giovedì 6 ottobre 2022

Economia italiana, Moody's avverte: "Rischiate il taglio del rating"

L'agenzia di rating Moody's avverte sulla possibilità che l'Italia venga colpita da un downgrade. Secondo la società neworkese, l'economia italiana ha bisogno di riforme, e se il nuovo governo non procederà a realizzarle, il Rating BAA3 con Outlook negativo potrebbe essere rivisto al ribasso.

Una fotografia dell'economia italiana

Subito dopo le elezioni di fine settembre, Moody's non aveva modificato il suo giudizio sull'Italia, poiché aspettava la formazione di un nuovo Governo. Adesso (anche se il nuovo Governo non c'è ancora...) aggiorna il profilo, analizzando la situazione dell'economia italiana e i suoi possibili sviluppi.

Crescita e debito

Secondo il punto di vista degli analisti newyorkesi, l'economia italiana può vantare una forte diversificazione, una elevata ricchezza delle famiglie ed un basso livello di debito del settore privato. Tuttavia, ha due elementi di forte criticità: il basso potenziale di crescita e il forte indebitamento pubblico.

Tenuto conto dell'inflazione elevata, delle condizioni di finanziamento più onerose e dell'attuale crisi energetica, ecco allora che la prospettiva di crescita dell'economia italiana non è incoraggiante, mentre preoccupa la probabile crescita del suo debito. Per questo secondo Moody's urgono riforme importanti.

Riforme e politica

Sotto tale aspetto, Moody's ritiene che ci siano rischi che il nuovo schieramento politico al governo possa ostacolare attuazione delle riforme strutturali. Moody's ritiene che il governo di centrodestra dovrebbe andare a rinegoziare alcuni aspetti del PNRR, ma questo finirà per ritardarne l'attuazione, a tutto danno dell'economia italiana.

L'avvertimento

Alla luce di questo discorso, l'agenzia lancia un monito all'Italia. "Probabilmente declasseremmo i rating dell'Italia se dovessimo vedere un significativo indebolimento delle prospettive di crescita di medio termine del Paese, a causa della mancata attuazione delle riforme a favore della crescita, comprese quelle delineate nel Pnrr".

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