mercoledì 31 agosto 2016

Disoccupazione in calo in Italia, che sorpresa. Borse, avvio contrastato. Il dollaro intanto corre

Comincia con poco movimento, la seduta in Borsa di questo mercoledì. Dopo i rialzi di ieri e in scia alla chiusura negativa di Wall Street, Piazza Affari dopo aver aperto in calo ha virato leggermente in positivo (+0,5% per il Ftse Mib). Tokyo intanto ha chiuso in rialzo del'1% grazie alla debolezza dello yen nei confronti del dollaro. Gli investitori continuano a muoversi con cautela in attesa dei prossimi aggiornamenti macro USA, in particolare quelli sul mercato del lavoro americano che sono in uscita venerdì. Questo perché si cercano conferme riguardo un imminente rialzo dei tassi da parte della FED.

Sorpresa Italia: cala la disoccupazione

Intanto, un po' a sorpresa, si registra un calo della disoccupazione in Italia. Secondo i dati diffusi oggi dall'Istat, il tasso a luglio si è attestato all'1,4%, in calo di 0,1 punti percentuali su giugno. Gli analisti si aspettavano una disoccupazione stabile.
In Germania invece la disoccupazione è rimasta stabile ad agosto al 6,1%. Secondo i dati pubblicati oggi dal Dipartimento del Lavoro tedesco, il numero dei disoccupati è sceso di 7 mila unità. Sempre in Germania, le vendite al dettaglio hanno segnato a luglio un aumento dell'1,7% rispetto al mese precedente, superando le attese degli analisti, che prevedevano un +0,5%. Su base annua invece le aspettative sono in "rosso": le vendite che sono scese dell'1,5% rispetto a luglio 2015.

Il dollaro stronca lo Yen

Intanto sul fronte valutario, la forza del dollaro continua a manifestarsi. Il biglietto verde segna un progresso dello 0,3 per cento contro lo yen. Raggiunti i massimi a un mese. Per la prosecuzione di questo movimento al rialzo, saranno importanti i dati sul mercato del lavoro Usa in uscita dopodomani. Tutti quelli che hanno posto il biglietto verde al centro delle proprie strategie vincenti per opzioni binarie fremono.

martedì 30 agosto 2016

Borse in rialzo, Unicredit schizza sulla notizia di maxi-cessione Npl

dopo le prese di beneficio di ieri, le borse europee cominciano a riprendere la marcia e questa mattina segnano un rialzo diffuso. Piazza Affari accelera al rialzo, +1,5% per il Ftse Mib.

Vola Unicredit

Fari puntati soprattutto sul titolo Unicredit, che corre segnando un progresso dell’1,92% a quota 2,22 euro. Pesa la notizia che il colosso finanziario sta valutando la cessione di un mega portafoglio di 20 miliardi di euro di Npl affiancato dalle Gacs, cioè dalle garanzie dello Stato (lo dice questa mattina il quotidiano "Il Sole 24 Ore").
Questa operazione rientrerebbe nelle misure volute dal nuovo amministratore delegato Jean Pierre Mustier, oltre alla cessione di Bank Pekao che potrebbe concretizzarsi già prima della presentazione del piano a novembre.

Le altre piazze europee

In avvio a Francoforte il Dax sale dello 0,57%, mentre il Cac40 di Parigi segna un rialzo di 0,33%. Va invece in controtendenza Londra, dove l'indice Ftse 100 segna un -0,10%. Ricordiamo che ieri la piazza britannica è rimasta chiusa per festività. Oggi dal fronte macro è attesa la lettura dell'inflazione in Germania, come anticipazione del dato sull'intera Eurozona, in uscita domani.

Dati macro Italia

In mattinata si registra un dato positivo per l'Italia. Le vendite al dettaglio hanno infatti registrato a giugno un aumento dello 0,2% rispetto al mese prima. Anche meglio delle attese degli analisti, che avevano previsto invece un calo dello 0,2 per cento. Rispetto a giugno 2015, le vendite sono salite dello 0,8%.

Beni e materie prime

Salgono i contratti sui prodotti petroliferi. I futures sul Wti sono in rialzo dello 0,23% a 47 dollari per barile. Flat il Brent, fermo a 49,30 dollari al barile. Segno meno per i principali metalli.

lunedì 29 agosto 2016

Dopo un luglio flop, la British Petroleum è tornata a correre

L'andamento del petrolio continua ad andare verso il basso, come ormai succede da due anni, ma la British Petroleum sale. Sia pure in modo inconstante. Qualche settimana fa il titolo era sceso infatti in picchiata, dopo i dati sul trimestre del 2016. Decisamente negativi e al di sotto delle attese degli analisti.
La società infatti ha evidenziato la forte contrazione del 45% degli utili registrati, conseguenza dei bassi prezzi del greggio che continuano ad erodere margini di raffinazione e redditività. Ma è stato un calo che è durato poco, perché ad inizio agosto è ricominciata la corsa verso l'alto. Cosa che ha fatto felici quelli che hanno investito nel titolo e gli amanti del "alto/basso" binario (approfondisci qui cosa sono le opzioni binarie.)

L'andamento del titolo BP negli ultimi mesi

Le ultime notizie sulla British Petroleum

La British Petroleum è la la terza più grande compagnia di energia a livello mondiale. La quinta più grande compagnia nel mondo e la più grande del Regno Unito. Nonché uno dei 6 “supermajors” (settore privato della ricerca di idrocarburi, di gas naturale, e delle compagnie petrolifere).

