E' un periodo complicato per chi investe nel metallo pregiato per eccellenza. Il prezzo dell'oro infatti non riesce a risalire con decisione la china, dopo essersi inabissato sui minimi di 5 mesi, ossia sui livelli che aveva lo scorso mese di marzo.
Cosa succede al prezzo dell'oro
Settimana scorsa il prezzo dell'oro ha chiuso appena al di sotto di 1.890 dollari per oncia, dopo una scia di ribassi di fila di cinque sedute. La ripresa di avvio di settimana è valso il recupero della soglia dei 1.900 dollari l’oncia, ma è chiaro il mercato della commmodities preziosa rimane sotto pressione. Inoltre il prezzo sta per uscire dalla "kumo", una delle nuvole Ichimoku strategia.
A evidenziare le difficoltà è il fatto che, rispetto alla settimana precedente, le posizioni nette degli istituzionali sui mercati dei futures dell’Oro sono diminuite di oltre il 15%, attestandosi a 121,1K rispetto al precedente 143K.
Il prezzo dell'oro è sceso di alcuni punti percentuale da inizio agosto. La fase ribassista innescata dalla divergenza prezzo-RSI tra marzo e maggio continua ad essere presente.
Se dovesse rimanere questa dinamica ribassista, i prossimi potenziali obiettivi sono individuabili a quota 1.870 in prima battuta poi, eventualmente, in area 1.850 e ancora nel caso in zona 1.800.
FED, tassi e Cina
Lo scenario non è positivo, dal momento che i rendimenti dei Treasuries sono cresciuti mentre il dollaro USD si sta rafforzando (L'index del biglietto verde è ritornato oltre quota 103, come si può vedere sul migliore broker scalping forex).
Quello che pesa sul metallo prezioso sono le aspettative di una FED che rimarrà ancora aggressiva per un po' di tempo, a causa dei rischi al rialzo per l’inflazione. La pubblicazione dei verbali della riunione della Fed di luglio pubblicati la scorsa settimana suggeriscono questa prospettiva più di prima.
Ad esercitare una certa pressione al ribasso sul metallo giallo potrebbe anche essere il pessimismo che circonda il maggior compratore di oro al mondo, vale a dire la Cina.
Intanto gli investitori guardano con ansia all'incontro annuale dei banchieri centrali a Jackson Hole, che si terrà questa settimana. Dal vertice potrebbe emergere qualche indizio sulle prospettive economiche e sui tassi di interesse.
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