Le novità sul fronte tasse
In commissione Bilancio alla Camera è stato infatti approvato un emendamento collegato alla domiciliazione bancaria delle entrate tributarie e patrimoniali, come l'IMU appunto. Chi effettuerà i pagamenti in questo modo, facendosi addebitare direttamente le cifre sul proprio conto, otterrà uno sconto fino al 20% sulle aliquote e le tariffe. Questo emendamento inserito nel decreto Rilancio, lascia però facoltà ai singoli Comuni, che potranno scegliere se applicarlo o no, con una apposita delibera.Interessati 25 milioni di contribuenti
Lo scopo di questa novità è colpire i furbetti della tassa sul mattone, premiando invece chi si dimostra onesto. La platea di possibili beneficiari potrebbe arrivare a circa 25 milioni di contribuenti. E questo limitandosi soltanto all'applicazione dell'IMU, il cuo "sommerso" viene stimato in 5 miliardi. Peraltro potrebbe rendere un po' meno antipatica questa tassa. La nuova Imu infatti, alla quale viene incorporata la tassa sui servizi indivisibili dei comuni (Tasi), è tra le imposte che meno vengono sopportate. Il motivo? Colpisce i contribuenti per il solo fatto di possedere un bene, che peraltro è stato comprato con molti sacrifici. Peraltro è una tassa che non colpisce i ricchi, ma per il 41% anche semplici dipendenti e pensionati.Oltre che dare un contributo alla lotta all'evasione fiscale in Italia, lo sconto darebbe un po' di ossigeno alle famiglie. In alcune grandi metropoli come Roma e Milano, il taglio garantirebbe in media un risparmio di circa 400 euro l’anno. A Genova o Torino si scende a circa 350 euro. Se poi il versamento è per prime case cosiddette di lusso, come ville, castelli e abitazioni signorili, ubicate in un capoluogo di provincia, il costo medio è di 2.610 euro, con punte di oltre 6mila euro nelle grandi città.
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