Come sono cambiati i saldi
Anche se non ci sono numeri ufficiali riguardo alle vendite di queste prime settimane di saldi, è evidente che non c'è stato il boom. Anzi, molti negozi grandi città sono rimasti semivuoti in questi giorni. Del resto anche in occasione degli scorsi saldi invernali, ci fu un evidente calo dell’interesse degli italiani. Solo il 48% fece acquisti, ma spendendo solo 118 euro in media a persona.Cosa è cambiato in questi trent'anni?
Semplicisticamente si potrebbe pensare che la colpa è dei big dell'e-commerce tipo Amazon. Ma in realtà se i saldi non funzionano più non è colpa della concorrenza delle vendite online, ma del modo in cui i saldi erano concepiti un tempo, e come non funzioni più quel concetto adesso. Semplicemente oggi non servono più, in primo luogo perché non c'è più quel rapporto di stretta fiducia tra negoziante e cliente: un tempo c'è era il negozio di riferimento, oggi invece non è più così.
Promozioni che non funzionano più
Anche riguardo alle promozioni, le cose sono cambiate. Ci sono gli outlet che in qualsiasi giorno dell’anno fanno promozioni al 50%. Inoltre - sempre tutto l'anno - i negozi dedicano ai clienti fidelizzati esclusive vendite private, avvisandoli con sms e cartoline. In questo modo quando la clientela occasionale va in negozio il primo giorno di saldi, trova taglie e merce già dimezzate. A questo si aggiunge anche il fatto che la merce di stagione viene spesso esclusa dai saldi e qualsiasi altro sconto, spingendo di fatto il consumatore a rivolgersi altrove (tipo gli Amazon Prime Day di metà luglio).E' fuori di dubbio, quindi, che oggi l'errore più grande pensando ai saldi sia quello di continuare a fare quello che si faceva in passato.
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