lunedì 29 giugno 2020

Mercati finanziari, fari puntati su Non-Farm Payrolls in Usa e Pmi Europa

Il prepotente ritorno dei contagi sta spaventando i mercati finanziari nelle ultime settimane, e continuerà ad essere al centro dell'attenzione da parte degli investitori. Ecco una panoramica di quello che ci aspetta a breve.

La settimana dei mercati finanziari

Il numero di persone affette da Covid è risalito prima in Cina (ma il focolaio di Pechino sembra essere stato domato) e poi in Europa, soprattutto in Germania. La locomotiva tedesca potrebbe ancora decidere per un lockdown-bis, sia pure parziale, in Nord-Renania Westfalia. Ma il caso che più preoccupa i mercati è quello USA. Nel giro di pochi giorni gli Stati Uniti sono tornati a contare lo stesso numero di casi che c'erano il 26 aprile. Gli investitori delle migliori piattaforme trading gratuite hanno già le antenne drizzate.

Numeri sul lavoro USA

Questi problemi diventano la base di interesse su cui poggiano però altri fattori cruciali peri mercati finanziari. Questa settimana infatti è un po' quella della resa dei conti per diverse economie mondiali. Giovedì infatti dagli USA giungerà il dato sui non-farm payrolls, un giorno in anticipo rispetto alla consuetudine dal momento che incombono le festività del 4 luglio. Verrà anche reso noto il tasso di disoccupazione di giugno, che bisognerà guardare con attenzione dopo la sorpresa del dato di maggio (ci fu una contrazione record della disoccupazione).

Consiglio: tra i diversi strumenti che si possono negoziare sui mercati finanziari, ci sono le Vanilla Options. Qui spieghiamo quali sono i broker per negoziare opzioni vanilla, visto che non tutti le propongono.

Indici PMI su manifattura e servizi

Ma i mercati finanziari attendono dati importanti anche da altre principali economie globali. Ad esempio gli indici dei direttori agli acquisti nel settore manifatturiero e dei servizi, indicativi di una ripresa più o meno consistente delle attività. Cina, Giappone e poi Europa forniranno un quadro aggiornato della situazione. In Europa inoltre i fari saranno puntati sull'incontro tra il presidente francese Emmanuel Macron e la cancelliera tedesca Angela Merkel. Tema caldissimo: il Recovery Fund ancora al vaglio dei membri dell’Unione Europea.

giovedì 25 giugno 2020

Risarcimenti, Bayer patteggia oltre 10 miliardi di dollari che le cause sul glifosato

La multinazionale farmaceutica Bayer ha compiuto un altro passo in avanti verso la chiusura della questione glifosato. Il diserbante, accusato di provocare il linfoma non-Hodgkin, è stato il motivo di migliaia di azioni civili contro il colosso tedesco, che rischiavano di provocare sentenze con risarcimenti choc.

Bayer e i risarcimenti

Bayer ha invece concluso un patteggiamento salatissimo, ma sopportabile. Oltre 10 miliardi di dollari verranno pagati alle vittime per mettere fine alle decine di migliaia di azioni legali legate al Roundup. Le dimensioni del compromesso sono considerate rare anche negli Stati Uniti. I termini devono essere ora approvati formalmente da un giudice della California. Per giungere al  patteggiamento ci sono volute lunghissime trattative. Secondo molti osservatori, l'accelerata finale è stata agevolata dallo scoppio della pandemia, che ha fatto saltare molti degli appuntamenti in tribunale, costringendo così molte delle vittime a dover scegliere se ottenere subito i risarcimenti, o aspettare chissà quando per il prossimo step legale.

Storia chiusa? Ancora no

Va precisato che l'accordo sui risarcimenti non mette fine alla storia, anche perché il patteggiamento riguarda circa 95.000 azioni legali, ma ce ne sono altre 25.000 che sono rimaste fuori dall'accordo per scelta. Bayer inoltre ha accantonato 1,25 miliardi, per far fronte a eventuali nuove cause.

