mercoledì 6 dicembre 2017

Fisco, ecco la black list della UE. Ci sono 17 paesi

Dopo tanta attesa e tante discussioni, la UE ha approvato la lista dei paesi considerati paradisi del fisco. La famosa black list. Ci sono voluti circa due anni, ma alla fine i Ventotto hanno approvato l'elenco nel corso di una riunione a Bruxelles. La lista comprende 17 paesi, riguardo ai quali non mancano certo dibattiti. Secondo alcuni infatti ci sono delle incongruenze nella scelta dei paesi della lista nera.

Anzitutto vediamo l'elenco: Samoa, Bahrein, Barbados, Grenada, Guam, Corea del Sud, Macao, Isole Marshall, Mongolia, Namibia, Palau, Panama, Saint Lucia, Samoa, Trinidad e Tobago, Tunisia ed Emirati Arabi Uniti. Questi sarebbero quindi i paesi che secondo la UE non fanno abbastanza per reprimere i programmi di elusione offshore.

I paradisi del fisco



Per arrivare a comporre l'elenco sono stati seguiti tre principi. Il primo è la trasparenza fiscale, il secondo la tassazione equilibrata e infine l'applicazione delle norme dell'Ocse sul trasferimento dei profitti da un paese all'altro. Va detto che inizialmente questo elenco arrivava a ben 92 voci, ma molti paesi proprio per i timori di finire nel listone si sono dati da fare promettendo misure di trasparenza.Un esempio è la Svizzera (ma anche le isole Cayman, Bahamas, Jersey o Guernesey).


Il problema però non si esaurisce alla sola complicazione della lista, perché adesso c'è il dubbio di come utilizzarla. I Ventotto sono infatti divisi riguardo l'ipotesi di adottare delle sanzioni contro i paesi europei che hanno rapporti con quelli della black list.

Il problema è che non ci sono soltanto paesi già "sospettati" di essere paradisi fiscali, come Macao o le isole Marshall. Ci sono infatti anche paesi con cui l'Unione ha firmato generosi accordi commerciali, come ad esempio la Corea del Sud. Oppure paesi con i quali l'Unione intrattiene profondi legali politici come la Tunisia. Oppure paesi importantissimi dal punto di vista geopolitico come gli Emirati Arabi Uniti.

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