venerdì 29 gennaio 2021

Bitcoin, strappo importante dopo che Musk cambia la sua bio su Twitter

Basta una parola su Twitter per scatenare un movimento di prezzo impetuoso di Bitcoin. Il fatto è che quella parola la scrive Elon Musk, ossia l'uomo col patrimonio più grande al mondo.

Cosa ha innescato lo sprint di Bitcoin

L'imprenditore australiano ha corretto la sua biografia sul noto social, eliminando la menzione a Dogecoin e inserendo quella a Bitcoin. La reazione del mercato è stata immediata e veemente, perché l'euforia si è propagata subito tra gli investitori.
Basta vedere sulle piattaforme trading online migliori come si è mosso il prezzo di Bitcoin. E' scattato di oltre il 15% arrivando verso i 38mila dollari, dove non giungeva da una decina di giorni. Poco prima della "mossa" di Muks, i prezzi stavano scendendo da $34.400 a $32.000.

I messaggi di Musk

Oltre a cambiare la sua biografia su Twitter, Musk ha anche cambiato il suo tweet in evidenza, con un messaggio criptico: “Col senno di poi, era inevitabile”. Non si comprende se sia proprio riferito a questo cambiamento della bio, o ci siq qualcosa di altro sotto.

Bisogna peraltro ricordare che Musk ha già più volte lasciato intendere il suo interesse per Bitcoin e le altre valute digitali. In passato aveva anche aperto alla possibilità di acquistare Bitcoin come strategia di investimento.
Non solo, verso la fine dello scorso anno, un altro tweet fece molto discutere: "Bitcoin è la mia parola sicura", ma poi fece marcia indietro: "scherzavo".

Annotazione operativa: a prescindere dal tipo di asset che negoziate, dovete sapere l'oscillatore stocastico trading cos'è e come utilizzarlo nel modo corretto.

I tori possono ricominciare a sognare

Dal punto di vista tecnico, il prezzo di Bitcoin sembra adesso abbastanza forte da riprendere il principale trend rialzista. Negli ultimi giorni ha vissuto una fase correttiva intensa, ma il mancato raggiungimento del supporto a 28.050 $ era un buon segnale per i tori. Forse la fase correttiva è terminata, e i rialzisti riprenderanno il pieno controllo.
Intanto la price action ha stampato un modello Double Bottom aggiungendo pressione rialzista e attirando più acquirenti.

mercoledì 27 gennaio 2021

Aziende familiari italiane, la crisi mette a rischio default quasi un quarto del totale

Gli effetti della crisi pandemica continuano ad essere forti e ben visibili nel tessuto produttivo italiano. E si avvertono con intensità anche sulle aziende familiari, tanto che circa un quarto di esse rischia di entrare in procedure concorsuali o liquidatorie nel giro di pochi anni.

Aziende familiari e crisi economica

I numeri di questa crisi dicono che l'impatto sul PIL italiano è addirittura il doppio rispetto a quella che ha stravolto l'economia nel 2007-2009. Secondo uno studio di Osservatorio AUB, ciò si traduce in un rischio default per il 25-30% delle aziende familiari. Durante la crisi di una decina di anni fa, il 17,5% delle aziende familiari italiane entrò in procedure concorsuali o liquidatorie.

Sarebbe potuta andare anche peggio, se agli inizi del 2020 il quadro complessivo della maggior parte di esse non fosse stato - dal punto di vista patrimoniale, reddituale e finanziario - molto più solido di quello che c'era una dozzina di anni prima.

Forse può interessare: prodotto intenro lordo, la ripresa del 2021 non sarà così robusta.

Struttura e solidità

Per giungere a queste conclusioni, l’Osservatorio AUB ha monitorato le aziende familiari italiane con fatturato almeno pari a 20 milioni di euro. Si tratta di quasi 18mila imprese, delle quali quasi 12mila sono sotto controllo familiare.
Ebbene, solo il 3,4% di tali aziende aveva una struttura già compromessa a inizio anno. Invece un terzo aveva liquidità superiore all’indebitamento. Un quadro tutt'altro che negativo, che però è stato spazzato via dalla pandemia. Infatti una su tre non aveva una struttura adeguata ad affrontare la crisi pandemica.

