Il rapporto tra la
Banca nazionale Svizzera e la sua valuta è da sempre molto delicato. L'istituto centrale è infatti impegnato in una costante
battaglia per tenere il cambio del franco all'interno di uno stretto range, tanto contro l'euro che contro il dollaro. Ma lo scoppio della pandemia ha reso difficile questo compito.
La battaglia della Banca centrale svizzera
La
crisi economica globale innescata dal Covid, ha infatti modificato l'orientamento degli investitori. Questi ultimi infatti si sono spinti verso i
beni rifugio, come appunto il franco svizzero. Da diverse settimane quindi
il CHF è particolarmente forte, e di conseguenza la Banca nazionale svizzera (BNS) è al lavoro per contenere l’apprezzamento (qui invece ci sono le
previsioni euro lira turca dollaro). Peraltro
l'istituto elvetico non è neppure esente da altri problemi, visto che
ha subito una perdita di 38,2 miliardi di franchi nel primo trimestre, proprio a causa della turbolenza sui mercati finanziari. Infatti le sue posizioni in valuta estera hanno subito una perdita di 41,2 miliardi.
Il franco troppo forte
Nonostante la parziale contrazione registrata negli ultimi giorni, frutto del
rinnovato appetito al rischio che ha fatto seguito all'allentamento dei lockdown, il franco rimane particolarmente forte rispetto a tutte le principali divise, come si può vedere sulle
app trading con bonus senza deposito. Questo tiene sull'allerta a BNS.
Averi a vista a livelli record
Va precisato che
la Banca centrale elvetica non comunica mai apertamente se sta operando sul mercato in un determinato momento, e tantomeno in che modo. Di sicuro tra le opzioni per contenere l’apprezzamento, vi è quella di vendere. Un dato però lo abbiamo.
Gli averi a vista delle banche svizzere presso la BNS sono arrivati a 673 miliardi di franchi. Si tratta di numeri mai visti, aumentati per la 18esima settimana di seguito. Questo aumento è dovuto anche alla liquidità che la BNS sta fornendo al sistema bancario per la concessione di crediti alle aziende, così da stimolare l'economia. Ma
nonostante i suoi sforzi, il cambio per adesso rimane molto elevato, con inevitabili conseguenze per le esportazioni.
Nessun commento:
Posta un commento