mercoledì 29 marzo 2023

Criptovalute, la questione Binance apre un nuovo fronte caldo

Sembra ormai quasi inevitabile che periodicamente il settore delle criptovalute si trovi di fronte ad una brutta gatta da pelare. Stavolta a raffreddare l'umore del mercato ci ha pensato una citazione in giudizio negli USA del colosso Binance e del suo amministratore delegato Changpeng Zhao.

L'ultimo problema per le criptovalute

Binance rappresenta una colonna portante del settore delle criptovalute, dal momento che si tratta del più grande Exchange al mondo di valute digitali. Nelle ultime ore la società è finita sotto attacco da parte della Commodity Futures Trading Commission (CFTC) degli Stati Uniti, per la violazione delle regole di trading.

In sostanza la CFTC accusa Binance di avere violato le norme sulle offerte di contratti futures, sull’utilizzo di opzioni illegali su materie prime e della mancata registrazione come futures commissions merchant. Per questo ha presentato una causa al tribunale di Chicago.
In teoria accuse del genere potrebbero portare addirittura anche alla interruzione delle attività negli Stati Uniti (che comunque sono appena il 5% del totale, come evidenzia XTB). L'autorità americana ha inoltre chiesto una forte sanzione monetaria a carico di Binance.

Precedenti

Va evidenziato che non è la prima volta che Binance finisce nel mirino delle autorità statunitensi, ma è sempre riuscito a venir fuori da questi problemi senza danni. Tuttavia ad aumentare la pressione degli amanti delle criptovalute è il fatto che questo avvenimento accade in un periodo già abbastanza complicato per il mondo finanziario.

La reazione del mercato

La messa sotto accusa di Binance ha provocato un piccolo scossone nelle ore immediatamente successive alla notizia.
Bitcoin,
che aveva corso molto in queste settimane in scia alle turbolenze bancarie, ha registrato un calo del 5% scendendo da 28mila a 26.900 dollari, con il Williams percent range %R che ha suggerito di vendere. Binance Coin (BNB), token nativo dell’ecosistema che ruota attorno all’exchange, ha perso circa il 6%. Tuttavia già nella giornata di oggi si assiste a un forte rimbalzo dei prezzi delle maggiori criptovalute.

lunedì 27 marzo 2023

Crescita economica, per Confindustria il 2023 sarà piatto

Nel 2023 la crescita economica sarà complessivamente modesta, mentre nel 2024 riprenderà anche se a ritmo lento. Lo dice il centro studi di Confindustria, che comunque ha ritoccato leggermente in meglio le previsioni precedenti.

Il report sulla crescita economica

Fino all'ultimo report, l'istituto di via dell'Astronomia vedeva una crescita economica zero nel 2023, mentre adesso la stima a +0,4%. Va però precisato che il merito di questo ritocco è di quanto già è successo. In pratica il miglioramento è già avvenuto, ed è una eredità del 2022. 

Il resto di quest'anno si potrebbe invece definire "di transizione" se non di rallentamento.
Infatti i dati della produzione manifatturiera - che fa da traino a tutto il resto - stanno già segnando una frenata.

Previsioni per il 2024

Per il 2024 (dove non di sarà più alcun effetto Covid) invece l'aspettativa della crescita economica è stata rivista a +1,2%. In questo caso il miglioramento della prospettive è frutto del graduale rientro dell'inflazione, della politica monetaria meno restrittiva da parte della BCE e alla schiarita nel contesto internazionale.

Chiaramente se questi fattori dovessero cambiare, potrebbero offuscare di nuovo il quadro. In special modo le preoccupazioni riguardano le mosse della BCE. Se il ciclo di strette dovesse allungarsi, inevitabilmente la crescita economica ne risentirebbe. "Riteniamo che serva veramente molta cautela da parte della Bce", avverte il vicepresidente di Confindustria Alberto Marenghi.
Inoltre bisogna monitorare i nuovi rischi che si affacciano all'orizzonte, in special modo quelli di instabilità finanziaria, dopo i recenti casi di crisi bancaria in Usa e Svizzera.

