Malgrado i recenti rialzi, il mercato del greggio continua ad essere caratterizzato da una forte incertezza. C'è una persistente volatilità del sistema, dovuta chiaramente a un OPEC che sta provando a tenere i ranghi serrati sulla questione del contingentamento della produzione. Anche se negli Usa la produzione sta rallentando, c'è l'export che corre come non aveva mai fatto (colpa del differenziale tra WTI e Brent), il che mette ancora una volta il "cartello" sotto pressione. E forse lo costringerà a rivedere ancora le strategie.
I driver del mercato del petrolio
Quel che è certo è che si sta lavorando sul prolungamento dei tagli produttivi, almeno fino alla fine del 2018. Ma c'è di più. Il ministro iraniano Bijan Zanganeh ha detto che l’Opec Plus sta valutando anche tagli più pesanti. E non è neppure escluso che si riesca finalmente ad allargare gli aderenti al programma con paesi dell’Africa e dell’America Latina.
Negli ultimi giorni il crollo delle scorte Usa ha contribuito a tenere su il prezzo del barile. Lunedì i future sul greggio statunitense WTI e quelli sul Brent hanno chiuso in rialzo. Anche oggi abbiamo visto sulla piattaforma BDSwiss che il petrolio ha cominciato bene la seduta (qui puoi vedere come funziona BDSwiss).
A favorire la crescita c'è anche il sostegno dell’Opec secondo il quale i mercati starebbero rapidamente andando incontro a un riequilibrio. L'eccesso cronico di offerta quindi si sta correggendo. “Ci sono segnali evidenti di riequilibrio nel mercato” ha dichiarato il segretario generale dell’Opec Mohammed Barkindo.
Analisi tecnica
Dal punto di vista tecnico,per il WTI appare interessante il balzo verso il livello dei 49$. L’area funge da supporto importante, con tutte le conseguenze del caso. Suggeriamo di esaminare il grafico con i segnali Ichimoku strategia. Circa il Brent invece, sembra che il mercato stia cercando di stampare la figura di un martello sul grafico giornaliero. Se così fosse avremmo un segnale di forza.
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