lunedì 30 ottobre 2023

Banche centrali al centro dell'attenzione degli investitori

Dopo la riunione di politica monetaria della BCE, questa settimana saranno le banche centrali a dominare la scena. Sono infatti in calendario i meeting di Federal Reserve, Bank of England e Bank of Japan. Le prime due probabilmente lasceranno i tassi invariati, mentre la BoJ potrebbe modificare nuovamente la politica monetaria.
Al centro dell'attenzione ci saranno anche il rapporto NFP e i dati flash su PIL e CPI dell'Eurozona.

La regina delle banche centrali

Fino a poche settimane fa, c'era incertezza su quali sarebbe stato l'esito della riunione del FOMC, che veniva vista come assai dibattuta. In realtà quanto accaduto nelle ultime settimane ha fatto evaporare le ipotesi di rialzo dei tassi.

Gli ultimi commenti dei funzionari della Fed hanno infatti corroborato l’opinione secondo cui il livello di tassi rimarrà fermo a questo livello, ma lo rimarrà ancora a lungo.

Approccio cauto

Anche se la banca centrale americana avrebbe più spazio di manovra rispetto alla BCE per alzare ancora i tassi, di recente il presidente Powell ha riconosciuto che le condizioni finanziarie più restrittive derivanti dall'impennata dei rendimenti dei titoli del Tesoro potrebbero ridurre la necessità di ulteriori aumenti.
Vedremo che impatto avrà il meeting sul dollaro, visto che negli ultimi tempi il Dollar Index è risalito verso 106,5 attorno ai massimi di circa un anno. Inoltre i migliori indicatori forex non segnalano possibili cambi di rotta. Occhio anche ai Non Farm Payrolls in uscita venerdì.

Le altre riunioni delle banche centrali

Anche altre due banche centrali si riuniranno in meeting questa settimana. Giovedì si riunirà infatti la BoE. Il tasso IPC principale del Regno Unito è rimasto inaspettatamente stabile al 6,7% a/a a settembre, ma la Banca è fiduciosa che l’inflazione riprenderà a scendere. Pertanto, con l’inflazione prevista in forte calo, la disoccupazione in aumento e la crescita economica che si arresta, la cautela della BoE sembra giustificata. Occhio però ai movimenti della sterlina, che in questo scorcio finale di ottobre ha perso di nuovo quota rispetto al dollaro, col cambio GBPUSD che viaggia su quota 1,21. Questo asset è negoziabile sugli opzioni binarie broker Europa.

Possibili novità dal Giappone

Martedì ci sarà anche la decisione sul tasso di interesse della Banca del Giappone, che potrebbe essere l’evento jolly della settimana. Infatti c'è la convinzione che possa esserci un cambiamento a sorpresa della politica monetaria. La BoJ starebbe infatti valutando di aumentare nuovamente il tetto del rendimento a 10 anni dopo averlo raddoppiato all'1,0% a luglio.
Non c’è dubbio che la BoJ sia sulla buona strada per ridurre gradualmente le sue politiche ultra-accomodanti, dato che l’inflazione in Giappone è ormai da tempo superiore al 2%.

mercoledì 25 ottobre 2023

Industria del turismo, il cambiamento climatico influenza anche le preferenze dei viaggiatori

Le abitudini e i comportamenti di viaggio dei turisti stanno cambiando e risentono sempre più spesso del cambiamento climatico. Emerge questo da alcune indagini sull'industria del turismo relative alle prospettive del 2024.

Cosa sta cambiando nell'industria del turismo

Un'indagine che è stata commissionata dal noto intermediario booking.com ha evidenziato che il 41% dei viaggiatori nell'effettuare le proprie scelte valuta anche i cambiamenti climatici, che spingono sempre di più a cercare nel luogo di vacanza quel refrigerio, che spesso non trovano nella loro zona di residenza.

L'industria del turismo tutto questo si traduce in un aumento dei viaggi verso i luoghi più ricchi di acqua, ossia quelli dove il caldo risulta essere più sopportabile.

Per questo si prevede un incremento di richiesta per le mete vicino i bacini acquatici, ma anche per quei luoghi di benessere che sono affini. Cresceranno le richieste per lo yoga galleggiante, i bagni sonori e la meditazione sulla neve, ma anche dei ritiri di terapia del ghiaccio. Tutti hanno come comune denominatore la presenza di acqua.