Il sostegno delle banche

Va sottolineato che le aziende familiari continuano ad essere l'ossatura del nostro mercato nazionale (ma ciò accade anche in altri mercati, come tedesco e spagnolo). La ripresa economica è quindi fortemente connessa alla ripresa di queste realtà aziendali. Per questo motivo occorre un supporto deciso del sistema bancario. La crisi pandemica ha infatti reso evidente la necessità di avere aziende più patrimonializzate, in grado di accedere a diversi canali di finanziamento.

venerdì 22 gennaio 2021

Deflazione, il Giappone resta prigioniero dell'incubo. Anche altri dati macro deludono

 Da anni ormai l'incubo del Giappone è la deflazione. Il target inflazionistico fissato dalla BoJ, pari al 2%, viene visto col binocolo. Ancora di più dopo gli ultimi report, che spingono il Paese indietro di 10 anni

Sempre più concreto l'incubo deflazione

Secondo gli ultimi dati macro, a dicembre i prezzi al consumo principali, ossia che esclusi i prodotti freschi, sono diminuiti dell’1% su anno. Si tratta del calo mensile più elevato degli ultimi dieci anni. La deflazione spaventa.
Anche i prezzi al consumo complessivi segnano un analogo flop. Sono diminuiti dell'1,2% su base annua, segnando il calo più netto dall'aprile del 2010.
Su base mensile invece i prezzi al consumo sono scesi dello 0,3% dopo essere scesi dello 0,5%.

Domanda debole e pandemia

La colpa di questa spirale di deflazione è anche della pandemia. Infatti la crisi sanitaria ha continuato a intaccare pesantemente i consumi. I cali più marcati riguardano i servizi di pubblica utilità (-6,1% vs -5,4% a novembre), cibo (-0,8% vs -0,2%), istruzione (invariato a -2,2%), trasporti e comunicazioni (-1,3% contro -1,1%) e cultura e svago (-4,0% contro -3,8%). Nel frattempo, i prezzi per le cure mediche sono scesi di nuovo di uno 0,4% rispetto al -0,5%.

Altri dati macro

Non incoraggiano neppure gli altri dati macro delle ultime ore. Il PMI composito è sceso a 46,7 nel gennaio 2021, segnando la lettura più debole da settembre 2020. Il PMI manifatturiero è sceso a 49,7. Il PMI dei servizi è sceso a 45,7 a gennaio 2020, segnando il dodicesimo mese consecutivo di contrazione e il ritmo più rapido degli ultimi cinque mesi. Anche i prezzi alla produzione sono diminuiti ulteriormente, mentre l'inflazione dei prezzi degli input è rimasta stabile. Infine, il sentimento si è indebolito.

Annotazione: quando si fa trading sulle notizie, occorre saper conoscere bene le candlestick. Qui si parla di candela Marubozu rialzista e ribassista.

La valuta giapponese

In questo scenario anche la valuta giapponese perde quota contro il dollaro, pur rimanendo dentro al Canale di Keltner channel per volatilità. Lo yen infatti scende a 103,663 contro il dollaro statunitense, in mezzo a un'ondata record di nuove infezioni da coronavirus in tutto il paese. Il governatore della Banca del Giappone Haruhiko Kuroda giovedì ha avvertito dei rischi al ribasso per l'economia colpita da un altro stato di emergenza a causa del nuovo coronavirus, poiché le sue prospettive per l'anno commerciale in corso sono state leggermente ridotte.

mercoledì 20 gennaio 2021

Multa salata per i giganti dell'energia. Non rispettavano la prescrizioni biennali

Sanzione pesante a carico di diversi colossi energetici nazionali, per pratiche scorrette. Per ENEL Energia, Servizio Elettrico Nazionale (Sen) ed Eni gas e luce infatti è scattata una maxi multa da 12,5 milioni di euro complessivamente, dopo che l'authority AGCM ha chiuso i procedimenti istruttori avviati nei confronti.

