domenica 17 dicembre 2023

Guadagni, è ancora forte il gender gap: alle donne 7mila euro meno degli uomini

A giugno scorso è entrata in vigore la direttiva UE sulla trasparenza retributiva. Questo consente ai lavoratori e alle lavoratrici di far valere il diritto alla parità di retribuzione per uno stesso lavoro o uno equivalente. Infatti malgrado il tasso di occupazione femminile in Italia sia notevolmente cresciuto, arrivare ad ottenere la parità dei guadagni tra uomini e donne sembra ancora un'utopia.

La differenza tra i guadagni

Secondo i dati forniti dall'istituto nazionale di previdenza sociale (INPS), al gentil sesso infatti viene riconosciuto uno stipendio medio inferiore di circa 7mila euro rispetto a quello degli uomini.

Complessivamente il reddito medio annuo da lavoro è salito del 4% rispetto al 2021, arrivando a superare la soglia dei 24 mila euro. Tuttavia tra i guadagni delle donne e quelli degli uomini c'è una bella differenza.

Il reddito medio dei lavoratori, che sono il 56,3% del totale, è di poco superiore ai 27mila euro, quello delle lavoratrici (che sono il 43,7% del totale) supera appena i 20mila euro.
Per chi lo stesse pensando, precisiamo subito che questa differenza non è frutto di un maggior numero di ore lavorate, visto che per i maschi sono 43,9 a settimana mentre perle donne sono 42,1. Cioè quasi identiche.
Va anche aggiunto che le cifre nella realtà rischiano di essere anche più alte rispetto ai 7mila euro ufficiali.

Europa e Italia

Se in Italia le donne hanno guadagni inferiori di circa un quarto rispetto ai maschi, nel resto d'Europa le cose vanno meglio ma non benissimo. Infatti nell’Unione europea il divario retributivo medio è del 13%. Significa che per ottenere la parità retributiva per lo stesso lavoro o uno equivalente (principio sancito dal Trattato di Roma nel 1957) una donna dovrebbe lavorare circa 30 giorni in più l'anno.

Questa differenza tra guadagni non ha solo un impatto sulle condizioni attuali delle lavoratrici, ma avranno un impatto forte anche sulle loro pensioni. A tal proposito, evidenziamo alla fine della vita lavorativa il gap medio sulle pensioni nella Ue raggiunge il 30%.

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