martedì 29 agosto 2023

Investitori di buon umore, le Borse europee salgono

Si è chiusa una giornata positiva per i mercati azionari. Gli investitori hanno digerito i messaggi da parte delle banche centrali emersi dal simposio di Jackson Hole, dove sia Powell che Lagarde hanno rimarcato che l'inflazione è alta, ma non hanno chiarito se e quando ci saranno altre strette monetarie.
Intanto si aspettano con molta trepidazione i prossimi dati macro su inflazione e lavoro, che potrebbero imprimere una direzione più precisa alle prossime mosse dei mercati.

Il bilancio per gli investitori

Alla fine della seduta di Piazza Affari, l'indice FTSE Mib ha segnato un guadagno di 1,2% a quota 28.889 punti. Hanno chiuso in rialzo anche il FTSE Italia All-Share, +1,19% e il FTSE Italia Mid Cap (+1,01%). Bene anche il FTSE Italia Star (+0,92%).

Nel resto d'Europa avanza il DAX di Francoforte, che segna +0,88%. Dopo la pausa riapre su di giri Londra (+1,72%), mentre Parigi segna un incremento dello 0,67%. Seguono Madrid +0,96% e Amsterdam +0,56%.
Wall Street chiude positiva. Lo S&P500 segna +1,45%, il Dow Jones +0,85% mentre il Nasdaq +1,75%.

I titoli: chi sale e chi scende

Sul listino milanese si è messa in evidenza ERG, in crescita del 2,49% per via dell'interesse crescente verso le fonti alternative di energie. Buone performance anche per STMicroelectronics, +2,14%, Unicredit +1,94% e Saipem, in progresso dell'1,71%.

Riflettori accesi anche su Stellantis +1,7%, dopo la notizia evidenziata da Milano Finanza che John Elkann ha lasciato la presidenza della Giovanni Agnelli Bv.
Chiusura in rosso invece per Nexi, -0,60%.

Annotazione: chi segue strategie di Forex scalping 1 5 minuti deve imparare bene a conoscere i pattern di candele.

Gli altri mercati

Sul fronte valutario, il cambio Euro / Dollaro  trova la via del rialzo strada facendo, arrivando a 1,087. Anche l'oro aumenta e raggiunge 1.936,8 dollari l'oncia. Il petrolio rallenta, ma si mantiene positivo e i pattern candlestick più affidabili segnano una fase di range.

Si sgonfia il sempre più volatile gas, dopo l’impennata di ieri e oggi, sulla Piazza di Amsterdam, il future settembre 2023 cede il 9,4%, ridimensionandosi a 34,8 euro al Mwh.
Si riduce di poco lo spread, che si porta a +166 punti base.

lunedì 28 agosto 2023

Imprenditori artigiani in calo, è fuga dai vecchi mestieri

Nel decennio che va dal 2012 al 2022, il numero di imprenditori artigiani in Italia è crollato di quasi un quinto. Lo evidenziano gli ultimi report dell'INPS, sui quali la CGIA ha effettuato un'analisi.

Il crollo degli imprenditori artigiani

C'erano poco più di 1,85 milioni di artigiani nel nostro Paese nel 2012, mentre alla fine dell'anno scorso il numero era crollato a 1,54 milioni. Un calo di 325mila unità, ossia il 17,4%.

Peraltro lungo il corso del decennio, soltanto nel 2021 c'è stato un bilancio annuo positivo. In tutti gli altri invece la platea è andata sempre scemando.

I vecchi mestieri spariscono

Se la tendenza generale del settore è calante, va detto che ci sono tipologie di imprenditori che sono sempre più difficili da trovare. Sono ridotte al lumicino le botteghe dei calzolai, dei corniciai, di fabbri e falegnami, ma anche fotografi, lavasecco, orologiai, pellettieri, riparatori di elettrodomestici e Tv, sarti e tappezzieri.

Tutte tipologie di attività che erano di tipo familiare, e che non sono state tramandate di padre in figlio, perché questo circuito si è interrotto a causa della concorrenza esercitata dalla grande distribuzione e dal commercio elettronico, perché ormai i consumatori preferiscono il prodotto fatto in serie e consegnato a domicilio.
I giovani invece preferiscono fare altri tipi di lavoro, perché l'artigianato (specie alcuni tipi) ha poco futuro e troppe difficoltà, non da ultimo il boom del costo degli affitti e delle tasse nazionali/locali.