Bayer respira

Il colosso tedesco aveva ereditato la saga del Roundup (il prodotto contenente glifosato) con l'acquisizione della statunitense Monsanto, avvenuta nel 2018 per 63 miliardi di dollari. La vicenda ha per anni messo sotto pressione il gruppo e i suoi vertici, anche per via dei numerosi verdetti che hanno visto Bayer bocciata dalle giurie, nonostante avesse difeso la sicurezza del Roundup. Per questo motivo l'intesa che è stata raggiunta sui risarcimenti è un'ottima notizia per Bayer. Infatti rimuove parte dell'incertezza e le spese legali sostenute per i singoli processi, limita i danni di reputazione e rassicura gli investitori.

lunedì 22 giugno 2020

Quotazione dell'oro di nuovo in crescita. Si sente il peso dell'aumento di contagi

Il nuovo incremento del numero di contagi da coronavirus, ha innescato una nuova spinta della quotazione dell'oro. Del resto non ci si deve stupire, visto che parliamo del "safe haven" per eccellenza, ovvero il bene rifugio dove gli investitori si dirigono nelle fase di incertezza dell'economia. Un dato evidenzia la corsa all'oro. A partire da venerdì, la holding SPDR Gold Trust ha registrato un aumento degli afflussi netti del 2%.

Il vero driver della quotazione dell'oro

Ci sono molti investitori che non apprezzano l'oro, dal momento che si tratta di una asset class che non paga alcun interesse. Ma adesso quegli stessi investitori potrebbero trovare nel metallo prezioso la migliore alternativa a molte altre classi di attività, proprio per via dell'incertezza economica globale. Questo vale anche nell'ambito di intraday trading, tecniche.

Azionario a fine corsa?

Se prendiamo il mercato azionario, possiamo vedere ad esempio che il rally andato in scena tra metà marzo e metà maggio, sta chiaramente perdendo vigore. Peraltro non sembrano esserci molti segnali che fanno ritenere che il mercato si manterrà rialzista ancora a lungo. I prezzi delle azioni hanno già scontato le azioni intraprese dalle banche centrali in tutto il mondo. Dal momento che all'orizzonte non si vede un altro giro di stimoli, non potranno godere di questo sostegno ancora per molto. Chiariamo: tutto questo non vuol dire che le azioni debbano subire una brusca correzione, tuttavia per continuare a salire hanno bisogno di una sorpresa positiva fondamentale su due fronti, economico e di utili. Situazioni che al momento sono lontane dallo scenario di base.

Consiglio pratico: la cosa essenziale da fare quando si vuole fare trading sulle commodities, è valutare quali sono le migliori piattaforme di trading forex e poi scegliere la più adatta alle proprie esigenze.

La quotazione dell'oro e il reddito fisso

Quello che conta molto per la quotazione dell'oro è la direzione dei mercati del reddito fisso. Oggi i Treasury a 10 anni vengono scambiati a -0,61% livello quasi più basso dal 2013. In quell'anno la FED scioccò i mercati finanziari annunciando l'intenzione di ritirare lo stimolo. In Europa i rendimenti sono persino inferiori a quelli negli Stati Uniti, specialmente in Germania.

giovedì 18 giugno 2020

Conessione Autostrade, adesso Atlantia chiede aiuto alla UE. "Il Governo ha violato le norme"

La faccenda della concessone ad Atlantia per le autostrade diventa affare europeo. L'azienda ha infatti inviato una lettera alla commissione Ue (per la precisione al vice presidente Dombrovskis), accusando il governo italiano di aver violato le norme europee.

Atlantia e la questione concessione

E' quanto anticipa il quotidiano finanziario inglese Financial Times, che spiega pure il contenuto della lettera. La società controllata dalla famiglia Benetton si sarebbe lamentata del fatto che le norme del Milleproroghe hanno permesso al Governo di ridurre la compensazione riconosciuta al gruppo, in caso di revoca anticipata al contratto di concessione.
Atlantia punta poi il dito anche contro il cambiamento del meccanismo per stabilire i pedaggi autostradali.
Inoltre il governo viene accusato di fare pressioni affinché Atlantia venda a Cassa Depositi e Prestiti la quota di maggioranza in Autostrade, a una valore ridotto. Questo provocherebbe un danno agli investitori della holding.

