lunedì 8 ottobre 2018

Spread e mutui, allarme per i costi sostenuti dalle famiglie italiane

La preoccupazione degli investitori internazionali riguardo alla nostra manovra, ha fatto impennare lo spread. Il differenziale tra Btp e Bund tedeschi, cresciuto in un solo anno di 130 punti, non è soltanto una notizia da telegiornale, bensì una minaccia per l'equilibrio economico delle famiglie italiane e in special modo quelle che intendono accendere un mutuo.

Lo spread sale sulla tensione Roma-UE


Andiamo per ordine. Il Documento di economia e finanza (DeF) dove vengono indicate le spese per la prossima legge di Bilancio, non ha ricevuto l'approvazione della UE. I due vicepremier Salvini e Di Maio hanno però annunciato di voler andare avanti per la loro strada, sfidando apertamente l'Europa. Questo clima di tensione ha allarmato i mercati, spingendo verso l'alto lo spread.
La Uilca (Unione italiana del lavoro credito esattoriale e assicurazioni) ha però evidenziato le ripercussioni di questo incremento sulle famiglie gravate da mutuo. L'analisi mette in risalto che su un prestito da 100 mila euro, le famiglie rischiano un esborso annuo aggiuntivo di 500euro per colpa dello spread (che come detto, è salito di 130 punti in un anno).

Le conseguenze sui mutui

Va però precisata una cosa. C'è differenza tra chi il mutuo lo ha già e chi invece ha intenzione di chiederlo in futuro. I primi sono pressoché al sicuro, anche se hanno sottoscritto un finanziamento tasso variabile giacché a guidare l’andamento e le variazioni degli interessi è l’Euribor, che è un indice non connesso all’andamento dello spread.

Lo scenario peggiore riguarda invece chi sta per accendere un nuovo mutuo. Solo loro potrebbero effettivamente scontare un aumento dei tassi di interesse, anche se il rincaro non sarà determinato direttamente dall’andamento dello spread Btp-Bund, né tanto meno dall’aumento di Euribor o Eurirs, quanto piuttosto dalla politica applicata dalle singole banche. Il meccanismo sottostante è il seguente: se lo spread Btp - Bund dovesse salire ancora e a lungo, ciò avrebbe conseguenze negative sui bilanci delle banche che si rivarrebbero sui clienti, aumentando i tassi di interessi pagati dai futuri mutuatari.

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