martedì 4 febbraio 2025

Tariffe USA potrebbero costare all'Italia tra 4 e 10 miliardi

Dopo aver colpito Messico, Canada e Cina, Donald Trump ha avvertito l'Europa che sarà la prossima vittima delle sue tariffe commerciali. Il mese di febbraio comincia così con grande nervosismo a livello internazionale, perché una battaglia a colpi di dazi rischia di incidere pesantemente sulla crescita dell'economia globale.

A chi faranno più male queste tariffe

In vista di questa minaccia, l'Unione Europea sta discutendo le possibili contromosse, oltre a lavorare a un canale negoziale con la Casa Bianca. Tra i vari scenari c'è quello di rispondere ai dazi tariffe americane con tariffe sull'agroalimentare, sulle importazioni di whisky e bourbon, ma anche su Harley Davidson, SUV e pick-up americani.

Ma in Europa chi rischia di più? I due paesi che hanno la migliore bilancia commerciale positiva rispetto agli Stati Uniti sono, nell'ordine, Germania e Italia. Dopo i tedeschi saremmo quindi quelli più colpiti da eventuali tariffe di Trump (anche se si tratta solo di congetture, visto che non si conoscono i settori sui quali il presidente USA andrebbe ad agire).

Quanto rischia l'Italia

Nonostante il feeling tra il nuovo presidente statunitense e Giorgia Meloni, non saremo immuni dalle tariffe a stelle e strisce. Lo ha detto chiaramente anche la nostra Presidente del Consiglio. Probabilmente però avremo delle piccole attenzioni che altri paesi europei non avranno. Ad esempio, si vocifera che la Francia sarà colpita da tariffe pesanti sullo champagne, verranno invece graziati i nostri Prosecco e Franciacorta.

Una stima che fa venire i brividi

Ad ogni modo le stime parlano di un danno all'Italia tra i 4 e 10 miliardi di euro, con forti ripercussioni tanto sul nostro prodotto interno lordo che sul nostro export. Secondo uno studio di Confartigianato, tariffe al 10% potrebbero innescare un calo del 4,3% delle nostre esportazioni negli Stati Uniti. Se le tariffe fossero più alte, 20%, allora il danno al nostro export potrebbe superare il 16%.

Bisogna sottolineare che gli Stati Uniti sono il primo mercato di sbocco per moltissimi dei nostri prodotti di eccellenza, tra i quali spiccano quelli ad alta tecnologia e prodotti con una marcata vocazione artigiana come la gioielleria, oreficeria, l'occhialeria, arredamento e articoli sportivi.

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