Quello che impressione è il fatto che la presenza del mercato toro a Wall Street sia stata davvero imbattibile. Si tratta del secondo più lungo periodo della storia. E' riuscito a sopravvivere a tutte le paure e shock che hanno scosso in questi ultimi anni i mercati. Non lo hanno frenato gli uragani, le guerre, gli shutdown governativi, la crisi dei debiti sovrani in Europa, gli attacchi terroristici e neppure le minacce di guerre nucleari.
I super-Tori di Wall Street
Tra i vari titoli che hanno avuto delle performance stellari troviamo nomi scontati, come Amazon o NVIDIA. Oppure anche Netflix, che del mercato Toro è stato il vero e proprio titolo simbolo. Il suo rialzo è stato quasi del 6.000%. Però ci sono anche molti titoli ignoti alla maggioranza che hanno avuto un guadagno scioccante. Come GGP, una società di Chicago specializzata nel real estate destinato alla distribuzione commerciale. Il suo guadagno è stato incredibile: 7.500%. Se qualcuno ha investito solo 1000 dollari all'epoca, oggi ne avrebbe 75mila. E' un caso limite, visto che questa società all'epoca era pure sull'orlo del fallimento, e solo dopo tanta fatica e diverse iniezioni di capitale s'è rimessa in moto. Più "ordinario" è stato il percorso di United Rentals, che affitta macchinari e strumenti per l’edilizia. Qui la crescita è stata spontanea, ed è valsa una salita del 6.150%.Ma cosa potrebbe mai fermare questa corsa dei Tori di Wall Street? Vale un principio sostenuto da molti: i mercati toro non muoiono di vecchiaia, ma di eccessi. Per adesso di questi eccessi non si vede traccia, per cui è probabile che la corsa dell'azionario USA andrà ancora avanti.
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