Al momento, il mondo fa i conti con una sovrapproduzione di petrolio, che ha naturalmente portato al ribasso dei prezzi al barile. L'abbondanza del greggio a basso costo ha così spinto le raffinerie a lavorare di più. E quindi ad accelerare produzione e accesso a margini generosi. Una situazione che Bob Dudley, Chief Executive Officer della British Petroleum, poco fa descrisse così: "Il mondo ha scorte così ampie di petrolio che in estate ci si potranno riempire le piscine".

Negli ultimi giorni ci sono diverse notizie che hanno interessato molto da vicino la compagnia di St Jamesus (Londra). La più rilevante riguarda il progetto del gasdotto Turkish Stream, idea rilanciata dal ministro turco che strizza l'occhio a Mosca.
Lo stesso Putin aveva detto che la scelta di Ankara è "una decisione positiva". Cosa c'entra British Petroleum? Il gasdotto Tanap avrà un valore di 9,2 miliardi di dollari e consentirà l’arrivo in Europa del gas proveniente dal giacimento azero di Shah Deniz. Tra gli azionisti del Tanap c'è proprio la BP, che detiene il 12%. Altre società coinvolte sono la società statale azera Socar con una quota del 58 per cento e la compagnia turca Botas con il 30 per cento. Le prime forniture di gas alla Turchia sono previste nel 2018. Il metano azero arriverà però in Europa nei primi mesi del 2020.

Borse Europee in calo. In Italia nuovi dati macro negativi

Comincia all'insegna della discesa la settimana delle Borse Europee, che perdono terreno dopo averlo guadagnato venerdì scorso. Pesa la chiusura contrastata di Wall Street, che ha vissuto un'espansione e poi un ripiegamento dopo le parole della presidente FED, Janet Yellen. Venerdì scorso, al simposio di Jackson Hole, ha fatto capire che la possibilità di un rialzo dei tassi d'interesse è aumentata.

Borse Europee

Piazza Affari parte male, con l'indice Ftse Mib che segna un calo dello 0,58% a quota 16.746 punti. Giornata contraddittoria soprattutto per i titoli bancari, con gli aumenti di Mps (+0,63%) e Unicredit (+0,91%) in un quadro di settore più che altro al ribasso.
Nel resto d'Europa, a Francoforte il Dax scivola dello 0,76%, seguito dal Cac40 di Parigi, in ribasso dello 0,56%. La piazza di Londra oggi è chiusa per festività.

Oggi in Italia sono stati resi noti i dati sulla fiducia di consumatori e imprese. Peggiore del previsto il dato di agosto sulla fiducia delle imprese manifatturiere. L'indice Istat è in calo a 101,1 punti dai 102,9 precedenti (il consensus era 102,5). Scende anche l’indice composito: 99,4 punti dai 103 precedenti. Altro dato negativo: fiducia consumatori in calo ad agosto

Valute

L'ipotesi di un ritocco dei tassi negli Usa ha fatto salire il dollaro, e indebolito lo yen. Ne ha beneficiato la Borsa di Tokyo, in rialzo di oltre 2 punti percentuali. Nel pomeriggio dagli Stati Uniti focus sui riscontri relativi a redditi personali e spese per consumi personali.

Petrolio

Continua la scia ribassista sulle quotazioni del petrolio. Gli avvenimenti rendono ancora timorosi gli investitori. Pesano la persistente fragilità della domanda e le speculazioni su un possibile fallimento dei negoziati per il congelamento della produzione. Al momento il barile di Wti è negoziato al Nymex a 46,79 dollari, in calo dell’1,78%, mentre il Brent è scambiato a 49,12 euro in flessione dell’1,60%.

domenica 28 agosto 2016

Il coupon via web è la nuova risorsa per grandi insegne

Il fenomeno di marketing che sta crescendo sempre di più si chiama l'e-couponing. Già molto noto negli USA, si sta diffondendo a macchia d'olio anche in Italia. Serve a sostenere le vendite e fidelizzare i clienti. Ma anche raccogliere dati sulle loro abitudini di acquisto e far provare nuovi prodotti. Per questo motivo sono sempre di più i marchi del largo consumo e le insegne della grande distribuzione che si sono tuffate nell'attività di e-couponing.

Il coupon vantaggioso per tutti

Il risparmio è un argomento sempre molto convincente per i consumatori. Ci sono generalmente due vie per ottenere un coupon: i primi sono quelli che si scaricano dai siti delle marche o da portali che aggregano le offerte. Il cliente li stampa e poi accede all'offerta alla cassa.
E' stato calcolato che su un totale di 405 milioni distribuiti nel 2015, il 5,6% è stato erogato via internet. Il secondo tipo prevede un rimborso spendibile in ricariche telefoniche, buoni carburante o sconti sui siti di e-commerce. Quelli che li usano di più sono i brand alimentari come Galbani, Barilla, Ferrero, Zuegg e Monini. Nell'ambito della cura della casa ci sono Ambi Pur, Fairy, Mastro Lindo, Swiffer e Viakal.

Il guadagno di produttore e distributore

Il coupon genere un vantaggio enorme sia per la distribuzione che per i produttori. I primi infatti usano il buono sconto per portare a fare la spesa nel negozio. I produttori invece li propongono per avere un contatto diretto con i consumatori. non solo, c'è il vantaggio ulteriore che quello che avviene nel mondo digitale è tracciabile, quindi si può capire l’andamento della campagna in tempo reale.