Anche il cibo conta

Un desiderio sempre più comune tra i viaggiatori riguarda il contatto con la tradizione gastronomica del luogo da visitare. Lo studio evidenzia infatti un dato importantissimo per l'industria del turismo, ossia che il 93% dei viaggiatori vorrebbe provare pietanze locali, in special modo quelle fortemente tradizionali e magari meno conosciute.
Quasi due terzi dei viaggiatori oggi sono affascinati più dalla storia gastronomica passata che non dai piatti più attuali. L'industria del turismo gastronomico è in continua crescita.

Tradizionale ma anche digitale

L'attenzione verso la cultura e la tradizione nell'industria del turismo si sposa anche però con l'innovazione e la digitalizzazione. Dallo studio commissionato da booking.com emerge che la maggior parte dei turisti dà ascolto anche i consigli che arrivano dall'intelligenza artificiale per quanto riguarda servizi extra e offerte di viaggio.

mercoledì 18 ottobre 2023

Mercati azionari al ribasso sulla paura di altri attentati

Giornata nera per le Borse Europee, che vengono frenate dalla paura che la guerra in Medio Oriente possa fare ripetere anche ciò che è successo nei giorni scorsi a Parigi e Bruxelles. I mercati azionari europei chiudono così in deciso calo, che non è stato attenuato neppure dai dati incoraggianti giunti dalla Cina (su PIL e commercio al dettaglio).

Il bilancio dei mercati azionari

La giornata si è chiusa con tutti segni rossi sui principali mercati azionari europei. La Borsa di Milano ha chiuso con l'indice Ftse Mib in calo dello 0,82% a 28.135 punti. Sulla stessa linea, vendite diffuse sul FTSE Italia All-Share, che chiude la giornata a 29.914 punti.

Seduta negativa anche per le altre piazze del vecchio continente. A Francoforte l'indice DAX perde 1,01%, Parigi segna -0,91%. Calano anche Amsterdam -0,98%, Madrid -0,95%, Zurigo -1,35%. Negativa anche Londra, -1,15%, che viene appesantita anche dai timori di un’inflazione ancora vivace.

Nota: se sapete le opzioni vanilla cosa sono, potete utilizzarle anche per negoziare gli indici dei mercati azionari.

I numeri di Milano

Il controvalore degli scambi nella seduta sul mercato azionario di Piazza Affari è stato 2,45 miliardi di euro, con un incremento del 28,45% rispetto a ieri. I volumi scambiati sono passati da 0,72 miliardi di azioni della seduta precedente a 0,75 miliardi.

Sul mercato azionario italiano, il titolo migliore del giorno è Nexi (+13,17%), che vola dopo l'indiscrezione secondo la quale Cvc Capital sta valutando una possibile offerta per la società italiana. Guadagni sostanziosi anche per Saipem (+3,67%). Riescono a strappare un rialzo anche Telecom Italia (+0,75%) e ENI (+0,70%).
E' lungo l'elenco dei titoli che hanno accusato cali pesanti. Il più colpito dalle vendite è Mediobanca, -3,89%. Stesso bilancio negativo per Interpump e CNH Industrial.

Gli altri mercati

L'avversione al rischio non colpisce solo i mercati azionari, ma ache quello valutario. Corre così il dollaro, con il cambio EurUsd che scende di nuovo sotto 1,06 e ha fatto diversi investitori al dettaglio fare scalping con la strategia bande di Bollinger e Rsi.
L'oro sale a 1.944 dollari l'oncia. Il Petrolio (Light Sweet Crude Oil) mostra un timido guadagno e segna un +1,67%.

martedì 17 ottobre 2023

Inflazione, calo troppo lento. E la guerra in Medio Oriente rischia di darci una mazzata

Nonostante il calo dell'inflazione a settembre, rimangono forti le preoccupazioni per una nuova possibile impennata nei prossimi mesi. Il fatto è che i prezzi al dettaglio non scendono come dovrebbero, e tenuto conto del rischio concreto di una risalita dell’energia (specie dopo le tensioni in Medio Oriente), si rischia in Italia una nuova pericolosa spirale di crescita dei prezzi.

I dati sull'inflazione

Nel mese di settembre, secondo l’Istat, l’indice nazionale dei prezzi al consumo ha registrato un aumento dello 0,2% su base mensile e del 5,3% su base annua. La riduzione dell'inflazione è stata effimera, visto il+5,4% del mese precedente.

Hanno rallentato i prezzi degli alimentari, per la cura della casa e della persona e quelli dei prodotti ad alta frequenza d’acquisto. Ma è proprio la frenata blanda della voce ‘alimentari e bevande’ che preoccupa. Infatti si continua a registrare una inflazione altissima, pari al +8,5% annuo. Equivale a dire che ogni famiglia con 2 figli paga 654 euro l’anno per la spesa alimentare.

