Gli esperti di mercato si aspettavano che la Reserve Bank of New Zealand avrebbe tagliato il costo del denaro, e infatti così è stato. La RBNZ ha ridotto il costo del denaro di 25 punti base, portandolo al 2,25% ossia il livello più basso da giugno 2022.
Tuttavia la possibilità che questo ritocco ai tassi di interesse sia stato l'ultimo sono cresciute, innescando un forte recupero della valuta neozelandese.
La decisione sui tassi di interesse
La Reserve Bank ha segnalato che i membri del Board si sono divisi fra l'ipotesi di abbassare i tassi di interesse ancora una volta ed il mantenerli fermi.
Alla fine ha prevalso l'esigenza di sostenere l'economia del Paese, visto che il PIL è andato in contrazione nel secondo trimestre. Inoltre c'è una significativa capacità produttiva inutilizzata e si stanno allentando le pressioni dell'inflazione.
L'ultimo report sui prezzi al consumo annuo ha evidenziato una crescita oltre la fascia obiettivo dell'1-3%, ma l'inflazione core resta moderata, supportando le aspettative di un ritorno dell'inflazione al 2% entro la metà del 2026.
L'approccio hawkish
La decisione di tagliare i tassi di interesse potrebbe però essere stata l'ultima, perché i banchieri hanno frenato le aspettative su nuove sforbiciate nei prossimi mesi, confermando che il ciclo di allentamento monetario è giunto al termine poiché l'economia ha mostrato i primi segnali di ripresa. "I futuri movimenti del tasso ufficiale dipenderanno dall'evoluzione delle prospettive di inflazione a medio termine e dell'economia", ha commentato la Reserve Bank nello statement.
Corre il dollaro neozelandese
Questo segnale ha fatto apprezzare il dollaro neozelandese, che è salito a 0,567 dollari americani (NZDUSD) allontanandosi dai minimi di aprile che aveva toccato settimana scorsa. Il rapporto tra le due valute adesso si sta avvicinando alla Ema50, anche se il quadro tecnico rimane ribassista (se volete negoziare la valuta neozelandese imparate il pattern forex significato).
Gli investitori adesso si aspettano un ulteriore taglio al costo del denaro appena al 20%, rispetto al 50% di ieri.

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