Il cashback

Alla formula del coupon spendibile in negozio ce n'è un'altra che si sta diffondendo. Quella del cashback. In questo caso si dà al consumatore l’opportunità di scaricare coupon sconto 100% digitali, spendibili ovunque e senza alcuna necessità di stampa. Questo grazie a un rimborso che avviene in seguito all’acquisto del prodotto. In pratica il consumatore scarica il coupon sul proprio smartphone, poi acquista l’articolo indicato e carica sul telefonino una foto dello scontrino. Quando questo viene approvato si ottiene un credito pari al valore del coupon. Il credito può poi essere usato per ricariche telefoniche, buoni carburante o sconti, ma si può anche chiedere l'addebito sul proprio conto paypal o in banca.

sabato 27 agosto 2016

Apple scatena la guerra fiscale tra Governo USA e UE

Scoppia una battaglia tra la UE e il dipartimento del Tesoro USa riguardo alla Apple. Il gruppo californiano rischia di vedersi inflitta una maxi-multa che potrebbe arrivare a 19 miliardi, per aver sfruttato gli accordi con l’Irlanda per pagare meno tasse. In sostanza la "Mela" si sarebbe resa protagonista di un accordo fiscale firmato con l’Irlanda, che avrebbe favorito il colosso tecnologico con aliquote vantaggiose (2%) lì dove la tassazione è già bassa al 12,5%. Un'ipotesi che configurerebbe l'illecito di aiuti di stato.

La battaglia sugli aiuti alla Apple

Secondo quanto stimato da JPMorgan Apple potrebbe così vedersi costretta a un versamento, nel caso più grave, di 19 miliardi di dollari. La decisione europea sul caso Irlanda è attesa il mese prossimo, ma intanto è già in atto una battaglia transoceanica tra il Dipartimento del Tesoro USA e Bruxelles, che è stata accusata di porsi come autorità fiscale sovranazionale, mettendo così a rischio gli accordi globali in tema tributario.

Secondo il governo americano un trattamento punitivo sulle somme indebitamente risparmiate da Apple sarebbe un precedente pericoloso per altre società americane. Questo perché stimolerebbe azioni di rivalsa analoghe da parte degli Stati che si sentono danneggiati da aliquote fiscali troppo amichevoli.
Se l’Ue chiederà il risarcimento ad Apple, allora “il Tesoro Usa” considererà “potenziali risposte alla Commissione. Ottenere contributi retroattivi è una scelta che gli Stati Uniti giudicano “in contrasto con gli sforzi del G20 per garantire la certezza fiscale", oltre che - come detto - "un precedente indesiderato".

Ad ogni modo, fanno sapere da Cupertino, in caso di punizione la Apple appellerà la decisione di Bruxelles. Dal punto di vista operativo, intanto, la Apple medita di allargarsi ulteriormente in Irlanda. Ha infatti ottenuto in via libera per la costruzione di nuovi uffici e parcheggi presso l’esistente quartier generale irlandese. Nei prossimi 18 mesi saranno assunte altre 1.000 persone in diversi settori.

venerdì 26 agosto 2016

Slow Food: per ogni piatto di amatriciana 2 euro devoluti alle popolazioni colpite dal sisma

Il sisma che ha colpito il centro Italia ha spinto tutti i settori dell'economia a ingegnarsi per avviare delle raccolte fondi. Una di queste iniziative riguarda la catena Slow Food, che ha avviato una campagna di solidarietà all'insegna del cibo. E' stato infatti lanciato un invito a tutti i ristoratori affinché si mobilitino per Amatrice, il paese che dà il nome al celebre piatto di pasta e che è stato spazzato via dal terremoto.

Il movimento di Carlo Petrini ha lanciato l’hashtag #unfuturoperamatrice, chiedendo ai ristoratori di tutto il mondo di inserire in carta il piatto simbolo di Amatrice e di tenerlo per almeno un anno.
Accanto all'invito ai ristoratori, c'è anche quello ai consumatori: «Gli chiediamo di sceglierlo - si legge in una nota - Per ogni amatriciana consumata verranno devoluti 2 euro, 1 donato dal ristoratore, 1 dal cliente. I fondi raccolti saranno direttamente versati al Comune di Amatrice».

A parte questo, la catena Slow Food si sta dando da fare anche in altre maniere, cercando di sensibilizzare il popolo dei consumatori a preferire prodotti tipici - alimentari e agricoli - delle aree colpite. in questo modo si potrà sostenere l’economia locale.
Per quei ristoratori che vogliono aderire all'iniziativa è stata creata una casella mail apposita (unfuturoperamatrice@slowfood.it). L'elenco dei ristoratori che aderiranno all'iniziativa verrà reso noto tramite una pubblicazione sul sito www.slowfood.it.

I mercati galleggiano in attesa di quel che dirà la Yellen. Petrolio ancora giù

Borse in leggero calo e indici statunitensi piatti. Questo è lo scenario quando manca poco all'evento clou della settimana economica, ovvero l'intervento della presidente della Fed Janet Yellen al forum di Jackson Hole. Il discorso della presidente è previsto attorno alle 16 ora italiana, per cui ci siamo. Intanto a Wall Street il contratto sul Dow Jones e quello sul Nasdaq segnano un -0,02%, mentre il future sull’S&P500 è inchiodato sulla parità.
La situazione è sostanzialmente in sospeso proprio in vista di quello che dirà la Yellen relativamente ai tassi di interesse. Lo dimostra il fatto che molti service hanno ridotto il numero di segnali forex gratis in tempo reale, proprio per l'incertezza che domina il mercato.