Consumi e occupazione

Circa i consumi, Confindustria cede una "dinamica debole" nel 2023, anche per l'erosione dei redditi da parte dell'inflazione. Ne risente il commercio, "in forte rallentamento".
La dinamica dell'occupazione inoltre è a "ritmo smorzato", con un tasso di disoccupazione ancorato all'8% nel biennio.

martedì 21 marzo 2023

Banca centrale Svizzera sotto pressione in questi giorni caotici

La Svizzera rimane sotto i riflettori dei mercati finanziari e per la banca centrale SNB sono giorni di lavoro intenso. Infatti oltre ad occuparsi della fusione Credit Suisse-UBS, giovedì si riunirà in meeting per decidere le mosse di politica monetaria.

I giorni caldi della banca centrale

Le difficoltà di Credit Suisse sono state gestite in modo rapido, spingendo verso la fusione con la prima banca del paese, ossia UBS. Il governo svizzero ha supervisionato l'acquisizione, dopo che i deflussi di clienti e il calo di fiducia nella prima hanno rappresentato un rischio sistemico per l'intero settore bancario (non solo quello elvetico), ed aveva allarmato gli Hedge fund piu grandi al mondo.

Con il ritorno della stabilità per le banche svizzere, si prevede che la Banca nazionale svizzera alzerà il suo tasso di interesse di 50 punti base questa settimana, e prolungherà la sua lotta contro l'accelerazione dei prezzi al consumo.
Infatti l'inflazione interna è salita inaspettatamente al 3,4% a febbraio, superando le aspettative del mercato del 3,1% e le previsioni della BNS del 3%. Si prevede inoltre che la banca centrale continui ad essere attiva nei mercati valutari, per evitare che le pressioni al ribasso sul franco finiscano per amplificare l'inflazione.

Bilancia commerciale

Intanto il surplus commerciale in Svizzera è sceso a 2,5 miliardi di franchi a febbraio, da 2,9 miliardi di franchi rivisti al ribasso a gennaio. Le esportazioni sono diminuite dell'1,1%, mentre le importazioni sono aumentate dell'1,3%.

Franco e Titoli di Stato

Il franco svizzero si è rafforzato oltre la soglia di 0,92 per USD, avvicinandosi al massimo di sei mesi toccato il 13 marzo, tra le aspettative di una politica restrittiva da parte della BNS. Il cambio USDCHF è visto in ribasso anche dagli indicatori di volume.
Invece il rendimento del titolo di stato svizzero a 10 anni si è avvicinato all'1,1%, rimbalzando dal minimo di quattro mesi dello 0,97% toccato il 17 marzo.

giovedì 16 marzo 2023

Lavoro, lo scorso anno l'Italia ha avuto mezzo milione di occupati in più

L'ultima indagine sul mercato del lavoro, effettuata dall'istituto nazionale di statistica (Istat), evidenzia come nel 2022 in media ci sono stati 545.000 occupati in più. Un dato senza dubbio incoraggiante.

I dati sul lavoro 

Il tasso di occupazione in Italia è stato in media del 60,1%, con una piccola crescita rispetto all'anno precedente (+1,9%). Allo stesso tempo si è avuto un calo di oltre un punto percentuale del tasso di disoccupazione, che è sceso al 8,1%. Il numero delle persone che cercano un lavoro è sceso di 339mila, scivolando così a 2,27 milioni.

Il confronto su trimestre

Se anno su anno i numeri sono positivi, anche il confronto fatto sugli ultimi trimestri risulta incoraggiante. Il numero di occupati è cresciuto nel quarto trimestre 2022 di 120.000 unità rispetto a quello precedente, giungendo a 23 milioni complessivi. Il tasso di occupazione ha raggiunto il 60,6%, mentre quello di disoccupazione è sceso al 7,8%.

I dati del mese di gennaio

Anche se si tratta ancora di dati provvisori, quelli del mese di gennaio 2023 continuano a segnalare un trend positivo rispetto al mese precedente. C'è infatti un’ulteriore crescita degli occupati (+35 mila, +0,2%), ma anche l’aumento dei disoccupati (+33 mila, +1,7%). Calano invece gli inattivi (-83 mila, -0,7%).