Perché scatta la maxi multa

Per comprendere la vicenda di questa multa, occorre premettere che i consumatori hanno diritto a ottenere la prescrizione delle fatture che vengono inviate con ritardo di oltre 2 anni. Questa normativa venne confezionata qualche anno fa, perché era diventato dilagante il fenomeno delle cosiddette maxi-bollette o maxi-conguagli dovuti a conteggi di consumi meramente stimati, ma non effettivi. E' stato dunque stabilito che il diritto al corrispettivo si prescrive in due anni.

Comportamenti scorretti

Secondo l'Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato infatti, i gestori avrebbero rigettato senza alcun motivo valido le istanze di prescrizione biennale presentate dai loro clienti. In sostanza avrbbero fatto pagare loro le bollette per luce e gas, pur se tardivamente fatturate, senza dimostrare che il ritardo fosse dovuto alla responsabilità dei consumatori. Questo è il principale motivo alla base della multa.

Ma il comportamento sanzionato non si limita a questo. Secondo AGCM infatti due gestori (Enel Energia e Servizio Elettrico Nazionale) addebitavano immediatamente gli importi fatturati a coloro i quali hanno scelto come modalità di pagamento la domiciliazione bancaria/postale o l'uso della carta di credito. E questo malgrado ci fossero istanze di prescrizione pendenti, innescate proprio da quegli utenti.

AGCM parla di una condotta commerciale "gravemente scorretta". Per questo le singole multe sono di 4 milioni ad Enel Energia, 3,5 milioni a Servizio Elettrico Nazionale, ben 5 milioni a Eni gas e luce, ovvero il massimo edittale. Quest'ultima pesante sanzione è giustificata dal maggior numero di istanze di prescrizione rigettate in proporzione a quelle presentate dai consumatori, nonché per via della recidiva.

Tutela dei consumatori

E i consumatori che sono stati così maltrattati? Per loro l'Antitrust ha stabilito che hanno diritto ad ottenere entro tre mesi il rimborso dei pagamenti già effettuati a titolo di indebito.

venerdì 15 gennaio 2021

Petrolio in ritirata dai massimi di 10 mesi per via del rialzo del dollaro

La corsa del petrolio ha perso un po' di slancio, a causa del progressivo rafforzamento del dollaro Usd. Il prezzo dell'oro nero è così sceso dal massimo di 10 mesi toccato qualche giorno fa, mentre gli investitori valutano il potenziale impatto del nuovo pacchetto di stimoli statunitensi sulla domanda di carburante.
Il presidente eletto Joe Biden chiederà al Congresso 1,9 trilioni di dollari per finanziare aiuti immediati per l'economia che è stata colpita dalla pandemia Covid-19.

Il mercato del petrolio

Il WTI è scivolato vicino a quota 53 dollari al barile, anche se resta in corsa per realizzare il decimo aumento settimanale in undici settimane. Il petrolio Brent viaggia oltre i 55 sulla borsa ICE Futures Europe, come si può vedere sul broker che ammette trading paypal IQoption.

Di recente, l'avvio delle campagne vaccinali hanno dato la spinta all'intero panorama delle commodities, e così pure al petrolio. I mercati infatti vedono più concretamente la prospettiva di una robusta ripresa economica. L'effetto positivo lo ha avuto anche il meeting OPEC+, che ha raggiunto un faticoso accordo sui tagli alla produzione.
Inoltre i dati ottimistici sulle importazioni cinesi per il 2020 sono stati un altro fattore rialzista per il mercato.

Nota operativa: uno dei sistemi che ogni trader dovrebbe conoscere è il metodo Fibonacci trading analisi tecnica.