Intanto in Europa questa mattina le borse hanno aperto in lieva calo, sulla scia dei risultati di ieri di Wall Streete e della piazza di Tokyo. In avvio a Francoforte il Dax scivola dello 0,19%, a Parigi il Cac40 cede lo 0,20% e a Londra l'indice Ftse 100 segna un -0,10%. La cautela regna sovrana tra gli investitori, che attendono i numerosi dati macro previsti nel corso della giornata.

Proprio dal fronte macro arrivano i dati del sondaggio Gfk sulla fiducia dei consumatori tedeschi. A settembre è segnato un rialzo a 10,2 punti, dai 10 punti del mese precedente. Si tratta dei massimi dal giugno 2015. Dalla Gran Bretagna arriva invece un dato confortante sul PIL. E' in crescita dello 0,6% su base trimestrale, nel secondo trimestre dell'anno. La lettura odierna conferma quella preliminare, con crescita annua pari al 2,2%. Riguardo invece il mercato del lavoro, i nuovi report affermano che tra i soggetti che risultavano disoccupati nel quarto trimestre del 2015 all'interno della UE, il 15,4% (3 milioni) ha trovato un impiego nei primi tre mesi dell'anno. Lo ha reso noto oggi l'Eurostat, l'ufficio statistico della Ue, precisando che il 65,7% (ossia 13 milioni di persone) sono rimaste ancora senza lavoro.

Il mercato delle valute e il petrolio

Circa i movimenti sui mercati valutari, in tarda mattinata si è mosso poco. Il Dollar Index, che misura l'andamento del biglietto verde nei confronti del paniere delle principali valute, è in calo dello 0,14% a 94,637. Sullo yen scivola a 100,47, mentre scende dello 0,1% sull'euro, che galleggia in area 1,1290 dollari.
Riguardo al petrolio, prosegue la settimana altalenante delle quotazioni del greggio. Dopo che ieri c'era stato un breve rialzo, il barile di oro nero continua a deprezzarsi. Perde infatti lo 0,53% per quanto riguarda il Wti che al momento quota 47,08 dollari al Nymex. Scivola a 49,18 dollari il prezzo del Brent, in ribasso di circa l’1%.

giovedì 25 agosto 2016

La Brexit non spaventa più. I dati inducono all'ottimismo la Gran Bretagna

La Gran Bretagna ha assorbito la Brexit molto meglio del previsto, e gli scenari apocalittici che qualcuno ipotizzava non sembrano essere molto aderenti alla realtà. I dati economici che arrivano da Oltremanica segnalano infatti un recupero progressivo dopo la "botta" iniziale, ricevuta subito dopo il referendum della fine di giugno.

Dati incoraggianti post Brexit

Ci sono dati incoraggianti relativi alla domanda interna, dal momento che le vendite al dettaglio hanno evidenziato che la spesa dei consumatori è rimasta su buoni livelli durante il mese di luglio. Certo, un dato su base mensile presenta una volatilità elevata e quindi minore attendibilità, ma se questo dato verrà confermato anche in seguito, allora avremo la conferma che la Brexit è stata assorbita meglio del previsto.

C'è poi da considerare che la fiducia dei consumatori, molto bassa subito dopo la Brexit, adesso si mantiene su livelli accettabili. Altro elemento importante da considerare sono i salari reali di riferimento, che restano sostanzialmente elevati. In pratica segnano un contunum rispetto alla ripresa a seguito alla crisi del 2008. Per non parlare poi del tasso di disoccupazione che resta abbastanza basso.

Insomma, i segnali che nel Regno Unito verrà evitata una recessione lunga e sostenuta ci sono. Quindi la Brexit non dovrebbe fare tutti quei danni che qualcuno immaginava. Un elemento chiave daranno le scelte di investimento delle aziende, che hanno vissuto un periodo di grande incertezza circa il futuro degli accordi commerciali e delle politiche sull’immigrazione.

Intanto la sterlina ha cominciato a rosicchiare una fetta delle perdite accumulate dopo il referendum del 23 giungo. Basta aprire la piattaforma di uno qualunque dei migliori broker forex che ci sono in giro e fare un confronto con il valore della valuta britannica di oggi rispetto a quella di un paio di mesi fa. Dopo la Brexit il cross GBP-USD era a quota 1,48, mentre oggi è sceso attorno a 1,3.

Borse in lieve calo. Dati macro negativi per la Germania, sorride la Spagna

Sono tutti protesi al discorso che domani la presidente della FED, Janet Yellen, terrà a Jackson Hole. Il meeting prende il via oggi per concludersi sabato, ma il clou sarà l'intervento della Yellen, che è atteso da tutti. Si spiega anche così l'avvio molto timido delle borse Europee, che aprono in leggero calo. In avvio a Londra l'indice Ftse 100 scivola dello 0,36%, mentre a Francoforte il Dax cede lo 0,47%. Anche Parigi viaggia con il segno meno (0,59%). Dai listini asiatici invece giungono notizie di calo anche per la Borsa di Tokyo, che ha chiuso a -0,20%.