Rischio sopravvivenza della società

L'ultima mossa di Atlantia nella battaglia sulla revoca della concessione, chiama quindi in ballo anche l'Europa. Il presidente di Atlantia, Fabio Cerchiai, e l’amministratore delegato Carlo Bertazzo sollecitano Bruxelles a intraprendere "iniziative rapide e decise" per far fronte alla violazione a  quella che la società ritiene una “violazione delle norme Ue” sul rispetto dei contratti e delle economie di libero mercato".
Se la disputa non venisse risolta tempestivamente, "potrebbe compromettere seriamente i piani di investimento attuali e futuri di Aspi e, soprattutto, la sopravvivenza della società stessa", si legge nella lettera.

Nessun commento per ora

Secondo il Financial Time, la decisione del gruppo di inviare la lettera a Bruxelles è arrivata dopo che martedì il premier Giuseppe Conte ha detto che il futuro di Autostrade si è trascinato per troppo tempo e che l’incertezza deve finire, specificando che l’ultima proposta della società per salvare la concessione di Autostrade, nella bufera per il crollo del ponte Morandi, è “inaccettabile”.

lunedì 15 giugno 2020

Dollaro, ecco i due driver che stanno agendo sulla corsa del biglietto verde

La settimana scorsa il dollaro aveva concluso con un incoraggiante movimento rialzista. Tuttavia, questo inizio settimana (almeno durante la sessione asiatica) sembra esserci un po' di scetticismo nei confronti del biglietto verde. Anche se siamo appena agli albori della settimana, qualcosa però si può già ipotizzare.

I driver del dollaro

Quello che emerge al momento è uno scenario che sembra contraddittorio, che rende difficile esprimere segnali forex affidabili gratis. Bisogna anzitutto ricordare che lo scatto del dollaro sul finire della scorsa settimana, era stato propiziato da due fattori principali. In primo luogo i timori di una seconda ondata di epidemia. Cosa che aveva spinto i trader verso rifugi liquidi e sicuri. In secondo luogo i commenti del Segretario al Tesoro USA, che ha affermato che era necessario un pacchetto di stimolo aggiuntivo. In sostanza il mercato ha seguito l'espressione "la paura ha grandi occhi". Questo ha spinto l'azionario verso il basso, e il dollaro verso l'alto.

Suggerimento: oltre a valutare l'apertura di un account con chi propone trading online bonus senza deposito, bisogna sempre considerare le offerte economiche e le condizioni operative proposte.

Le prospettive settimanali

Questi fattori sono però adesso più sfumati. Nel weekend infatti non vi è stato un brusco salto nel tasso di incidenza di contagi. Ciò non significa che il dollaro mostrerà una tendenza al ribasso. Probabilmente infatti, i tori del dollaro cominceranno a valutare il nuovo pacchetto di assistenza da parte delle autorità USA, come preannunciato da Stephen Mnuchin. Il nuovo pacchetto dovrebbe essere fornito alle industrie del settore alberghiero e del turismo. Lo stesso Mnuchin ha anche sottolineato che gli Stati Uniti non possono permettersi di chiudere nuovamente l'economia a causa del coronavirus.

Questo fattore fondamentale sarà una importante base di supporto per la valuta americana questa settimana, soprattutto se gli operatori vedono segni di coerenza tra repubblicani e democratici. Cosa che in vista della lunga corsa elettorale, è tutt'altro che scontata. Anzi. Questo alimenta lo sfondo fondamentale per il dollaro è controverso.

giovedì 11 giugno 2020

Turismo, la crisi non passa. Solo il 20% degli italiani pensa a una vacanza

Il settore del turismo è quello che ha avvertito l'impatto più pesante dall'epidemia di Covid. Gli effetti della crisi sanitaria si sono avvertiti subito in questo ambito, e probabilmente saranno gli ultimi a svanire. Crisi forte e per un periodo più prolungato. Un dramma.

Il turismo non riparte

Le restrizioni agli spostamenti e ai viaggi, misure necessarie per limitare i contagi, hanno indotto un drastico calo dei volumi di passeggeri negli aeroporti, finiti in ginocchio. Secondo Assoaeroporti, il calo del primo trimestre è stato del 31,8% anno su anno. A marzo il calo rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente è stato dell'85,1%. Ma se questi dati riguardano la fase cruciale dell'emergenza, altri dati evidenziano quanto forte sarà l'impatto del lockdown sul turismo, anche dopo l'allentamento delle misure restrittive.