Le attività emergenti

Alcune tipologie di imprenditori artigiani stanno però emergendo. Figure nuove, soprattutto nei settori del benessere e dell'informatica. Cresce infatti il numero di acconciatori, estetisti e tatuatori, così come di sistemisti, addetti al web marketing, video maker ed esperti in social media. Del resto le competenze digitali sono sempre più richieste da tutti i tipi di aziende.

Tuttavia, questo numero di attività emergenti non è sufficiente a compensare il numero delle chiusure presenti nell'artigianato storico. Quello che è certo è che l'artigiano di domani sarà colui che vincerà la sfida della tecnologia per rilanciare anche i "vecchi saperi".

martedì 22 agosto 2023

Prezzo dell'oro ancora sotto pressione e sui minimi di 5 mesi

E' un periodo complicato per chi investe nel metallo pregiato per eccellenza. Il prezzo dell'oro infatti non riesce a risalire con decisione la china, dopo essersi inabissato sui minimi di 5 mesi, ossia sui livelli che aveva lo scorso mese di marzo.

Cosa succede al prezzo dell'oro

Settimana scorsa il prezzo dell'oro ha chiuso appena al di sotto di 1.890 dollari per oncia, dopo una scia di ribassi di fila di cinque sedute. La ripresa di avvio di settimana è valso il recupero della soglia dei 1.900 dollari l’oncia, ma è chiaro il mercato della commmodities preziosa rimane sotto pressione. Inoltre il prezzo sta per uscire dalla "kumo", una delle nuvole Ichimoku strategia.

A evidenziare le difficoltà è il fatto che, rispetto alla settimana precedente, le posizioni nette degli istituzionali sui mercati dei futures dell’Oro sono diminuite di oltre il 15%, attestandosi a 121,1K rispetto al precedente 143K.

Il prezzo dell'oro è sceso di alcuni punti percentuale da inizio agosto. La fase ribassista innescata dalla divergenza prezzo-RSI tra marzo e maggio continua ad essere presente.
Se dovesse rimanere questa dinamica ribassista, i prossimi potenziali obiettivi sono individuabili a quota 1.870 in prima battuta poi, eventualmente, in area 1.850 e ancora nel caso in zona 1.800.

FED, tassi e Cina

Lo scenario non è positivo, dal momento che i rendimenti dei Treasuries sono cresciuti mentre il dollaro USD si sta rafforzando (L'index del biglietto verde è ritornato oltre quota 103, come si può vedere sul migliore broker scalping forex).
Quello che pesa sul metallo prezioso sono le aspettative di una FED che rimarrà ancora aggressiva per un po' di tempo, a causa dei rischi al rialzo per l’inflazione. La pubblicazione dei verbali della riunione della Fed di luglio pubblicati la scorsa settimana suggeriscono questa prospettiva più di prima.

Ad esercitare una certa pressione al ribasso sul metallo giallo potrebbe anche essere il pessimismo che circonda il maggior compratore di oro al mondo, vale a dire la Cina.
Intanto gli investitori guardano con ansia all'incontro annuale dei banchieri centrali a Jackson Hole, che si terrà questa settimana. Dal vertice potrebbe emergere qualche indizio sulle prospettive economiche e sui tassi di interesse.

giovedì 17 agosto 2023

Prezzo della benzina alle stelle, tornano le polemiche sulle accise

E' un'estate caldissima sul fronte carburanti, perché il prezzo della benzina continua a correre e rende più salate le vacanze. Se in media si attesta sui 2 euro per litro, ha fatto scalpore il caso di un distributore sulla Milano-Varese, che al self come prezzo aveva 2,7 euro.
Una roba folle, che ha manifestato l'inutilità dell'obbligo (da inizio agosto) per i distributori di esporre il prezzo medio regionale.

Accise e prezzo della benzina

Come accade ogni qualvolta il prezzo della benzina cresce, si riaccende la polemica riguardo alla questione delle accise. Da decenni, attraversando tutto lo scacchiere politico da sinistra a destra, si sono fatti proclami per la loro abolizione o quanto meno attenuazione (anche l'attuale coalizione di maggioranza l'ha fatto in campagna elettorale).

Però finora nessuno ha messo davvero mano a un problema strutturale complesso, perché chi va al Governo ci pensa due volte prima di eliminare una voce importante per le casse dello Stato (anche molto datata, visto che si tratta di una imposta d'epoca fascista).