Dati macro

Intanto giungono alcune indicazioni a livello macro da Germania, Spagna e Francia. L'indice Ifo in Germania, che misura la fiducia degli imprenditori tedeschi, si è attestato ad agosto a 106,2 punti, in calo rispetto ai 108,3 punti del mese precedente. Le attese erano per un dato a 108,5.
Dalla Spagna arrivano invece notizie buone, visto che è in crescita (0,8%) su base trimestrale il PIL nel secondo trimestre dell'anno. Un dato che è migliore rispetto alla precedente lettura che era stata +0,7%. Su base annua si conferma il progresso del 3,2%. Dalla Francia invece giunge il dato relativo alla fiducia delle imprese ad agosto. Si è attestato a 101 punti dai 103 precedenti. Gli analisti si attendevano un dato sostanzialmente invariato.

Petrolio

Per quanto riguarda il petrolio, intanto, ci sono degli scambi moderati nel corso del mattino. Ricordiamo che ieri l'Iran ha detto sì al vertice di Algeri, e questo aveva dato una spinta al rialzo per l'oro nero.
Al momento il future sul Wti è negoziato al Nymex in ribasso dello 0,06% a 46,74 dollari per barile. Quota a 48,94 dollari, invece, il barile di Brent, negoziato all’International Exchange di Londra.

La vicenda Mediaset

Chiudiamo con una notizia che riguarda l'Italia, e in particolare il titolo Mediaset. Oggi si riunisce il Cda di Vivendi per approvare i conti del primo semestre. Secondo le indiscrezioni di stampa, non dovrebbe formulare nessuna ipotesi di ricucitura dopo la rottura dell'accordo per l'acquisto di Mediaset Premium. Ricordiamo che il colosso francese ha ricevuto delle citazioni per danni depositate da Mediaset e Fininvest, per un importo di circa 2 miliardi di euro. Sempre riguardo Mediaset, sembra che Telefonica sarebbe pronta a dismettere l'11% che detiene nella pay-tv del Biscione.

mercoledì 24 agosto 2016

Mercati finanziari, domina la cautela a Wall Street. Intanto l'oro scende

I mercati finanziari si sono messi in posizione di attesa. Per questo motivo al momento domina la cautela. Tutti aspettano di conoscere il contenuto del discorso che ha in mente la presidente della Fed, Janet Yellen, che parlerà venerdì al simposio annuale delle banche centrali a Jackson Hole. Ovviamente l'attenzione è rivolta alle decisioni in merito ai tassi di interesse: ci sarà o meno il rialzo entro la fine del 2016? In questo contesto i mercati internazionali si muovono poco ma in modo diviso: in Europa il tono è generalmente positivo, nei mercati asiatici invece prevalgono le prese di profitto.

Cosa dice Wall Street?

Negli Stati Uniti i futures sugli indici di Wall Street che trattano in marginale rialzo. Dow Jones Industrial è sopra la parità dello 0,04%. Intanto arriva il dato sulle vendite di case esistenti. E non è positivo. A luglio il volume è di 5,39 milioni di unità, in calo del 3,2% rispetto alle 5,57 milioni del mese precedente. Il dato è peggiore delle attese degli analisti.
Nel dettaglio, quelli su Nasdaq e S&P500 guadagnano lo 0,07%, mentre il contratto sul

L'andamento del petrolio

Per quanto riguarda invece il petrolio, continua il movimento al ribasso. Nella tarda mattinata le quotazioni del WTI al Nymex di New York segnano un -1,64%. il prezzo del barile è di 47,31 dollari. La discesa del Brent invece è meno marcata, e al momento viaggia a quota a 49,5 dollari, cedendo lo 0,96%. Il mercato sconta i timori relativi al destino della crescita delle scorte Usa. Secondo i dati Api diffusi ieri, le scorte Usa nella settimana al 19 agosto sono cresciute a 524,2 milioni contro attese degli analisti per un calo di 455.000 barili.
Diminuiscono pure le prospettive di un accordo fra i produttori Opec per il congelamento della produzione, in vista del meeting previsto ad Algeri nei giorni 26-28 settembre. Sulla scia di questo, scendono anche i titoli delle major petrolifere quotate nel Vecchio Continente. Ad esempio, Eni perde a Piazza Affari circa lo 0,14%.

Lo conosciamo per le sue bande... ma chi è John Bollinger?

Il nome di Bollinger è assai noto a tutti quelli che fanno trading online.  E' infatti uno degli ideatori di uno strumenti di analisi che porta il suo nome, le famose bande. Questo ragazzone di 66 anni, nato a Montpelier (Vermont), cominciò ad appassionarsi all'analisi nel 1977, quando comprò il suo primo microcomputer. Altri tempi, non pensate che allora c'erano i Mac o i Pc che esistono oggi. Quelli erano poco più che calcolatrici.

Inizialmente Bollinger si occupò di gruppi industriali e interi settori, riguardo ai quali sviluppò un sistema di analisi grafici dei trend. Lo fece tramite la Group Power, una società da lui stesso fondata.
Nel corso del tempo la sua attività si è evoluta diventando sempre più complessa e articolata. Con l'avvento di Internet, ha cominciato ad applicare anche alle quotazioni azionarie i suoi sistemi, creando per "equitytrader" un modello di logica per fornire analisi del mercato azionario degli Stati Uniti.

Nel 1980 è diventato operatore indipendente ed è entrato nella Financial News Network, dove è diventato capo-analista nel 1984 e lì è rimasto per 7 anni. 
Quando la FNN è stata acquistata dalla NBC, Bollinger è passato ad un'altra emittente tv, la famosa passaggio CNBC dove ha fornito i suoi commenti su base regolare. 

