I numeri del mercato dei lavoratori
Un peso grosso ce l'ha avuto il calo demografico, che ha innalzato l'età media in alcune zone del paese ma soprattutto ha impedito che i "vecchi" lavoratori fossero sostituiti dai giovani. Se infatti a livello complessivo nel nostro paese i giovani tra 15-29 anni sono il 12% del totale degli occupati, in Germania arriva al 19,5% mentre il Regno Unito addirittura ci doppia al 23,7%. Dall'altro lato della medaglia abbiamo invece la seconda incidenza più grande d'Europa degli Over 50, che sono il 34,1% degli occupati. Siamo secondo solo alla Germania, che ha il 35,9%.A livello di numeri assoluti, nel corso dell'ultimo ventennio la presenza degli under 30 nel mercato del lavoro è scesa di quasi 1.860.000 unità. In termini percentuale c'è stato un calo del 40,5% della quota di lavoratori in età 15-29 anni. Nel resto della UE questo calo è stato solo del 9,3%.
Questi dati si traducono in aspetti negativi ma qualcosa anche di positivo. Ad esempio, il fatto che ci siano lavoratori più anziani significa anche più esperti e spesso con elevata professionalità, a tutto vantaggio del prodotto finale. Di negativo c'è anche il fatto che molte attività sono caratterizzate da mansioni di routine, molto di più che nel resto d'Europa. Questo rischia una riduzione di un’ampia fetta di lavoratori di una certa età con un livello di scolarizzazione medio-basso che, successivamente, sarà difficile reinserire nel mercato del lavoro.
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