Fattori critici

Tuttavia, una ripresa del virus in alcune regioni potrebbe limitare ulteriori aumenti di prezzo. La Cina sta nuovamente assistendo a un aumento dei casi dopo aver in gran parte contenuto l'epidemia, mentre in Europa la Francia sta estendendo misure di coprifuoco più rigorose e la Germania sta valutando di rafforzare il suo blocco.
Inoltre il peggioramento delle relazioni tra Stati Uniti e Cina, nel frattempo, è tornato sotto i riflettori dopo che Washington ha inserito nella lista nera l'esploratore di acque profonde Cnooc per il coinvolgimento nel conteso Mar Cinese Meridionale.

mercoledì 13 gennaio 2021

Mercato biologico, in Italia continua la crescita (accelerata dal Covid)

Oltre a stravolgere completamente le nostre vite, la pandemia ha anche modificato il nostro rapporto con la nostra salute. E di conseguenza con l'alimentazione. E' infatti cresciuto l'interesse verso il mercato biologico, come evidenzia il Rapporto Bio Bank 2020.

La crescita del mercato biologico

Senza dubbio la crisi sanitaria ha portato all'attenzione di tutti quanto sia importante nutrirsi nel modo corretto, per avere un corpo sano e dal punto di vista immunitario più forte. E lo ha fatto mettendo in evidenza quanto siamo vulnerabili. Da qui si spiega il maggiore interesse verso il mercato biologico.
Del resto un meccanismo simile ha anche amplificato l'attenzione verso il tema della tutela ambientale.

Il Rapporto Bio Bank

Tornando al mercato biologico, secondo il Rapporto Bio Bank 2020 il volume di affari raggiunto in Italia è stato di 6,9 miliardi di euro.
Il mercato interno, pari a 4,3 miliardi di euro, continua a crescere in modo forte. D'altronde è più che raddoppiato in dieci anni (+118%). In termini di crescita, è riuscito però a fare meglio l'export, che ha raggiunto 2,6 miliardi di euro (+131%).

Quello che è interessante notare, sono le dinamiche interne a questo mercato. La grande distribuzione si sta dedicando sempre di più a intercettare la crescita. Le sue vendite hanno infatti superato i 2 miliardi di euro (+279%), mentre gli altri canali distributivi sono cresciuti del 58%. Crescono ancora le superfici bio, quasi 2 milioni di ettari (+33,5% in 10 anni), pari al 15,8% dell’area coltivata in Italia.
Crescono però soprattutto le attività di e-commerce di alimenti bio, che sono arrivati a quota 405 (+41,6%). In questo senso la pandemia ha funto da grande acceleratore.

Nota: qui si parla di pomodori, classifica dei maggiori produttori.

A livello geografico

Dal punto di vista geografico, il Nord si conferma la culla del mercato biologico. Lombardia ed Emilia-Romagna sono in vetta alla classifica per numero assoluto di attività bio, mentre al terzo entra il Veneto. In queste tre regioni si concentra circa il 40% di tutte le attività presenti sul territorio.

venerdì 8 gennaio 2021

Euro rallenta il passo, pesano i timori economici connessi al Covid

Dopo aver vissuto un inizio di anno di corsa, l'euro sta adesso rallentando il passo. L'euforia degli ultimi tempi - innescata in verità più che altro da un dollaro assai debole - sta lasciando il posto a una maggiore cautela.

Cosa sta muovendo l'euro

A pesare sull'euro ci sono anzitutto le preoccupazioni per l'aumento dei casi di COVID-19 nel continente, dove il numero di contagi ha superato i 25 milioni. Questo ha indotto quasi tutti i governi a prendere provvedimenti. La Germania è in lockdown, in Gran Bretagna si è raggiunto il picco dei decessi, altri paesi stanno estendendo nel tempo le misure più o meno forti di restrizione. Inoltre il ritmo della campagna di vaccinazioni è meno intenso di quanto si sperasse.
Tutto ciò inevitabilmente si ripercuote sull'economia del Vecchio Continente.