Poi il grande passo. Fondò la Bollinger Capital Management, che si occupava di gestione degli investimenti e ricerca. E' stato premiato per il suo lavoro come analista tecnico più volte, per via del suo contributo eccezionale in campo finanziario. E' presidente fondatore della "Market Analysts of Southern California" nonché della "Bollinger Capital Management", società di gestione degli investimenti.

Quello per cui è famoso però, sono soprattutto le sue bande. Chi non ha mai letto sul web delle strategie per opzioni binarie 60 secondi con bande di Bollinger? Sono intervalli disegnati su un grafico dei prezzi che definiscono alto e basso su base relativa. Ha cominciato a lavorarci su nei primi anni 1980, e quando vennero presentate al pubblico della Financial News Network non avevano neppure un nome. L'intervistatore gli chiese cosa fossero e lui rispose... «Be', chiamiamole Bollinger Bands». Il resto è storia...

martedì 23 agosto 2016

Arriva "Equity", il primo film sulla finanza al femminile

C'è stato un film che ha fatto epoca nella storia del cinema: Wall Street. La storia di un cinico broker e del suo giovane allievo interpretata da Michael Douglas e Charlie Sheen. Da allora in poi ci sono stati tantissime pellicole hollywoodiane che hanno affrontato il tema della Finanza, come il recente "The Wolf of Wall Street" con Leonardo Di Caprio. Mai però si era visto un film del genere in versione femminile, dal momento che in passato le donne nella finanza erano state mogli, amanti, prostitute oppure segretarie. Ben presto però la cosa cambierà visto che sta per uscire "Equity".

Equity è la storia di Naomi Bishop, che di mestiere fa la "senior investment banker" presso la più importante banca di Wall Street, che sgomita per arrivare alla promozione mentre gestisce il controverso sbarco in Borsa di un’azienda hi-tech. Una delle prime frasi che sentirete dirle è il manifesto del suo ego: "Mi piacciono i soldi. Non starò a dirvi che faccio questo lavoro per prendermi cura degli altri. Va benissimo farlo per noi stesse. La verità è che lo faccio per il potere e il denaro. L’ambizione femminile non è più una parolaccia". Il lavoro è la sua ossessione, e per approdare in sala di consiglio non ha avuto figli.

Nel corso della storia non sarà la sola donna a dimostrare di saper essere cinica e spietata più di un uomo. Anzi quasi tutte quelle che compaiono nel film non sono delle sante. Sono disposte a tutto, anche a ignorare o infrangere le regole per denaro e per potere.

Repubblica è sicura: la FED non metterà in difficoltà la Clinton

L'attenzione del mondo finanziario e degli investitori è tutta rivolta al discorso che venerdì prossimo terrà la presidente della FED, Janet Yellen a Jackson Hole nel Wyoming. Tutti si aspettano che sveli le prossime mosse della Federal Reserve. Lo dimostrano i mercati valutari, che sono giorni che stanno oscillando in un su e giù che finisce sostanzialmente per lasciare le valute quasi stabili l'una nei confronti dell'altra. Si prenda ad esempio il cambio euro-dollaro, ieri era a 1,28 ovvero poco più del 1,27 di una settimana fa.
Sono tutti fermi e in attesa che qualcuno dia una ricetta buona o almeno provi a darla.

Le mosse della FED

Perché tutto questo? Secondo Repubblica il motivo è nell'impotenza delle politiche monetarie di risolvere l'ormai cronico problema della stagnazione economica. Soltanto la BCE ha abbozzato una reazione, mentre i governi hanno in parte le mani legate per via dell'austerity. Ecco perché c'è molta attenzione a quello che dirà la Yellen, perché dovrà far capire se almeno la banca centrale più potente al mondo ha una ricetta contro la crisi, oppure si dimostrerà impotente come le sue consorelle.

lunedì 22 agosto 2016

Eur-Usd in calo questa mattina, può convenire comprare

La coppia Euro-Dollaro questa mattina segna un rialzo del biglietto verde, che segna un guadagno dello 0,2% circa a ora di pranzo. Secondo molti indicatori potrebbe essere un momento buono per puntare sulla "risposta" dell'euro, e quindi puntare al rialzo della coppia, che al momento segna 1,1294. Il motivo? Per adesso l'apprezzamento del biglietto verde è sostenuto solo da voci, da stati d'animo. Troppo forse per giustificare un rialzo così evidente.
Ecco perché potrebbe esserci una piccola frenata.

Il rialzo del biglietto verde

A sostenere il dollaro finora è stato il susseguirsi di commenti da parte di esponenti della Federal Reserve, che hanno finito con l'aumentare le aspettative riguardo un possibile rialzo dei tassi di interesse prima che finisca il 2016.
Ieri ad esempio è toccato a Stanley Fischer , vice presidente della Fed, che si è espresso molto positivamente sull'economia Usa prevedendo un'accelerazione ed una crescita anche degli investimenti.
Gli investitori sono in attesa del discorso del presidente della Fed Janet Yellen a Jackson Hole, in Wyoming, che si terrà venerdì prossimo durante una riunione globale di banchieri centrali. Questo dovrebbe dare indizi più concreti sulla politica monetaria statunitense.
Fino ad allora è probabile che possano esserci dei movimenti in altalena, con rialzi ma anche qualche frenata, quella che ci aspettiamo.
Il Dollaro intanto è salito anche nei confronti dello Yen, allontanandosi ulteriormente dal minimo su 8 settimane di 99,550 toccato al principio della scorsa settimana sulle aspettative che la Bank of Japan sta considerando un taglio ancor più profondo dei tassi d’interesse, già negativi.
CONSIGLIO:E' possibile fare trading online sfruttando i bonus senza deposito proposti da molti broker. Attenzione però a rivolgersi sempre a quegli operatori sicuri ed affidabili, che sono in possesso di regolari autorizzazioni e regolamentazioni.

