Ogni anno il think-tank londinese Legatum Institute pubblica un report sui Paesi che riescono meglio a trasformare
la ricchezza materiale in benessere dei loro cittadini. Il rapporto si chiama "Prosperity Index", ed esamina la situazione di 149 Paesi sfruttando parametri come ambiente, salute, istruzione, governance, sicurezza, qualità economica e libertà personale. Dalla classifica emerge un dato inquietante: l'Italia è solo 33esima.
La classifica di ricchezza e prosperità
Al primo posto c'è la
Nuova Zelanda, che ottiene questo primato per la sesta volta in dieci anni. Sono soprattutto qualità economica e governance a trascinare verso il primo posto il paese dei kiwi.
Secondo posto per la Norvegia, che viene definito "un esempio di prosperità di successo, con riferimento in particolare alla redistribuzione efficace della ricchezza derivante dai proventi dell'industria petrolifera attraverso il più grande fondo sovrano al mondo".
Il terzo posto ci fa rimanere nel Nord Europa, precisamente in Finlandia, e questo malgrado la sua situazione economica sia andata peggiorando.
Le altre posizioni della top ten sono occupate da Svizzera, Canada, Australia, Olanda, Svezia, Danimarca e Regno Unito.
Malissimo l'Italia
L'Italia? Come detto ci classifichiamo soltanto al 33esimo posto. Con una precisazione ancora più deprimente:
assieme alla Grecia e Cipro siamo l'unico Paese dell'Europa occidentale a non essersi classificato nelle prime trenta posizioni. Le motivazioni di questo piazzamento così basso sono soprattutto gli alti livelli di disoccupazione, lo scarso accesso al credito e in generale debolezza del quadro economico. In più il peso di una forte instabilità politica, visti gli oltre 60 governi succedutisi dal secondo dopoguerra ad oggi.
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