Cosa ha deciso la Banca cinese
Ma la People's Bank of China non ha fatto solo questo. Ha infatti iniettato 120 miliardi di Yuan nel sistema bancario, allo scopo di mantenere la liquidità necessaria per il funzionamento del sistema. L'importo include 60 miliardi di reverse repo a sette giorni a un tasso di interesse del 2,2%, e 60 miliardi di reverse repo a 14 giorni a un tasso di interesse del 2,35%. Tenuto conto però che scadono 30 miliardi di Yuan, la mossa della Banca cinese ha comportato un'iniezione netta di liquidità di 90 miliardi.
Annotazione: quando si negoziano gli Yuan occorre calibrare bene anche il Time frame forex trading.
Il crack Evergrande
L'iniezione di liquidità, oltre che per far fronte alla tradizionale maggiore domanda di liquidità in vista delle scadenze trimestrali e delle festività di ottobre, arriva nel momento in cui si affronta lo shock Evergrande. Il secondo più grande sviluppatore di proprietà private della Cina è sull'orlo del default. Ha debiti per oltre 300 miliardi e il suo tracollo ha provocato uno scossone sulle Borse di tutto il mondo nella giornata di lunedì, mettendo sotto pressione anche la Banca cinese.
Ad alleviare un po' di timori ci ha pensato Hengda, unità principale di Evergrande, che ha dichiarato l'intenzione di pagare interessi obbligazionari, in scadenza giovedì (Nessuna menzione però è stata fatta riguardo ai rimborsi degli interessi sugli offshore bond). Malgrado questo tentativo di calmare gli animi, sia gli investitori che le istituzioni finanziarie temono ancora la bancarotta della società.
Lo Yuan in difficoltà
Nel frattempo, anche per via della contemporanea frenata della ripresa cinese, lo yuan si è deprezzato al minimo di un mese di 6,48 per USD. Appena una settimana fa era riuscito a toccare il livello massimo di 3 mesi di 6,41, e si cominciano a vedere dei segnali da parte degli inversione trend indicatori (leading). Tuttavia, i mercati sono concentrati soprattutto sul meeting della FED che si tiene questa sera.
Nessun commento:
Posta un commento