Il calendario infuocato per i conti pubblici
Pochi giorni fa il Governo ha annunciato i numeri della Nota di aggiornamento al Def, in special modo il rapporto deficit/PIL al 2,4% per i prossimi tre anni. Una decisione che ha subito creare una frattura con la UE, che si sta consumando a colpi di botta e risposta velenosi. L'Europa minaccia anche eventuali sanzioni nel caso in cui i conti pubblici italiani non saranno in linea con i patti. La Nota al Def adesso dovrà passare per il Parlamento, che potrebbe discutere le risoluzioni in Aula entro il 10 ottobre.Da metà ottobre in poi, il calendario degli appuntamenti per i conti pubblici si farà intenso. Entro il 15 ottobre il Governo dovrà inviare alla Commissione europea il Draft Budgetary Plan, ovvero il documento nel quale vengono indicati i numeri macroeconomici e le linee guida della legge di bilancio. L'esame da parte della Commissione Ue si dovrà svolgere in due settimane. Se dovessero essere riscontrate delle gravi violazioni delle regole del Patto di stabilità, il documento verrà rispedito al mittente. Qui si aprono due vie. Potrebbe esserci una bocciatura immediata, oppure la UE potrebbe inviare al ministro dell'Economia delle lettere di richiamo.
La legge di bilancio
Pochi giorni dopo sarà il momento della legge di bilancio. Entro sabato 20 ottobre infatti il consiglio dei ministri dovrà varare l'articolato comprensivo di misure dettagliate e relative coperture, da inviare in Parlamento sotto forma di disegno di legge. Solo dopo questo passaggio arriverà il giudizio delle agenzie di rating internazionali, che hanno annunciato di voler aspettare la legge di bilancio prima di esprimere il loro giudizio. Quello di S&P's è atteso il 26 ottobre, quello di Moody's entro la fine del mese.Il passaggio dei nostri conti pubblici per la UE si completerà entro il 30 novembre, giorno ultimo utile entro il quale Bruxelles dovrà pubblicare il suo giudizio, indicando l'eventuale necessità di manovra correttiva.
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