E se ci mettiamo anche il caro-bollette, viste le probabili ripercussioni della guerra scoppiata tra Israele e Hamas sulle tariffe di luce e gas, si rischia davvero una nuova impennata dei listini al dettaglio in tutti i settori.
In questo contesto, i panieri trimestrali salva-spesa non sono certo sufficienti. Occorre un intervento sulla tassazione dei beni energetici, dalle bollette ai carburanti. L'appello al Governo è quindi di adottare misure più incisive per ottenere una riduzione immediata dei listini al dettaglio.

Città e città

Come spesso accade, l'andamento dell'inflazione non è omogeneo per tutto il territorio. Secondo l'Unione nazionale dei consumatori, Genova è la città con l’inflazione più alta a settembre (7,3%), mentre Potenza è quella dove i prezzi corrono meno (3,4%). La città più virtuosa è Potenza, con l’inflazione più bassa del Paese (+3,4%).

A livello regionale invece l'inflazione annua a +7,1% mette in testa la Liguria, seguita dalla Lombardia (+5,3%). La regione nella quale i prezzi corrono meno è ancora una volta la Basilicata, +3,4%, pari a 658 euro, seguita dal Molise (+4,7%, +861 euro).

martedì 10 ottobre 2023

Acquisti sull'euro, che riprende quota dopo un periodo difficile

Dopo essere scivolato anche sotto la soglia di 1,05, l'euro è riuscito a rialzarsi in questo martedì che in generale è stato molto positivo per gli investitori, visto che anche sulle borse di tutto il mondo è stata giornata di acquisti.

Cosa ha spinto il mercato a fare acquisti

Dopo che l'umore si era fatto cupo a seguito della escalation di violenza in Medio Oriente (favorendo così gli acquisti sui beni rifugio come il dollaro), lo scenario martedì ha fatto di nuovo spazio all'appetito per il rischio. Tutto questo grazie soprattutto alle dichiarazioni che sono giunte da esponenti sia della BCE che della FED.

I messaggi accomodanti

Per la banca centrale europea ha parlato soprattutto il vicepresidente Luis de Guindos. Egli ha affermato che l'inflazione dovrebbe continuare a scendere, e questo riduce le possibilità di nuove strette da parte della Eurotower. Tuttavia occorre avere cautela a causa dell'incertezza sui prezzo del petrolio per via degli eventi in Medio Oriente.

Anche un altro membro della banca centrale europea, François Villeroy de Galhau, ha detto cose analoghe, evidenziando che l’inflazione dovrebbe continua a scendere fino a raggiungere l’obiettivo di circa il 2% entro la fine del 2025.

Altra scossa dalla FED

A dare ulteriormente buonumore agli investitori sono le dichiarazioni in arrivo dagli USA, dove i funzionari della FED hanno suggerito la banca centrale potrebbe essere dissuasa dall'intento di alzare ancora i tassi, visto il forte aumento dei rendimenti dei Treasuries a lungo termine.
Il membro della FED di Atlanta, Raphael Bostic, ha sottolineato che non c'è bisogno di alzare ancora i tassi d'interesse.

Annotazione: se vi interessa negoziare l'euro, imparate le figure di base come il triangolo trading simmetrico.

L'euro si risolleva

Sotto il profilo tecnico, l'euro ne ha approfittato per riportarsi oltre la soglia di 1,06 rispetto al dollaro (ma chi ha fatto strategie di scalping 1 minuto non ha ottenuto granché). La valuta unica si è così nuovamente allontanata dal minimo di dieci mesi di 1,044 che toccò settimana scorsa. ma è decisamente presto per dire se questa ripresa potrà intaccare il trend ribassista che ormai è in corso da luglio, quando il rapporto tra le due valute era addirittura oltre 1,12.

domenica 8 ottobre 2023

Tasso di interesse, quello fisso sul mutuo casa è al 4,32%

Comprare casa costa caro, soprattutto se per coronare il proprio desiderio di crearsi un "nido" è necessario contrarre un mutuo. In base agli ultimi dati forniti dall'ABI, l'associazione che riunisce le banche, nel secondo trimestre di quest'anno in media il finanziamento a tasso fisso è al 4,32% (dati elaborati dai report dalla Banca d'Italia).

Analisi ABI sul livello del tasso

La corsa del costo del denaro impressa dalla BCE per fronteggiare l'inflazione, si è riflessa da subito sull'onere per i finanziamenti finalizzati all'acquisto dell'abitazione. Il tasso infatti ha preso a marciare verso l'alto, giungendo alla cifra appena annunciata.