Blocco psicologico

Il contraccolpo psicologico sulle persone è stato tale che pochi - specialmente nella fascia d'età giovanile - si sentono nuovamente tranquilli da poter programmare e intraprendere un viaggio. Neppure la riapertura delle frontiere, la ripresa dei voli e l'estate alle porte, sembra aver convinto le persone a decidere di andare in vacanza. Gli ultimi dati dicono che solo il 26% degli italiani prenderebbe un aereo oggi. La percentuale si alza di poco (appena il 2%) se si considera la fascia dei giovani tra i 18 e i 34 anni. Numeri allarmanti per chi vive di turismo.

Problema economico

Ma se il primo freno rispetto ai viaggi è la preoccupazione per la salute (lo dice il 44% degli italiani in riferimento alla propria salute, il 58% riguardo a quella dei propri familiari), c'è anche un altro aspetto da evidenziare. Oltre alla questione psicologica, c'è anche il fatto che il lockdown ha provocato un fortissimo contraccolpo sulla condizione economia delle famiglie. Durante la fase acuta della pandemia, la crisi ha generato 3 milioni di poveri. La maggior parte non è che non voglia andare in vacanza. Non può. Per questo motivo gli ultimi dati riferiscono che solo il 20% degli italiani sta pianificando attivamente le proprie vacanze ricercando voli ed hotel.

lunedì 8 giugno 2020

Risparmio, oltre 1000 miliardi finiscono parcheggiati sui conti correnti

Gli italiani sono tornati ad essere un popolo che ama il risparmio (semmai ci sia stato un momento in cui non lo sono stati). Secondo gli ultimi dati infatti, hanno parcheggiato nelle banche circa 1500 miliardi di euro. Due terzi sono fermi sui conti correnti, che hanno appunto sfondato il muro dei 1.000 miliardi (in aumento di 56 miliardi rispetto al 2018).

Dove finisce il nostro risparmio

E' bene precisare subito che questi numeri - resi noti dalla FABI, il primo sindacato dei bancari in quanto a numero di iscritti - non abbraccia il periodo dell'emergenza Covid. Infatti si riferisce all'intero 2019, quindi ben prima che scoppiasse la pandemia. Ebbene, circa un terzo del risparmio delle famiglie (giunto a 4.445 miliardi complessivi, secondo i dati Bankitalia) è depositato in conti correnti e conti deposito vincolati. Questi ultimi valgono 441 miliardi. Meno nutrita la presenza di polizze assicurative e fondi pensione (1.122 miliardi) e quella dei fondi comuni d'investimento (480 miliardi).

Risparmio e Covid

Agli italiani quindi piacciono rischio zero e gli strumenti "liquidi". E' presumibile pensare che l'emergenza del Coronavirus aumenterà la tendenza ad evitare il rischio, che era già molto marcata. Anche perché la pandemia ha costretto molti cittadini ad intaccare proprio quei risparmi che si erano faticosamente costruiti nel tempo.

I titoli del Tesoro

Nei portafogli delle famiglie italiane hanno trovato spazio anche Bot e Btp, ma in misura minore rispetto al 2018 (da 304 miliardi a poco più di 271 miliardi). Questo dato ha fatto scattare l'allarme nel ministero dell'Economia, che deciso infatti di modificare la propria strategia sui Btp Italia, per riconquistare la clientela retail. Proprio questa mattina il capo del Debito pubblico presso il Dipartimento del Tesoro, Davide Iacovoni, presenterà alla stampa il nuovo titolo di Stato per i piccoli risparmiatori.

mercoledì 3 giugno 2020

Bitcoin, tre settimane dopo l'halving nulla è cambiato. Anzi...

A distanza di quattro mesi dall'ultima volta in cui c'era riuscito, Bitcoin ha superato nei giorni scorsi la soglia psicologica dei 10mila dollari. Anche se la crypto più famosa la mondo è poi ridiscesa da questi valori (vicini ai massimi dell’anno registrati a metà febbraio poco sotto i 10500 dollari), i riflettori comunque si sono riaccesi sul mondo della criptovalute.

