Rendimenti e non solo
A dicembre l'istituto giapponese aveva confermato il tasso di interesse negativo (-0,10%), nonché l'aggressivo piano d'espansione della base monetaria, portato a 80.000 miliardi di yen l'anno (641 miliardi di euro al cambio attuale) nell'ottobre del 2014. Tuttavia c'è stato dissenso sui rendimenti dei titoli di Stato. Un membro del board era favorevole al temporaneo scivolamento del rendimento sotto lo zero, un altro che dovrebbero invece essere più elevati per alleggerire il carico sul sistema finanziario, un altro ancora che intervenire sul mercato comporterebbe una stretta per la politica monetaria. Insomma, il quadro è abbastanza eterogeneo.Al di là delle divergenze sui rendimenti dei titoli di Stato, i membri della BoJ presenti alla riunione hanno identificato alcuni fattori da monitorare alla luce del rallentamento dell'economia globale. E' soprattutto la guerra commerciale USA-Cina ad interessare (ha già causato il peggior dato sull'export in due anni). La speranza è che le due super-potenze trovino una pace, cosa che aiuterebbe il Giappone a riprendere slancio economico. Altrimenti, la guerra commerciale lascerà il segno nell'economia giapponese. Che intanto ha i suoi bei problemi da affrontare. L'inflazione, sebbene sia andata meglio del previsto, rimane lontanissima dal target e pochi giorni fa per la quarta volta consecutiva la BoJ ha dovuto rivedere al ribasso le stime.
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