Un fiume di denaro per lo Stato

Basti pensare che solamente in questo periodo, tra l’esodo dei vacanzieri appena concluso ed il controesodo delle prossime settimane, il gettito sarà di circa 2,27 miliardi di euro (tra accise e IVA). Secondo i dati della Ragioneria generale dello Stato, nel primo semestre il gettito dell’accisa sui prodotti energetici è cresciuto di 1,8 miliardi di euro, ossia del 20,3%.
Abbassare le accise farebbe felici gli automobilisti, ma priverebbe lo Stato di tasse fondamentali per riempire le proprie casse.

Il peso delle accise

L'Italia vanta un primato davvero poco invidiabile. Siamo il Paese europeo con le accise più alte sul gasolio, mentre quelle sulla benzina ci vedono secondi dietro i Paesi Bassi (secondo un rapporto della società energetica Acea relativo al 2022).

Da noi le accise pesano per il 30% sul costo della benzina e per il 34% su quello del diesel. Per dirla breve, se non ci fossero oggi il prezzo della benzina alla pompa sarebbe su 1,4 euro per litro. Va aggiunto che il prezzo alla pompa viene appesantito anche dall'Iva, che nel nostro Paese è al 22%.

mercoledì 9 agosto 2023

Investitori tornano a fare acquisti dopo un martedì di tensione

I listini azionari del vecchio continente sono stati protagonisti di un rimbalzo nella seduta di mercoledì, dopo il profondo rosso del giorno precedente.
A far tornare la voglia di compere negli investitori è la parziale marcia indietro del MeF italiano sulla questione degli extra-profitti delle banche. Proprio gli istituti di credito sono stati interessati da un bel rimbalzo.

La giornata degli investitori

Il clima di tensione che ieri aveva squarciato il tipico torpore estivo degli investitori si è allentato, favorendo la ripresa dei listini.

La Borsa di Milano ha chiuso con l'indice FTSE Mib in rialzo dell'1,3%, a quota 28.308 punti. Sulla stessa linea, in rialzo il FTSE Italia All-Share, che aumenta rispetto alla vigilia arrivando a 30.308 punti. Leggermente positivo il FTSE Italia Mid Cap (+0,59%); sulla stessa tendenza, in frazionale progresso il FTSE Italia Star (+0,34%).

Anche nel resto d'Europa gli investitori hanno per lo più comprato. Francoforte segna +0,49% (molti hanno approfittato della volatilità per usare indicatori scalping DAX), Londra +0,80% e Parigi, +0,72%. andamento rialzista anche a Madrid +0,56% e Amsterdam +0,42%.

Chi sale e chi scende

A Piazza Affari le banche sono state le più richieste dagli investitori. Gli istituti hanno marciato compatti all'insù, recuperando complessivamente circa 4 dei 9 miliardi di capitalizzazione bruciati nella seduta precedente.
Alla fine della seduta Fineco è la migliore (+7,1%), seguita da Banco Bpm (+5,4%), Unicredit (+4,4%). Guadagni più moderati per Mediolanum (+2,7%), Mps (+2,5%), Intesa (+2,3%), Bper (+2,2%) e Banca Generali (+1,3%).

Tra le note lieti di giornata spicca Tim (+5,7%), sempre per questioni relativa alla Rete.
Guadagnano anche gli energetici, grazie al petrolio in aumento. Eni e Tenaris guadagnano il 3,2%, Saipem (+2,3%).
Pochi i titoli venduti, tra i uali spicca Generali (-1,1%), nonostante i risultati del semestre in crescita.

Gli altri mercati

Lo spread tra Btp e Bund chiude poco mosso a 164 punti, con il rendimento del decennale italiano al 4,14%. 

Sul fronte valutario, l'euro si è mosso poco rispetto al dollaro, con il cambio EURUSD sopra 1,09 mentre l'Alligator trading forex non ha ancora aperto le fauci.
Seduta in frazionale ribasso per l'oro, che lascia, per ora, sul parterre lo 0,43%. Seduta positiva per il petrolio (Light Sweet Crude Oil), che mostra un guadagno dell'1,24%.

martedì 8 agosto 2023

Costo della casa insostenibile tra mutui o affitti, milioni di italiani in difficoltà

I continui rialzi dei tassi di interesse hanno appesantito il costo dei mutui negli ultimi mesi, aggravando in maniera esponenziale il problema della casa per milioni di famiglie italiane.

Tassi di interesse e costo della casa

Per contrastare l'inflazione, la Banca Centrale Europea ha dovuto alzare il costo del denaro ripetutamente negli ultimi mesi. Ma tutto questo ha avuto un riflesso sulle rate dei mutui, soprattutto quelli variabili, spingendole al rialzo. Ciò spiega perché una famiglia su cinque ha ammesso di aver avuto problemi nell'onorare i propri impegni con le banche, saltando almeno una rata nell'ultimo periodo.