Tempo pieno, parziale e indeterminato. I dati ISTAT evidenziano che di quel mezzo milione in più di occupati che ci sono stati lo scorso anno, oltre due terzi (346mila) sono stati a tempo indeterminato. Quelli a termine sono stati 147 mila, mentre gli indipendenti sono cresciuti di 52mila unità.

Retribuzioni

L'istituto nazionale di statistica ha anche fotografato la situazione delle retribuzioni. In special modo, ISTAT evidenzia che la forte crescita dell'inflazione ha determinato una marcata riduzione del potere d`acquisto, che si è manifestata sia nelle retribuzioni contrattuali che in quelle di fatto per unità di lavoro.

lunedì 13 marzo 2023

Investimenti, il focus della settimana è su SVB e BCE

Nei prossimi giorni il mondo degli investimenti guarderà soprattutto alle banche. Anzitutto per il caos innescato dalla crisi della Silicon Valley Bank, ma anche per il meeting di politica monetaria della Banca Centrale Europea.

La paura di chi fa investimenti

La scorsa settimana si è chiusa come peggio non si poteva. Il drammatico crollo della Silicon Valley Bank ha reso gli investitori molto nervosi, per il rischio di rivivere una situazione analoga a quella del 2008.

Anche se siamo lontanissimi da una situazione di quel genere, comunque il pericolo che si scateni un contagio è percepito chiaramente dal mondo degli investimenti. Lo dimostra il crollo in Borsa soprattutto dei titoli bancari.

Turbolenza e nervosismo saranno quindi due sgradite compagne di viaggio, soprattutto all'inizio della settimana, quando si cercherà di capire se e in che modo l'amministrazione Biden intenderà evitare conseguenze sull'intero sistema bancario.

Annotazione: se vi interessa negoziare in borsa o le valute, valutate di fare trading con paypal broker.

La BCE

L'altro tema caldo della settimana sarà la questione tassi di interesse. Giovedì la Banca Centrale Europea si riunirà in meeting e probabilmente aumenterà il costo del denaro di altri 50 punti base, dopo aver aumentato i tassi di interesse di tre punti percentuali da luglio scorso, nel tentativo di domare l'inflazione.

Chi fa investimenti sa bene che le decisioni della BCE avranno effetti sull'andamento dell'Euro rispetto al Dollaro. La valuta unica ha cominciato malissimo settimana scorsa, perdendo decisamente quota rispetto al biglietto verde, salvo poi recuperare riavvicinandosi alla soglia di 1,07, realizzando un engulfing bullish.

Dati macro

I mercati saranno chiamati poi a digerire alcuni dati macro, come ad esempio l'inflazione USA che verrà resa nota martedì. La vettura più calda del previsto potrebbe riaccendere i timori che la Federal Riserva sarà ancora aggressiva in occasione del meeting di fine mese. Settimana scorsa Jerome Powell ha annunciato che la Banca Centrale probabilmente aumenterà il costo del denaro fino a un livello più elevato di quanto previsto in precedenza.

mercoledì 8 marzo 2023

Tasse, crescono le entrate tributarie in Italia a gennaio

Aumenta l'importo delle entrate tributarie in Italia, come ha segnalato il Ministero dell'Economia e delle Finanze nell'ultimo rapporto sull'andamento delle tasse.

I numeri sulle tasse

Nel mese di gennaio il comunicato del MEF evidenzia che le entrate tributarie sono arrivate 41,7 miliardi di euro, segnando una crescita di poco superiore ai 500 milioni rispetto a gennaio del 2022. L'incremento percentuale è stato di 1,2%.

Imposte dirette

Riguardo alle singole categorie di tasse, le imposte dirette hanno fatto registrare un incremento del gettito di 935 milioni di euro, segnando una crescita del 3,3% rispetto a gennaio del 2022.
In questa categoria di tasse l'incremento va ricondotto principalmente all'aumento del gettito da IRPEF, cresciuto di ben 668 milioni di euro, ossia della 2,6%.