La BCE

La BCE ieri ha poi fornito un quadro economico che ha spento molti entusiasmi. Secondo l'ultimo bollettino della Eurotower, ci vorrà tempo per assistere ad una ripresa convincente, e inoltre gli indicatori economici evidenziano una contrazione economica del quarto trimestre. A tal proposito va evidenziato come l'indicatore di fiducia dei servizi nell'Area Euro è sceso di 0,3 punti a -17,4 a dicembre 2020, ben al di sotto delle aspettative di mercato di -15,0. Inoltre i prezzi al consumo nell'Area Euro sono scesi dello 0,3% su base annua a dicembre del 2020, lo stesso di ciascuno dei tre mesi precedenti e rispetto alle previsioni di mercato di un calo dello 0,2%.

La banca centrale ha affermato che servirà tempo per tornare alla normalità. Tutto questo non fa certo bene all'andamento dell'euro.

Nota: quando si vogliono fare negoziazioni sul mercato delle valute, bisogna prima conoscere il forex pip significato.

Cambio e dollaro

La valuta unica sta così estendendo le perdite per scambiare intorno a $ 1,22, allontanandosi ulteriormente dal massimo di due anni e mezzo di mercoledì di $ 1,234. Il cambio con il biglietto verde ha disegnato una candela hammer trading analisi tecnica. Si sente anche il peso delle vicende americane, perché l'assalto dei Trumpisti a Capitol Hill ha congelato l'appetito al rischio degli investitori, spingendo così i rifugi (come il dollaro).

mercoledì 6 gennaio 2021

Mercato azionario, la Brexit spinge via dalla City 6 miliardi di euro di titoli

Prima dello scoccare del gong, Londra e Bruxelles sono riuscite a raggiungere un accordo post Brexit per definire i propri rapporti. Ma anche se è stata scongiurata la possibilità di un divorzio traumatico, questa separazione non è stata senza conseguenze per il mercato azionario britannico.

Il nuovo mercato azionario nella City

Proprio a causa della nuova situazione che ha fatto seguito alla Brexit, nel primo giorno di apertura dei mercati del 2021, quasi 6 miliardi di euro di azioni dell’Ue sono scappate dalla City. Destinazione preferite Amsterdam e Parigi. Lì infatti hanno aperto le loro nuove piattaforme Cboe Europe, Aquis Exchange, Turquoise del London Stock Exchange e Goldman Sachs.
 

Non a caso, sulle prime tre piattaforme (Turquoise, Aquis Exchange e Cboe Europe) le attività di negoziazione sono andate in crescita in modo costantemente sin dalle prime ore di lunedì mattina.

L'accordo su Brexit

Il nuovo scenario ha alimentato i mugugni nei confronti di Johnson. Gli operatori della finanza infatti non si capacitano di come sia stato possibile aver dato priorità a settori come la pesca, che rappresenta lo 0,1% dell'economia britannica, rispetto ai servizi finanziari, che hanno un peso pari a circa il 10-15%. E a dire il vero lo stesso premier ha ammesso: "Per alcuni aspetti, come i servizi finanziari, l'accordo non ci piace".

Nuova vita per Londra

L’Europa ha sostanzialmente vinto la battaglia per il proprio trading sul mercato azionario, mentre Londra dice addio alla sua leadership nel trading di azioni europee.
E' senza dubbio la fine di un'era per la City. E' stata il principale centro finanziario d'Europa grazie alla libera circolazione dei capitali, ma oggi è tutto diverso. Londra dovrà ripensare se stessa, e ridisegnarsi un proprio ruolo nel contesto del mercato azionario e non solo.

Tuttavia, dai cambiamenti nascono anche delle opportunità. Il passaggio da una condizione 'onshore' a una di centro 'offshore', potrebbe aprire nuove opportunità di business. Ma se queste opportunità verranno colte, si potrà vedere solamente tra un paio di anni.