Quotazioni del petrolio
Qui nasce il problema. L'efficacia dell'azione proposta dall'OPEC sembra sollevare più dubbi che certezze, e questo si ripercuote sulle quotazioni. Il Light crude statunitense si aggira sui 48 dollari al barile, mentre lo spread tra WTI e Brent è arrivato al top di due anni oltre i 4 dollari, visto che quest'ultimo quota circa 52 dollari al barile. Inoltre i migliori segnali opzioni binarie gratis sulle commodities puntano tutti sul ribasso.
La causa di questa inefficacia è che l’offerta USA continua a crescere, controbilanciando di fatto la decisione dell’OPEC di ridurre l’output.
La situazione del mercato
L'ultima doccia fredda è arrivata dal rapporto settimanale EIA, che ha indicato un nuovo calo delle scorte ed un contemporaneo aumento della produzione USA al top dal 2015. Nel frattempo i grandi produttori stanno riconsiderando l'ipotesi di estendere i tagli oltre la primavera del 2018. E' lo stesso Cartello che lo ha comunicato, dopo una riunione del comitato di monitoraggio avvenuta lunedì scorso. Attualmente i tagli sono pari a 1,8 milioni di barili al giorno e il desiderio sarebbe giungere ad una quotazione di 60 dollari al barile.
C'è peraltro chi prevede scenari ancora peggiori di quelli attuali, anche se a lunghissimo termine. Molti analisti infatti ritengono che il mercato del petrolio subirà un pesantissimo contraccolpo di qui a una quindicina d'anni, come conseguenza del boom dell’auto elettrica. Ritengono infatti che tra il 2030 e il 2040 i veicoli con trazione elettrica si diffonderanno sempre di più, spingendo verso un poderoso calo le quotazioni dell'oro nero.
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