Libero pubblica una lista di 50 motivi che rendono conveniente uscire dalla UE

Dopo l'addio della Gran Bretagna alla UE, il dibattito sull'opportunità di rimanere o meno entro i confini dell'Unione si è sviluppato anche in Italia. Conviene oppure no restare con la moneta unica? Secondo il quotidiano Libero assolutamente no, e a sostegno della sua teoria propone ben 50 motivi per i quali all'Italia conviene dire addio all'Europa.

La lista dei motivi per cui uscire dalla UE

Secondo Libero, l'euro è un vero e proprio cappio al collo «che sta inesorabilmente umiliando e devastando un Paese che nel dopoguerra ha dimostrato di saper brillantemente camminare e correre sulle sue gambe fino a diventare una delle principali potenze manifatturiere del pianeta».
Ecco perché secondo il quotidiano, il ritorno alla indipendenza monetaria è condizione necessaria per tornare a crescere. A sostegno della tesi vengono proposti, appunto, 50 motivazioni.
Viene puntato l'indice contro i trattati comunitari, che violentano la Costituzione, specie l'articolo 1: "La sovranità appartiene al popolo". Viene proposto un dato statistico: nel 1999 - al momento dell'ingresso nell'euro - il reddito pro-capite degli italiani era il 96 per cento di quello tedesco. Nel 2015 è il 76 per cento.

sabato 20 agosto 2016

Diamanti, boom di richieste dopo la Brexit. Il nuovo bene rifugio?

Sono una risorsa che si esaurirà nel tempo (dicono nel 2030), difficile da reperire e costosi da produrre. Ecco l'identikit del nuovo bene rifugio: i diamanti. La richeista di queste pietre preziose si è impannata dopo la Brexit, un po' come accaduto con l'oro.
La produzione annuale mondiale di diamanti è di circa 100 milioni di carati, solo la metà finisce in gioielleria, mentre appena l’1% ha la qualità necessaria per diventare un diamante d’investimento. Negli ultimi decenni il valore dei diamanti è andato crescendo, anche se è difficile fare una valutazione precisa dal momento che sul costo di un diamante influiscono le “cinque C” (Carat, Color, Clarity, Cut, Certificate).
Chi li compra per speculare non può fare previsioni circa i guadagni che otterrà, visto che il mercato è molto volatile e i prezzi praticati dai dealer rimangono spesso opachi. Però piacciono come modo di diversificare il portafogli, e per questo, in Italia e non solo, a partire dal 23 giugno (Brexit) le vendite di diamanti e il loro valore hanno continuato a crescere.
La Diamond Private Investment, leader nel nostro Paese nei diamanti da investimento, nei primi mesi del 2016 ha superato i 15mila investitori. Lo scopo di chi investe in diamanti non è arricchirsi in fretta bensì proteggere il proprio patrimonio dalle turbolenze. Quello dei diamanti naturali è un mercato che su scala globale vale oggi 70 miliardi di dollari, ma la domanda, per la rarità stessa delle pietre, supererà sempre l’offerta.
CONSIGLIO: Quando si sceglie di investire bisogna sempre adottare delle strategie di diversificazione e gestione del rischio. In questo modo si potrà proteggere in modo molto più efficace il proprio patrimonio. 

giovedì 18 agosto 2016

La fiducia degli imprenditori tedeschi aumenta. In UK invece cominciano a pesare gli effetti della Brexit: inflazione al top dal 2014

Sembrano già un ricordo, in Germania, gli effetti negativi della Brexit. La fiducia delle imprese tedesche è infatti in ripresa, come dimostra l'indice Zew che è tornato positivo a +0,5, dopo il -6,8 di luglio. L'indice Zew di agosto ha mostrato una ripresa parziale, quindi, ma comunque il fatto che sia tornato positivo evidenzia che gli investitori credono in un miglioramento delle condizioni economiche tedesche nei prossimi sei mesi. L'effetto Brexit invece si sente in UK. A luglio l'inflazione è salita dello 0,6% su base annua, ai massimi dal novembre 2014. Secondo gli analisti, inoltre, l'inflazione crescerà ancora nei prossimi mesi a causa dell'indebolimento della sterlina dopo il referendum per l'uscita dalla UE.
A luglio i prezzi alla produzione sono aumentati dello 0,3% sia su base mensile che annua. I prezzi alla produzione input sono invece cresciuti del 3,3% congiunturale e del 4,3% tendenziale. Sono inoltre crollati i prezzi degli immobili. Tuttavia, le sei più grandi banche del Regno Unito hanno ridotto la loro esposizione al settore del real estate di circa il 40%, a 84.6 miliardi di sterline a fine giugno 2016 da 138.9 miliardi alla fine del 2010. Questo vuol dire che le grandi banche del Regno Unito dovrebbero essere meglio posizionate per gestire un peggioramento del settore rispetto alla crisi finanziaria globale del 2008-09.

venerdì 12 agosto 2016

GBP/USD, si può ipotizzare un movimento al ribasso

La coppia GBP/USD è rimasta sostanzialmente stabile nella seduta di giovedì, ed è per questo che ci attendiamo un movimento ribassista di qui a breve. La figura che si presenta è sostanzialmente negativa e ci sono diversi indicatori che fanno pensare che sia ancora il momento di vendere (RSI (14), MACD (12,26), ADX (14), CCI (14), Bull/Bear Power (13)). Anche diverse medie mobili suggeriscono lo stesso comportamento.
(Suggerimenti personali, non sono un invito all'investimento).


