pfizer, molto più di quanto si potesse pensare. Grazie soprattutto ai vaccini anti Covid, che hanno fatto schizzare il fatturato delle big del settore farmaceutico. A rivelare le cifre sono i dati trimestrali che sono stati resi noti negli USA.

Vaccini e denaro

Pfizer, terzo gruppo farmaceutico al mondo, ha stimato che arriveranno circa 26 miliardi di dollari di ricavi grazie al suo vaccino. Più di un terzo rispetto al totale di 72 miliardi stimato per tutta la sua attività. E soprattutto, sono molti di più dei 15 miliardi che erano stati stimati appena tre mesi fa.

Se consideriamo soltanto il primo trimestre dell'anno, i ricavi che il vaccino ha consentito a Pfizer sono stati 3,5 miliardi di dollari. Quelli complessivi sono arrivati già a 14,6 miliardi, con un incremento del 45% rispetto allo stesso periodo del 2020.

Risultati che hanno permesso al colosso farmaceutico di distribuire un bel po' di denaro - circa 2,2 miliardi di dollari - ai suoi azionisti sotto forma di dividendo.

Domanda e offerta di vaccini

Quello che garantisce fumi di denaro al colosso farmaceutico, è il fatto che la domanda di vaccini è costantemente più alta dell'offerta. Pfizer dovrebbe fornire circa 1,6 miliardi di dosi nel corso del 2021. Ma la richiesta continua permette a chi produce i vaccini, di spuntare condizioni economicamente sempre più vantaggiose. E chi se ne frega se per lo sviluppo del suo vaccino, Pfizer ha potuto godere anche di sostanziosi fondi pubblici.

Ci sono cose però che fanno rabbrividire. Ad esempio il fatto che le forniture vengono poi erogate a rilento, favorendo così il rischio della nascita di nuove varianti.
Altra cosa terribile: nell'85% dei casi, i destinatari delle dosi sono stati i paesi ricchi, che Pfizer ha distribuito a un prezzo per fiala che oscilla tra i 13,5 e i 39 dollari, a seconda dei contratti.