giovedì 17 gennaio 2019

Rischio debole sui mercati finanziari, lo Yen ne approfitta

Il clima di avversione al rischio che si respira sui mercati, ha dato - tra alti e bassi - lo slancio allo Yen giapponese. Nell'ultimo mese la valuta nipponica ha guadagnato oltre 3 punti percentuali contro il dollaro e contro l'euro.

Lo Yen e il clima di rischio

Sui mercati si guarda con preoccupazione alla Cina. La crescita della seconda economia mondiale infatti sta chiaramente rallentando. Se a questo si aggiunge la perdurante tensione sui dazi tra USA e Cina, la prospettiva di una FED molto più cauta in futuro e le incertezze sempre crescenti riguardo alla Brexit, ecco un quadro inevitabilmente poco propenso a stimolare l'appetito al rischio. Quadro nel quale lo yen, tipica valuta rifugio, sta ottenendo grandi benefici. Non a caso i migliori segnali di trading gratis sicuri suggeriscono di puntare sulla valuta nipponica nel medio-breve periodo.

La coppia USD / JPY da metà dicembre è precipitata da quota 113 fino a 107, prima di operare un rimbalzo verso i 108-109. Di recente ha toccato i massimi di due settimane, ma i "tori" non sono riusciti a reggere quota 109 proprio per la nuova ventata di avversione al rischio (chi conosce l'indicatore MACD come funziona, avrà colto il segnale ribassista).

La Bank of Japan e Kuroda

Nel frattempo, la Bank of Japan continua a confermare i tassi d'interesse al -0,10%, livello raggiunto a gennaio 2016. La BoJ continua a vedere un'economia giapponese in "moderata espansione", con special riguardo alle esportazioni e alla domanda interna. Il problema resta l'inflazione ostinatamente bassa e ben distante dal target del 2%. Proprio questo ha costretto finora la BoJ a mantenere un programma di stimolo radicale. La Banca centrale dovrebbe peraltro ridurre le sue previsioni sull'inflazione nella revisione della prossima settimana.

Intanto Haruhiko Kuroda, governatore della BoJ, ha dichiarato che le banche centrali devono valutare con cura l'impatto delle misure di politica monetaria non convenzionali, in quanto i loro benefici ed effetti collaterali potrebbero differire da quelli generati dalle politiche convenzionali.

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