Nel secondo trimestre del 2023 le differenze tra le singole aree territoriali sono minime. Nel Nord-Est comunque si paga in media qualcosa in più, visto che il tasso è circa al 4,40%. Poco sotto ci sono le Isole, con 4,35%, mentre nel Nord-Ovest siamo al 4,31%, poco sopra quello medio registrato al Sud, dove arriva al 4,30%. Il livello più basso invece è al Centro Italia, dove si ferma al 4,27%.

Il variabile costa di più

Per quanto riguarda i nuovi mutui a tasso variabile, la situazione si fa un poco più pesante. Infatti la media è giunta al 4,76% a livello nazionale, praticamente il 10% in più rispetto a quello fisso. In questo caso però il livello più basso si registra al Sud, dove arriva al 4,66%.
Nella classifica si posiziona peggio di tutti il Nord-Ovest, con una media di 4,80%, seguono il 4,75% nel Nord-Est, il 4,71% nel Centro e il 4,86% nelle Isole.

Imprese: al Sud si paga molto di più

Per quanto riguarda il tasso che viene praticato alle imprese, nel secondo trimestre 2023 sono risultati mediamente del 5,26% a livello nazionale. Il livello più alto in questo caso è il 5,98% registrato nel Sud e Isole. Molto più indietro invece Nord-Ovest (5,21%), Nord-Est (4,99%), Centro (5,33%). 

Il maggior livello dei tassi nel Sud Italia è legato alla maggiore rischiosità dei prestiti alle imprese, visto che a giugno 2023 il rapporto sofferenze lorde su impieghi alle imprese è stato più elevato che nel resto d'Italia (3,4% rispetto al 2,0% del totale Italia, 1,5% nel Nord e 2,7% nel Centro). D'altra parte questo è anche il motivo per cui le imprese più a rischio usura sono in maggior numero proprio al Sud.

lunedì 2 ottobre 2023

Mercato valutario, il dollaro non si ferma più

Dopo aver chiuso il mese di settembre con un guadagno del 25%, il dollaro statunitense ha cominciato il mese di ottobre subito in rally sul mercato valutario.
A propiziare la corsa del biglietto verde sono sia le notizie politiche economiche, che gli ultimi dati macro.

Cosa accade sul mercato valutario

Negli ultimi giorni il grande timore degli Stati Uniti e del mercato valutario riguardava il pericolo shutdown. Proprio sul filo di lana questo rischio è stato scongiurato, grazie a un disegno di legge che fino a metà novembre garantisce le risorse per il funzionamento del governo federale. 

L'approvazione bipartisan di questo documento ha spazzato via dal mercato un fronte di profonda incertezza.

Le buone notizie per gli Stati Uniti sono però proseguite anche sul fronte macroeconomico. L'indice ISM Manufacturing PMI è risultato infatti migliore delle previsioni. Anche se l'attività manifatturiera ha registrato un nuovo mese di contrazione, quest'ultima va attenuandosi e ormai siamo vicini alla soglia che identifica invece una fase di espansione dell'attività.

Un assist per la FED

Questo quadro generale offre così conforto alla Federal Reserve, che continua ad essere intenzionata a mantenere i tassi di interesse ad un livello elevato per combattere l'inflazione. Anche se nell'ultima riunione di politica monetaria ha mantenuto il costo del denaro fermo, grazie alla resilienza dell'economia la Banca Centrale Americana ha ancora uno spazio di manovra che potrebbe sfruttare entro fine anno.

Annotazione: se vi interessa fare trading in modo diverso, provate gli opzioni vanilla broker con cui negoziare.

Riflessi sul mercato valutario

Per questo motivo il dollaro ha preso vigore sul mercato valutario. Il dollar index ormai si aggira nei pressi di quota 107 (disegnando una Marubozu rialzista), su livelli che non si vedevano dallo scorso mese di novembre.
Continua invece a perdere quota l'euro. Il cambio tra la valuta unica ed il biglietto verde e nuovamente precipitato sotto la soglia di 1,05.
Nel frattempo il rendimento dei titoli di Stato americani a 10 anni è aumentato al massimo di quasi 16 anni pari al 4,6889%.

Occhi sul mercato del lavoro

Il mercato attende adesso alcuni interventi di membri della Federal Reserve a cominciare dal Presidente Powell, che sono in calendario per questa settimana. Grande attesa anche per i prossimi dati sul mercato del lavoro che verranno Resi noti venerdì.