Al tempo stesso, l'aumento del costo del mutuo ha avuto un ulteriore effetto, come risulta evidente da una recente indagine: da essa emerge una minore propensione delle famiglie all'accensione di un mutuo per l'acquisto di una casa. Se nel 2022 la percentuale era dell'83%, nel 2023 è scesa al 78%.

Il rapporto difficile con le banche

A tutto questo si aggiunge un ulteriore problema, ossia la difficoltà di ottenere la fiducia da parte del sistema bancario. Le politiche di erogazione dei mutui si sono fatte molto più selettive, tanto che una famiglia su cinque dichiara di non avere i requisiti per l’accesso al credito (il 21,1% del totale, per la precisione).  
Questo spiega la marcata flessione della propensione all’acquisto di abitazioni nei prossimi mesi da parte degli italiani, che coinvolge il 12% delle famiglie rispetto al 13,3% registrato nel 2022.

Anche l'affitto diventa più oneroso

Il problema è che l'alternativa all'accensione di un mutuo per l'acquisto della casa è l'affitto, che però rimane molto oneroso per via dell'aumento dei canoni di locazione (soprattutto nelle grandi città). La quota di famiglie che prevedono, nei prossimi 12 mesi, di poter trovare difficoltà nel regolare pagamento del canone di locazione si è ampliata dal 31,4% al 34,8%.

Il nostro Paese non ha lavorato per tempo allo sviluppo di un'offerta adeguata per far fronte a una maggiore e più attenta richiesta abitativa. Per questo si è arrivati ad una situazione nella quale da una parte non si può avere accesso ad un mutuo per acquistare una casa mentre, dall'altra vivere in affitto diventa sempre più costosa.

martedì 1 agosto 2023

Vendite sulle Borse europee. Milano cede lo 0,97%

Giornata da gambero per le principali borse del vecchio continente. Se ieri avevano prevalso gli acquisti, con l'inizio di agosto cominciano le vendite.
Colpa dei dati macro (l'indice PMI ha accertato la contrazione dell'attività manifatturiera a luglio), che non diradano le nubi sul futuro dell'economia globale, e del clima vacanziero che suggerisce agli investitori di alleggerire le posizioni e prendere profitto dopo i recenti rally.

A Milano e in Europa ci sono le vendite

Dopo aver annusato la soglia dei 30 mila punti, l'indice FTSE Mib della borsa di Milano chiude in netto calo, -0,97%, a quota 29.356 punti. Tuttavia il grafico Renko trading di questo indice rimane ancora rialzista. 

La giornata giornata è stata negativa anche per il FTSE Italia All-Share, a 31.375 punti e in calo dello 0,96%. Variazioni negative per il FTSE Italia Mid Cap (-0,82%); con analoga direzione, in ribasso il FTSE Italia Star (-1,22%).

Vendite anche nel resto del vecchio continente. L'indice DAX della borsa di Francoforte ha perso 1,26%, zavorrato soprattutto dai titoli dell’auto. Ad esempio Bmw perde il 5,44%, dopo un inatteso aggiornamento della guidance per il 2023.
In rosso anche i bilanci di Parigi (-1,22%) e Londra (-0,43%). Bilancio negativo pure per Madrid (-1,47%) e Amsterdam (-0,74%).

Titoli comprati e venduti

Nel grigiore generale, a Milano si mettono in mostra Iveco (+1,65%) e Telecom Italia (+1,52%). Giornata di guadagni anche per Prysmian (+0,94%) e Leonardo (+0,89%).
Le vendite hanno penalizzato soprattutto Nexi, -6,93% dopo i conti, e Banca Mediolanum, in calo del 3,76%. Tra le banche la giornata è negativa anche per Mps -3,39% e Bper -1,87%. Vanno giù anche Moncler -2,77%, Diasorin -3,2%, Stellantis -1,88%

Gli altri mercati

Sul fronte valutario, l’euro s’indebolisce contro il dollaro e il cambio si muove sotto 1,1 (se utilizzate i Plus500 costi e spread). Tra le materie prime è in rosso il petrolio. Scende anche il gas ad Amsterdam e l’oro, che tratta a 1944,14 dollari l’oncia.
Intanto lo spread tra Btp decennale e Bund di pari durata sale a 165 punti base (+1,69%).