L'addio alla moneta unica
Anche se l'uscita dalla moneta unica rimane molto improbabile, sta comunque spingendo molti risparmiatori italiani a spostare i loro capitali all’estero. Il motivo? Se dovesse mai esserci, sarebbero proprio i cittadini a pagare il conto più salato. Anche gli investitori stranieri stanno abbandonando l’Italia. Secondo il Financial Times, soltanto durante il mese di agosto c'è stata una fuga di capitali dall'Italia per 18 miliardi di euro.Se l’Italia dovesse un giorno giungere davvero all'addio della moneta unica, si tornerebbe alla lira. Bankitalia riprenderebbe sovranità monetaria e presumibilmente il Tesoro potrebbe tornare a stampare moneta, inflazionando il debito e svalutando la moneta allo scopo di ridurre il proprio debito in lire. Tuttavia, questo meccanismo finirà per renderci tutti più poveri, e anche se una bella fetta del debito si ridurrà perché convertibile in Lira, l'altra fetta sarà in moneta forte (euro). In più la Banca d’Italia dovrà rimborsare in tempi rapidi i consistenti debiti contratti in questi anni con la Bce, che non concederà certo sconti e dilazioni. Al quadro dovrà aggiungersi anche il probabile assalto della gente alle banche per ritirare i propri risparmi, un po’ come successo in Grecia nel 2015. Il settore bancario sarebbe sottoposto a fortissime pressioni.
Più incerti, ma comunque negativo, l'effetto sull'inflazione. Tornare alla Lira probabilmente la renderà instabile e imprevedibile, e questa incertezza finirebbe per penalizzare gli investimenti e in definitiva la produzione di reddito a livello nazionale. Il Paese, in sintesi, rallenterebbe la sua crescita.
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