Le parole del capo della Federal Reserve
Il presidente della Federal Reserve ha parlato ieri al Congresso, ammettendo che un taglio dei tassi di interesse è sempre più probabile per risollevare l'economia americana. Preoccupano l'inflazione, che viaggia sotto il target del 2% e potrebbe anche "rimanere debole molto più a lungo rispetto a quanto attualmente ci aspettiamo". Ma preoccupano anche le "correnti trasversali nell'ambito del commercio e della crescita economica, che hanno aumentato il clima di interezza". Il capo della banca centrale americana ha concluso dicendo che la Fed è pronta ad agire "in modo appropriato" per sostenere l'espansione economica.I verbali del Fomc
Questo punto di vista è stato confermato anche dalla lettura dei verbali del Fomc, relativi al meeting tenuto il 18-19 giugno. In quell'occasione la Federal Reserve aveva eliminato dai propri discorsi il concetto di "pazienza", sottolineando di essere pronto ad "agire in modo appropriato per sostenere l'espansione".Tutto questo rende sempre più probabile che il Federal Open Market Committee (Fomc) effettui un taglio nel prossimo meeting in programma il 30-31 luglio. Lo confermano i FED Funds, che quasi per scontato il taglio dei tassi. Nel frattempo sono addirittura quintuplicate le probabilità che la sforbiciata possa essere di 50 punti base, salite dal 3,3% al 16%.
Le conseguenze sui mercati
Gli ultimi eventi hanno messo le ali all'azionario americano. Come vediamo sui migliori broker italiani autorizzati, l'indice S&P 500 è volato a nuovi record superando per la prima volta la soglia dei 3mila punti, salvo poi ritracciare.L'atteggiamento della Federal Reserve ha invece penalizzato il dollaro, con la coppia EURUSD salita a quota 1,127, allontanandosi dai minimi di tre settimane toccato nei giorni scorsi. Facendo trading con medie mobili forex, si può inoltre trarre qualche spunto interessante in ottica rialzista. Il biglietto verde perde quota anche contro la sterlina britannica (GBP-USD) e lo yen (USD-JPY), dopo aver toccato il massimo di sei settimane a 108,99. Scende pure il Dollar Index, a 96,877.
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