Continua ad essere vivace il dibattito riguardo le tempistiche della BCE. Quando uscirà dal Quantitative easing? Quando alzerà i tassi di interesse? Risposte che per il momento rimangono cristallizzate da mesi, malgrado la crescita diffusa dell'economia europea. Il QE andrà avanti - sia pure dimezzato a partire da gennaio - mentre il rialzo dei tassi difficilmente si vedrà prima del 2019. Lo ha ribadito ancora una volta Draghi, al termine dell'ultimo meeting di politica monetaria.
Questo ha zavorrato l'euro sui mercati valutari. Sfruttando le candele Heikin Ashi strategie abbiamo visto la valuta unica risalire la china in questo inizio settimana, riavvicinandosi a quota 1,18 contro il dollaro americano.
Il problema dell'inflazione
Tornado alla BCE, secondo il presidente in Europa non ci sono ancora le condizioni per chiudere i rubinetti della liquidità. La ragione principale per una scelta del genere è l’inflazione (CPI) che attualmente nella zona Euro si trova all’1,5%. Il target fissato dall'istituto centrale è del 2%, e finché non verrà raggiunto e l'economia europea non dimostrerà di poterlo conservare da solo, Francoforte non cambierà la propria politica monetaria.Anche se la dinamica dei prezzi è in salita (possiamo sfruttare l'indicatore Parabolic SAR strategia per vedere il suo percorso), la stessa BCE ammette - in base alle stime - che l'inflazione arriverà molto vicina al target (nello specifico all’1,9%) solamente tra 5 anni. E allora che si fa? Sperare che le prospettive cambino. Che poi è quello che la BCE ritiene. Le proiezioni potrebbero infatti essere riviste anche in modo forte nel futuro, visto che la crescita globale sta iniziando ad accelerare e che le proiezioni di crescita europea della stessa BCE sono state riviste al rialzo.
Disoccupazione e inflazione
Questo vuol dire che anche l'inflazione dovrebbe accelerare. Questo potrebbe accadere soprattutto se uno dei dati più deludenti migliorerà. Stiamo parlando del tasso di disoccupazione. In Europa è ancora elevato, e nella teoria macroeconomica la disoccupazione è ritenuto un elemento fondamentale per la crescita dell’inflazione. Fino a quando non ci sarà una impennata del livello occupazione, l'inflazione probabilmente rimarrà appesantita.
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