Gli italiani sono tornati ad essere
un popolo che ama il risparmio (semmai ci sia stato un momento in cui non lo sono stati). Secondo gli ultimi dati infatti, hanno
parcheggiato nelle banche circa 1500 miliardi di euro. Due terzi sono fermi sui
conti correnti, che hanno appunto sfondato il muro dei
1.000 miliardi (in aumento di 56 miliardi rispetto al 2018).
Dove finisce il nostro risparmio
E' bene precisare subito che questi numeri - resi noti dalla
FABI, il primo sindacato dei bancari in quanto a numero di iscritti -
non abbraccia il periodo dell'emergenza Covid. Infatti si riferisce all'intero 2019, quindi ben
prima che scoppiasse la pandemia. Ebbene, circa un terzo del risparmio delle famiglie (giunto a 4.445 miliardi complessivi, secondo i dati Bankitalia) è
depositato in conti correnti e conti deposito vincolati. Questi ultimi valgono 441 miliardi. Meno nutrita la presenza di
polizze assicurative e fondi pensione (1.122 miliardi) e quella dei fondi comuni d'investimento (480 miliardi).
Risparmio e Covid
Agli italiani quindi
piacciono rischio zero e gli strumenti "liquidi". E' presumibile pensare che l'
emergenza del Coronavirus aumenterà la tendenza ad evitare il rischio, che era già molto marcata. Anche perché la pandemia ha costretto molti cittadini ad
intaccare proprio quei risparmi che si erano faticosamente costruiti nel tempo.
I titoli del Tesoro
Nei portafogli delle famiglie italiane
hanno trovato spazio anche Bot e Btp, ma in misura minore rispetto al 2018 (da 304 miliardi a poco più di 271 miliardi). Questo dato ha fatto scattare l'allarme nel ministero dell'Economia, che deciso infatti di modificare la propria strategia sui
Btp Italia, per riconquistare la clientela retail. Proprio questa mattina il capo del Debito pubblico presso il Dipartimento del Tesoro, Davide Iacovoni, presenterà alla stampa il nuovo titolo di Stato per i piccoli risparmiatori.
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