Imposte indirette

Per quanto riguarda invece le imposte indirette, il Ministero dell'Economia e delle Finanze evidenzia una riduzione del gettito erariale. C'è stato infatti un calo del 3,2%, ossia di 428 milioni di euro rispetto a gennaio dello scorso anno.
Ad incidere su questo bilancio negativo e il calo del gettito IVA che è diminuito di 3 milioni di euro. Nel 2022 l’IVA aveva segnato un aumento del gettito di 23.646 milioni di euro (+16,0%).
Invece va sottolineato l'aumento del gettito legato all'imposta di bollo, cresciuto di 201 milioni di euro, ossia 42,4% in più rispetto allo scorso anno.

Disomogeneità di calcolo

Va sottolineato tuttavia che i numeri riguardanti le tasse risentono anche di alcune modifiche che sono state fatte ai criteri di registrazione dei capitoli di bilancio. Tali variazioni hanno riguardato le entrate tributarie e quelle extratributarie. A causa di queste modifiche si crea una disomogeneità nei calcoli delle imposte del 2022 e del 2023, e per questo motivo il bilancio potrebbe non essere del tutto attendibile.

Attività di accertamento e controllo

Grazie all'opera di accertamento ed ai controlli dell'Agenzia delle Entrate, si è riusciti a ottenere entrate di tributarie legate all'attività di accertamento e controllo pari a 43 milioni di euro, in crescita del 5,7% rispetto all'anno precedente.

mercoledì 1 marzo 2023

Investitori prudenti, le borse europee chiudono a marcia indietro

Anche oggi è stata una giornata magra per gli investitori dei mercati azionari europei. I listini sono andati in calo, dopo alcuni dati macroeconomici che hanno deluso. Spicca soprattutto la crescita dell'inflazione tedesca, al di sopra delle attese.
Sui mercati si avverte anche il peso di alcune dichiarazioni aggressive da parte di esponenti della Federal Reserve.

La giornata degli investitori

I listini azionari del vecchio Continente sono andati tutti in calo, ad eccezione di quello londinese, cresciuto quasi di 0,5%.

Gli investitori di Piazza Affari hanno soprattutto venduto, tanto che l'indice FTSE MIB alla fine chiude con una perdita dello 0,59%. Al contrario, rimane intorno alla linea di parità il FTSE Italia All-Share, che chiude la giornata a 29.738 punti. Sotto la parità il FTSE Italia Mid Cap e il FTSE Italia Star (-0,41%).

Ribassi anche nel resto d'Europa. A Francoforte l'indice principale ha perso lo 0,39% mentre gli indicatori scalping DAX evidenziano pessimismo, Parigi segna -0,46%. Rosso anche ad Amsterdam.

I dati di Milano

Su listino milanese gli investitori hanno scambiato titoli per un controvalore di 3,6 miliardi di euro. Si tratta di un valore quasi doppio rispetto a quello di ieri. Segnano invece un incremento di quasi il 50% i volumi di titoli scambiati.

Il titolo più acquistato del giorno risulta Moncler (+3,29%), premiato dagli investitori per via dei conti molto positivi del 2022.
La giornata è stata molto positiva anche per Stellantis (+3,03%) e per Pirelli (+1,43%). Acquisti anche su Saipem (+1,15%), dopo la notizia di una nuova commessa in Costa d'Avorio per 750 milioni.
La palma del titolo peggiore spetta invece a Diasorin (-2,76%).

Gli altri mercati

Sul fronte valutario la giornata è stata molto positiva per l'euro. Il cambio rispetto al Dollaro infatti è cresciuto fino ad arrivare in prossimità di 1,07, prima di cedere parte dei guadagni. Sul grafico si sta formando un pattern pennant trading analisi tecnica.
L'oro scambia con guadagno frazionale dello 0,7%. Il petrolio è in discesa, con il brent a 83,02 dollari al barile (-0,5%) e il Wti, a 76,7 dollari (-0,45%). Il prezzo del gas rimane sostanzialmente stabile sopra i 47 euro al megawattora.