Prezzo del Bitcoin e soglia dei 10mila

L'escursione di Bitcoin oltre il 10.000 USD è durata circa mezza giornata. Poi, come spesso succede nel mondo degli asset digitali, è avvenuto un repentino cambio di rotta che ha fatto bruciare tutti i guadagni maturati nelle ultime 24 ore. Resta il fatto comunque che BTC è riuscito a crescere dell'8% in una settimana e del 14% in un mese, trainando il resto del settore. Se consideriamo aprile e maggio, il guadagno arriva a circa il 50%. Il superamento del ‘tappo’ dei 9800 dollari, che per tutto il mese di maggio per ben tre volte aveva respinto l’attacco dei tori di BTC, è comunque un fattore importante.

Lo scenario post-halving

Nelle scorse settimane la criptovaluta principale del panorama è stata interessata da un halving, ovvero un dimezzamento. Lo scorso 12 maggio infatti, il premio per i miner è stato dimezzato per la terza volta (a partire dal blocco 630000), fino a un premio di 6,25 BTC. Un evento che ha catalizzato l'attenzione dei mercati, ma che in definitiva non ha avuto grandi scossoni per Bitcoin. Non c'è stato alcun movimento anomalo, e ormai la volatilità è tornata ai livelli pre-Covid19. Chi conosce il calcolo indicatore RSI forex, non ha visto movimenti anomali neanche di questo strumento.

Clima di fiducia attorno alle crypto

In generale, il settore delle criptovalute ha resistito alla tempesta di panico che ha avuto luogo a marzo, con la fase acuta del Covid. Adesso sembrano pronte a beneficiare di una vasta gamma di interessi istituzionali in crescita. Non a caso molti investitori al dettaglio cercano il trading con bonus senza deposito iniziale, proprio per cominciare a tradare il BTC.

E' interessante osservare anche un altro aspetto, ovvero la crescita della fiducia verso le criptovalute in Europa. Due terzi degli europei intervistati dall'exchange di criptovalute bitFlyer Europe, ritiene che il mondo della digital currencies continuerà a vivere almeno fino al 2030.

lunedì 1 giugno 2020

Mutui subprime, si riaffaccia il timore di una crisi come quella del 2008

Il ciclone Covid ha colpito con violenza anche l'economia americana, che fino a pochi mesi fa si beava di una grande solidità e galoppava verso la piena occupazione. Ma adesso che tutto è cambiato, l'entusiasmo di inizio anno ha lasciato il posto al timore che possa ripetersi la crisi vista nel 2008, anche riguardo ai mutui subprime.

Torna l'incubo dei mutui subprime

La pandemia ha colpito l'economia americana in modo durissimo. Il sistema bancario americano, dopo essere stato travolto dalla grave crisi del 2008, è stato molto più attento a evitare analoghi errori. Sono stati ponderati molto meglio i rischi nella concessione dei finanziamenti. Per questo la botta da Covid finora è stata assorbita benone. Il problema però è che gli USA hanno adesso riscoperto la disoccupazione di massa, arrivata a toccare il 14.7% e destinata a peggiorare ancora.

Un terzo delle famiglie a rischio insolvenza

Cosa c'entra la disoccupazione con i mutui subprime? C'entra eccome, perché la salute economica di famiglie - oltre quella delle istituzioni finanziarie - è drammaticamente peggiorata. Anche quelle che fino a febbraio scorso erano considerate finanziariamente solide, sono sprofondate nella crisi. La botta subita a causa del lockdown, in pratica ha mandato in fumo i parametri in base ai quali erano stati concessi i mutui, spingendone almeno un terzo del totale nella zona rischio. Il riferimento è a quelli già considerati tripla B, che hanno “guadagnato” l’aggiunta di outlook negativo.

Il tampone messo dalla FED

Un terzo delle famiglie forse non riuscirà a far fronte ai propri impegni debitori. Per questo motivo - come ha sottolineato l’agenzia di rating Moody’s - è cresciuto il rischio che scoppi una bolla dei mutui subprime come quella del 2008. Anche se per il momento c'è il sostegno della FED che col suo bazooka a munizioni illimitate mantiene la situazione sospesa, la cosa non potrà durare in eterno. La situazione potrebbe quindi sfuggire di mano, mettendo la politica nella condizione di agire in fretta per scongiurare il ripetersi di una Lehman Brother. La FED infatti prima o dopo dovrà fermarsi, perché altrimenti correrebbe il rischio di danneggiare in modo irreparabile la stabilità stessa della valuta americana.