CONSIGLIO: Lo sapevi che una delle cose migliori per scegliere un broker è quella di fare un confronto spread broker più bassi? Lo spread è in sostanza il guadagno del broker sulle tue singole operazioni di investimento. Per cui maggiore è il suo valore, minore sarà il tuo guadagno da ogni singola operazione.


Per questo motivo uno dei fattori sui quali si deve valutare la bontà di un operatore di trading è proprio il livello dei suoi spread. Occhio inoltre a una cosa: esistono tre tipi di broker. Quelli chiamati Market maker sono i più comuni, e lavorano con spread fissi. I broker ECN e STP invece lavorano su spreav variabili oppure su commissioni.  

giovedì 11 agosto 2016

Eur-USD, la fase rialzista potrebbe continuare ancora


L'Euro va al rialzo sul Dollaro, e ci sono svariati motivi e indicatori che fanno ritenere che la cosa possa ancora andare avanti. Innanzitutto non ci sono dati economici freschi e così influenti, da far ritenere che l'euro possa fermare la sua ascesa. Anzi, è più probabile che possa continuare a guadagnare se gli investitori continueranno a ritenere che  l'economia americana non è abbastanza forte da giustificare un rialzo dei tassi da parte della Fed quest'anno.
Poi ci sono alcuni indicatori tecnici che suggeriscono di compare. Alcuni sono l'RSI(14), il MACD (12,26), l'ADX (14), l'Highs/Lows(14) e il ROC. La nostra posizione è quindi ancora rialzista. Obiettivo 1.1229.
CONSIGLIO: sapete che esiste un tasso di assicurazione sulle opzioni binarie? E' una formula che vi permette di ottenere un rimborso nel caso in cui le cose non dovessero andarvi bene.

Potrete sfruttare questa opportunità con alcuni broker specializzati in opzioni binarie.

martedì 9 agosto 2016

GBP/USD, possibile un prolungamento della fase ribassista

E' in lieve calo a ora di pranzo il cross GBP/UDS, che segna 1.32102. Ma la fase ribassista potrebbe amplificarsi di qui a breve. Siamo sopra la quota di supporto 1,30, e se dovesse esserci uno sfondamento allora si potrebbe ipotizzare un movimento di vendita a lungo termine. Ecco perché può essere saggio tenere d'occhio questa quota e intervenire se il mercato dovesse scendere al di sotto di questo livello.
CONSIGLIO. Quando decidere di investire, non fatelo in modo disorganico. Aprire e chiudere una posizione alla volta, scollegata da tutte le altre, non è un buon modo di fare trading online. La cosa migliore è definire sempre dei piani d'azione. Ad esempio una strategia basata su supporti e resistenze, oppure su RSI, o sulle trend-line. Ce ne sono tante, ma adottatele e personalizzatele.

lunedì 8 agosto 2016

GBP/USD in movimento discendente. Conviene vendere

Cross: GBP/USD Apertura: 1,3081 Dopo l'andamento altalenante avuto venerdì, il cross GBP/USD potrebbe imboccare la via del calo. Se dovesse rompere il supporto a quota 1,30 allora il movimento discendente potrebbe ancora aumentare. Potrebbe esserci un pullback necessario a guadagnare abbastanza momentum da iniziare il movimento discendente che però dovrebbe verificarsi. Rispetto al valore di apertura quindi il suggerimento è vendere.
CONSIGLIO: Se decidete di tuffarvi nel mondo della opzioni binarie, valutate sempre l'operatore che scegliete per negoziare. Il binomio "Opzioni binarie e Consob" dovrebbe infatti sempre essere presente nelle vostre scelte, per garantirvi l'operatività con un broker affidabile.

sabato 6 agosto 2016

USA confortati dal report sul lavoro. Si riaccende la possibilità che la FED agisca sui tassi entro fine anno

Giungono dagli USa i dati più interessanti per il mercato. Il report sull'occupazione ha evidenziato un tasso di disoccupazione pari al 4,9% a luglio, in linea con la lettura precedente ma oltre le migliori attese che puntavano ad un calo al 4,8%. Sorprende però soprattutto il dato dei "non farm pay rolls", dal momento che a luglio nel settore non agricolo sono stati creati ben 255mila nuovi posti di lavoro. Molto di più rispetto alla lettura di giugno rivista verso l'alto da 287mila a 292mila unità. E' stata chiaramente positiva la reazione dei mercati, tant'è che gli indici americani sono andati tutti in salita con rialzi poco distanti da un punto percentuale. E adesso: ci sarà il rialzo tassi entro fine anno? Diciamo che ora il mercato inizia a ragionare su una possibile stretta monetaria prima del 2017. Anche gli analisti di Commerzbank pensano che l'ipotesi sia possibile. La stretta monetaria negli Stati Uniti entro fine anno potrebbe esserci, visto che il mercato del lavoro continua a migliorare. Intanto, migliora per il biglietto verde il cross con l'euro. Chi oggi ha utilizzato lo strumento converti valuta euro-dollaro, infatti, ha potuto notare che la moneta statunitense è salita sia nei confronti della moneta UE che di tutte le altre major.